Troppe sono le cose bizzarre che ormai avvengono nella nostra povera Italia ed anche per il più occhiuto osservatore diventa pressoché impossibile coglierle tutte e commentarle.
Questo pernicioso andamento genera una sorta di mitridatizzazione rispetto ad eventi che in contesti normali provocherebbero stupore e indignazione, con il risultato che anche gli episodi più grossolani ci scorrono davanti agli occhi a velocità ipersonica nella generale indifferenza.
Apprendiamo che la lista degli aiuti militari all’Ucraina è secretata e questo ci appare del tutto normale visto che si tratta di armamenti destinati non allo sfascio bensì ad un paese belligerante che presumibilmente li utilizzerà contro un altro paese belligerante.
Meno normale ci appare che dopo tutto questo segreto gli obici FH 70 viaggino in pieno giorno su mezzi civili senza nemmeno essere telonati e quindi en plein air tanto da essere filmati non dall’ FSB nell’ambito di una sofisticata operazione di intelligence, ma tramite cellulare da semplici automobilisti.
Ma ecco che, mentre ancora non ci eravamo ripresi dallo stupore, una seconda notizia irrompe a rendere irrilevante la precedente: la Polizia Stradale ferma un convoglio di carri armati destinati all’Ucraina e li rispedisce indietro.
Ora va bene che ci stanno abituando ad incassare di tutto, ma come fai pur nell’ottundimento della canicola estiva a non approfondire e commentare un episodio così ghiotto!
Partiamo dal fatto: innanzitutto non erano carri armati, ma semoventi e precisamente Pzh 2000.
Si tratta dei pezzi pregiati del nostro parco artiglieria e ne abbiamo meno di 70: comprensibile quindi la resistenza dei vertici militari a privarsene, immaginando la fatica che gli sarà costata ottenerli, ma non credo che il disappunto possa essere stato tale da arrivare a fare una soffiata alla Stradale circa le irregolarità del trasporto.
Ma andiamo con ordine: la Polstrada ferma al casello di Mercato San Severino un convoglio che trasporta 5 semoventi provenienti dalla caserma di Persano e destinati all’Ucraina.
A seguito dei controlli tre mezzi vengono rispediti in caserma e due autorizzati a proseguire.
Le irregolarità riscontrate dalla Stradale riguardavano l’assenza della carta di circolazione (sic!), la revisione periodica scaduta e la mancanza di abilitazione ai trasporti eccezionali di uno degli autisti.
Qui iniziano gli interrogativi: se si trattava di trasporti eccezionali (e lo erano visto che uno degli autisti è risultato appunto privo di questa abilitazione) come mai non erano scortati dalle Forze dell’Ordine?
Tanto più che non si trattava di una sezione di un ponte, bensì di artiglieria che veniva trasferita in un contesto di opinione pubblica quanto meno conflittuale.
Quindi noi mandiamo a spasso per l’Italia 5 dei 68 preziosissimi Pzh 2000 che possediamo (costo unitario 9 mln di euro, 45 mln di euro in totale per i 5 semoventi in questione) senza nemmeno una pattuglia della Polizia o dei Carabinieri ad attenuare il rischio che un plotone di scalmanati contrari all’invio delle armi blocchino il convoglio e scaraventino 45 mln di euro di armamenti in una scarpata.
E affidiamo un trasporto di questa importanza ad una ditta civile (come se l’Esercito non fosse logisticamente in grado di gestire il trasporto di proprio materiale) senza nemmeno assicurarci con la normale diligenza del buon padre di famiglia che la ditta in questione sia in regola con quanto previsto dalle vigenti normative.
Ma nella pubblica amministrazione non esiste un albo fornitori soprattutto per quanto riguarda appalti di questa delicatezza che investono aspetti di ordine militare, politico, economico e di sicurezza?
Per accedere a questo albo non occorre essere compliant con una griglia di valutazione che attesti i requisiti di professionalità, affidabilità, moralità e riservatezza?
Esiste qualche presidio organizzativo con controlli di primo e secondo livello per evitare che il trasporto di una batteria di obici venga affidata alla Ciccio O’ Malommo SNC affiliata al clan dei Casalesi?
Prima di assegnare un incarico di questa portata è prevista la firma di un NDA oppure l’autista che ha portato gli obici, la sera al bar agli amici con cui gioca a tresette che gli chiedono come sia andata la giornata può rispondere: “Bene, grazie…ho portato in Ucraina i Pzh 2000 della lista governativa secretata, ma ho fatto in tempo a rientrare per cena?”
Evidentemente no, se i mezzi e gli autisti in questione erano sprovvisti di documentazioni minime previste anche per chi trasporta surgelati e non semoventi.
E poi…torno alla domanda delle cento pistole: ma c’è proprio bisogno di una ditta scalcagnata per spostare materiale di questa importanza?
Con tutta la macchina logistica di cui dispone l’Esercito che non per nulla viene utilizzata prevalentemente per far fronte alle necessità (ed alla inefficienze) più disparate e disperate piuttosto che per compiti prettamente militari, per spostare 5 semoventi dobbiamo andare in outsourcing?
Se malauguratamente scoppiasse un conflitto che facciamo, i soldati li mandiamo al fronte in taxi? O in autobus, magari quelli romani che prendono fuoco da soli facendo così risparmiare al nemico fatica e munizioni?
