Roma, a dispetto della fuorviante percezione visiva che incappa nell’errore di farla sembrare sudicia come le rive del Gange, è una città ecologica.
La crociata del sindaco per rendere maggiormente vivibile la Capitale ha visto tra i primi obiettivi il mettere al bando i veicoli d’epoca, ovviamente di costruzione antecedente la classificazione in Euro 1, 2, 3 e così a seguire.
Sono mezzi inquinanti e poco importa se percorrono 50 chilometri l’anno per partecipare ad un raduno o per andare banalmente a prendere un aperitivo. Sono pericolosi per la salute e quindi (come già scritto in precedenza) devono essere tenuti in garage o all’interno di proprietà private perché la disciplina ora vigente non ne vieta solo la circolazione ma anche la semplice sosta sulla pubblica via.
Gli uffici tecnici comunali sono al lavoro per installare telecamere in ogni dove, così da leggere le targhe di auto e moto in transito, fotografarne il posteriore, leggere con appositi programmi informatici l’identificativo alfanumerico, incrociare le informazioni con i database della Motorizzazione Civile, identificare il proprietario e spedire all’interessato la prevista sanzione per l’infrazione insindacabilmente accertata. Non si scappa…
Gli appassionati di auto storiche (appartengo a questa famigerata schiera di possessori di quei mortali strumenti di avvelenamento collettivo) hanno capito di dover piazzare in salotto la propria vettura e di trasformarla in un pezzo di arredamento.
Chi abita a piano terra ha minori difficoltà di altri a trovare una idonea sistemazione, ma chi vive nei piani alti ha oggettive difficoltà di allocazione di automobili che ormai non possono nemmeno più raggiungere l’officina autorizzata per procedere alla revisione obbligatoria ogni due anni…
I più tenaci hanno ritenuto di informarsi, di capire o quanto meno di saperne di più. Chi ha mania delle “robe vecchie” non disdegna di utilizzare Internet che spesso si rivela (o si “rivelava” vista l’inutilità di manutenzione e riparazione) fondamentale per accaparrarsi ricambi introvabili. Non avendo più necessità di dare la caccia a carburatori, differenziali, fanali o ganasce per freni a tamburo, qualche irriducibile ha pensato di cercare in Rete la normativa cui attenersi.
In maniera molto elementare il veterano della motoristica, nell’apposita finestrella di Google, digita “Roma auto epoca”.
Il motore di ricerca – come evidenzia l’immagine precedente – mette a disposizione del cittadino modello il link per trovare quel che gli occorre per chi vuole rispettare pedissequamente la legge.
Raggiante per aver individuato la fonte primaria di quel che gli occorre conoscere clicca sul collegamento suggerito corrispondente a https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF85901&pagina=13 e si connette con il sito web del Campidoglio. Cosa ci può essere di meglio?
Come spesso accade l’utente si ritrova dinanzi al vuoto cosmico, vacuità disturbata solo da due frasi emblematiche.
La prima è lo sconfortato annuncio “pagina in allestimento”.
La seconda, invece, suona un po’ (ma giusto un pochino) come una irriverente presa in giro.
Siccome si legge “Ti è stata utile questa pagina?” verrebbe da cedere a viscerali istinti ma l’educazione frena il giustificato impeto. E così, urbanamente, giriamo il quesito a Roberto Gualtieri.
Risponde Lei, signor Sindaco, alla domanda del suo sito?