Qualcuno non ha perso occasione per cercare di smentire le legittime preoccupazioni sulla reale affidabilità di Zoom, la famosa applicazione per videoconferenze e riunioni a distanza, mettendo dietro la lavagna (come si fa con gli scolari “cattivi”) Sky TG 24, Infosec News e altri colpevoli di aver rappresentato certe criticità.
Nel frattempo, sabato si è saputo che la software house produttrice ha formalmente rimosso ogni trasferimento di dati degli utenti verso la piattaforma Facebook. Strana iniziativa, strana davvero se non c’era nessuna esfiltrazione di informazioni personali…
Siccome l’angoscia in questi giorni non manca, il “Calamaio alla griglia” sente il dovere di tralasciare le polemiche per raccontare una vicenda dai contorni più simpatici che inquietanti, inevitabilmente incernierata sull’utilizzo di Zoom, così da chiudere con un sorriso l’ormai ritrito argomento.
Ci spostiamo (con il pensiero è ancora possibile viaggiare) a Los Angeles e la nostra attenzione è indirizzata al City Council ovvero al Consiglio Comunale di quella grande città californiana.
Ovviamente anche da quelle parti le riunioni sono diventate virtuali e l’amministrazione cittadina ha scelto di utilizzare Zoom per le proprie consultazioni.
Venerdì scorso il meeting digitale indetto per assumere una certa serie di decisioni in ordine a lavoratori, prestatori di servizi e “homeless” (di cui in questo periodo in pochi si preoccupano, magari domandandosi “#iorestoacasa e loro?”) è culminato in uno straordinario… “incidente tecnico”.
Il 27 marzo scorso, nel bel mezzo della discussione, una serie di immagini e di filmati pornografici sono apparsi sui display dei partecipanti, prendendo il posto dei volti e delle ambientazioni fino a quel momento visualizzate.
L’intrusione nel canale di comunicazione di assessori e consiglieri è stata opera di un manipolo di burloni in possesso di vivaci competenze tecnologiche che hanno permesso loro di inserirsi fraudolentemente nella serissima riunione.
Non si è trattato di un semplice “flash” di pochi istanti (forse gli spettatori apprezzavano maggiormente i volteggi erotici e le performance sessuali piovuti sul loro schermo, rispetto le noiose chiacchiere che fino a quel momento avevano dovuto sorbire) e il gestore della videoconferenza – non riuscendo a bloccare gli incursori – è stato costretto a sospendere il collegamento per circa venti minuti.
La Presidente del City Council, Nury Martinez, si è scusata per l’inconveniente determinato dall’inserimento di “filmati inappropriati” e ha innescato qualche riflessione sulla opportunità di escludere le funzionalità video del canale utilizzato per le finalità istituzionali.
Fortunatamente la “seduta” virtuale non è stata trasmessa – come normalmente avviene in ossequio alla consueta trasparenza – in “streaming” televisivo su Channel 35 e così lo spettacolo a luci rosse non è arrivato nelle case degli abitanti di Los Angeles.
Il consigliere Joe Buscaino, però, che stava partecipando ai lavori da casa, è stato costretto ad allontanare bruscamente i figlioli che – presenti nel salone – sono stati calamitati da quel che succedeva sul monitor di papà e magari hanno manifestato interesse civico ad essere coinvolti nelle attività paterne di impegno sociale.