Il PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 finanzia il progetto PRODIGIT, progetto che vede in campo il Dipartimento Finanze del MEF ed il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria (CPGT).
Il programma, che beneficia delle risorse React-EU del Fondo Sociale Europeo, si sviluppa principalmente su tre binari.
In primis si propone una digitalizzazione di tutte le attività interne all’organo di autogoverno della magistratura tributaria, poi il restyling del portale del CPGT e, in ultimo, si pongono le basi per arrivare ad una giustizia predittiva: con un percorso avviato a metà del 2022 e che terminerà alla fine del 2023 si vuole potenziare la banca dati della giurisprudenza, con oltre un milione di sentenze che verranno dapprima analizzate per mezzo di un algoritmo che sarà in grado di elaborare rapidamente un abstract delle pronunce dei giudici tributari e poi revisionate da un team di cui fanno parte circa 100 persone, per lo più giudici membri degli uffici del massimario delle ex commissioni tributarie regionali – rinominate “corti di giustizia tributaria di secondo grado” con la Legge 31 agosto 2022 n. 130 di riforma della giustizia tributaria – a cui è affidato il compito di verificare sia, a livello lessicale, il contenuto degli elaborati che, soprattutto, il livello di coerenza ed affidabilità del sistema messo in campo.
La banca dati della giurisprudenza andrà a costituire un unicum nel panorama italiano giacché si tratta del primo caso di banca dati, completamente pubblica e gratuita, contenente l’intera giurisprudenza di merito nazionale e, per mezzo dell’algoritmo, permetterà ai contribuenti di venire a conoscenza del probabile esito di un ricorso durante la fase del merito.
Due le principali critiche mosse al progetto. Da un lato, a detta di alcuni, il possibile effetto distorsivo di portare i contribuenti a scegliere se e quando impugnare le cartelle, dall’altro si teme un’artificiosa selezione delle sentenze, ad opera del Ministero dell’economia e delle finanze, che rappresenta la controparte nei ricorsi tributari. Per tentare di superare queste critiche il coordinamento del progetto ha scelto di coinvolgere anche il Consiglio Nazionale Forense ed il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
L’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi, in parziale disaccordo con il progetto di intelligenza artificiale, ha presentato una mozione, poi approvata, al XXXV Congresso forense chiedendo a gran voce la creazione di un’autorità amministrativa indipendente che si occupi di monitorare la progettazione e lo sviluppo del progetto affinché lo stesso salvaguardi i diritti, costituzionalmente previsti, dei contribuenti.
Da ultimo si segnala che verranno creati dei Tribhub: un “laboratorio digitale del giudice” che si svilupperà in otto regioni per favorire il confronto e la definizione di best practice tra gli attori del processo tributario.