Ai miei tempi il maresciallone dell’autoparco si smazzava da solo trasporti, rimorchi, recuperi e riparazioni di tonnellate e tonnellate di materiale senza che io abbia mai visto un civile a suo supporto ed i mezzi e la logistica di 45 anni fa non erano certo paragonabili a quelli odierni.
Mentre mi aggiro smarrito nel labirinto di questi semplici domande, mi viene in aiuto un’ipotesi raggelante.
Per settimane la nostra politica ha finemente disquisito sull’invio di armi non letali all’Ucraina pervenendo evidentemente alla conclusione che un obice non sia letale e che perciò possa ritenersi assimilabile ad uno sfollagente o a un lacrimogeno.
Quindi deduco che se una granata da 43 kg contenente 7 kg di tritolo con un raggio scheggiante di 300 mt dovesse ammazzare qualcuno è per mera sfiga, un malaugurato incidente né più né meno che se uno morisse per una manganellata presa male o per essere andato in blocco cardiocircolatorio dopo aver inspirato dell’innocuo gas lacrimogeno.
Mi viene pertanto il dubbio che menti in grado di partorire queste esilaranti ipotesi possano aver anche congetturato che mandare materiale militare, su mezzi militari, guidati da militari in tuta da combattimento potesse sembrare non coerente con l’italico spirito cerchiobottista, dando l’idea di un’operazione bellica vera e propria.
Inviare invece lo stesso materiale con la motrice guidata da Ciro Esposito da Casavatore, peraltro nemmeno in regola con i documenti, forse anche senza patente, darebbe un’immagine dell’operazione meno bellicista, più alla buona….una sorta di scampagnata tra amici in bermuda, canottiera e infradito.
Ma mentre ero perso tra queste sconcertanti considerazioni ecco arriva quella che nell’intento del mittente doveva essere una rettifica e che invece risulta una stonatura ancora più stridente della pur bizzarra notizia iniziale.
Interviene lo Stato Maggiore della Difesa per confermare il fatto, ma non la destinazione.
Viene infatti ammesso senza nessun commento e come se fosse le cosa più naturale del mondo che i mezzi sono stati bloccati dalla Polstrada in quanto la ditta incaricata del trasporto era sprovvista della regolare documentazione.
Punto…sic et simpliciter: tiro un sospiro di sollievo.
Temevo infatti di dover cestinare quanto scritto finora e ricominciare daccapo, mentre invece tutti gli interrogativi relativi a motivazioni e modalità di assegnazione di questo singolare servizio restano purtroppo validi.
Ma a rassicurare tutti, la nota dello Stato Maggiore della Difesa prosegue chiarendo che i semoventi in questione non erano destinati all’Ucraina, bensì all’area di addestramento di Grafenwoehr, in Germania per partecipare alla Dynamic Front 22, una tradizionale attività di addestramento a carattere multinazionale a guida 56/o comando di artiglieria dell’esercito degli Stati Uniti in Europa e Africa, il cui scopo è quello di testare l’interoperabilità dei sistemi d’arma delle nazioni alleate e partner.
L’esercitazione di quest’anno è in programma dal 6 al 24 luglio e include circa 3.000 partecipanti provenienti da 19 nazioni, tra cui Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Georgia, Grecia, Italia, Kosovo, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia, Regno Unito, e gli Stati Uniti.
Viene così a cadere l’ipotesi cerchiobottista del ricorso a personale civile per non dare nell’occhio (più di così? Ci avrà riso dietro tutto il mondo!) e non irritare troppo il potenziale nemico (che in effetti alla luce di questi fatti avrà molto riconsiderato la minaccia potenziale che possiamo rappresentare).
Emerge però un interrogativo ancora più inquietante: ma se si trattava di un’esercitazione finalizzata a testare l’interoperabilità dei sistemi d’arma delle nazioni alleate, questa interoperabilità non riguarda anche la logistica ed le modalità di trasporto?
L’addestramento ad operare in un contesto tattico non riguarda anche i conducenti delle motrici?
La.domanda è pleonastica e la risposta è sì, sì e sì…tre volte si perché manovrare un mammuth del peso di decine di tonnellate in un contesto tattico che può essere
caratterizzato da fango, neve, rocce, pendenze scoscese, in sinergia con le aliquote poste a protezione (squadre difesa ravvicinata, elicotteri ecc) richiede tantissimo addestramento per i conduttori e con tutto il rispetto ritengo che Ciro Esposito da Casavatore, pur essendo un asso del volante in autostrada ancorché sprovvisto di abilitazione alla guida, non sia all’altezza di questi scenari.
E visto che si trattava di una esercitazione con Paesi alleati in territorio alleato, quali sensibilità si sarebbe urtata utilizzando personale militare in canonica mimetica?
A meno che il contratto di outsourcing non prevedesse che Ciro Esposito da Casavatore, una volta arrivato a destinazione, assumesse anche il comando della batteria di semoventi conducendo l’esercitazione.
A questo punto non mi meraviglierei più di nulla.
Posso anche arrivare ad immaginare che un ipotetico nemico stia rivedendo le proprie opzioni nel malaugurato caso di escalation militare, destinando ad intercettare e neutralizzare le nostre colonne corazzate qualche pattuglia di pizzardoni.
Alla fine forse è meglio così…Alt! Patente e libretto…al massimo si prende una multa, si fa inversione e si torna indietro senza che nessuno si faccia male.