Il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 – come si legge nel titolo di La Repubblica e su tanti altri quotidiani – ribadisce l’ambizioso obiettivo di 65mila vaccinazioni al giorno.
Si potrebbe pensare che la maestra oppure il professore cui competevano le materie scientifiche siano morti prima della fine dell’anno scolastico e non abbiano avuto modo di ultimare il programma didattico nonostante che a quei tempi veniva svolto “in presenza”.
Non conosco la scuola elementare (o “primaria” come ci piace chiamarla oggi) frequentata dal dottor Domenico Arcuri nella sua infanzia e tanto meno ho notizie della salute e della sorte dell’insegnante che gli ha dato i primi rudimenti con la non sempre digeribile arte del calcolo.
Ho ben presente, però, il liceo in cui “der Kommissar” ha conseguito la maturità, perché alla “Nunziatella” di Napoli ci sono stato anch’io qualche anno prima. Non ho avuto notizia di eventi luttuosi che abbiano segnato tra il 1978 e il 1981 la vita della Scuola Militare privando lo storico istituto con radici borboniche di un suo professore di Matematica e Fisica. Debbo quindi escludere che la ridotta dimestichezza con le moltiplicazioni e le divisioni sia da imputare al mancato completamento del corso in quella materia.
Proviamo umilmente a spiegare a chi ha in mano il nostro destino che la sua stima non combacia con le promesse di “immunizzare” l’Italia entro la fine del 2021.
Procediamo con calma così da aiutare anche chi non è dotato di un pallottoliere o di una “app” equivalente. Per agevolare i conteggi immaginiamo la cifra tonda di 60milioni di vaccinandi nel nostro Paese.
Se prendiamo 60.000.000 e lo dividiamo per 65.000, scopriamo che quest’ultima cifra “sta” nella precedente 923 volte. Il risultato è 59.995.000 che andiamo a mettere in colonna e, sottraendolo, ci si accorge che ci dà un resto di 5.000.
A voler esser tignosi si potrebbe dire che dedicando la massima ostinazione si apprende che il risultato finale è 923,0769 con l’avanzo di altre briciole di decimali.
Siccome – reduci dalle festività trascorse con bollettini sanitari e previsioni di colorazioni regionali al posto di mortaretti e cotillons – siamo tutti più buoni, immaginiamo che i giorni occorrenti (salvo imprevisti, ovviamente) siano 923.
Se si comincia la somministrazione di 65 mila dosi oggi e non si smette mai – nemmeno nei festivi – con questo ritmo fino all’ultimo giorno, la parola “fine” alla campagna di vaccinazione è prevista per il 15 luglio 2023.
Chi vuole ripetere il calcolo e si vuol fare aiutare da Excel, scriva nella prima cella 3 gennaio 2021, in quella subito sotto “923”, nella terza “=A1+A2”…
Nella cella A3 comparirà il risultato. Senza imprevisti, ovviamente.