Sam Bankman-Fried è stato arrestato alle Bahamas per varie tipologie di frode e per riciclaggio di denaro. Bankman-Fried aveva fondato FTX, la borsa delle criptovalute che in una settimana ha perso quasi tutto il suo valore da una valutazione massima di 32 miliardi di dollari alla bancarotta. Il crollo di FTX ha spazzato via milioni di dollari di valore di molti piccoli investitori e ha messo a dura prova la credibilità delle criptovalute che i detrattori del bitcoin considerano un mero gioco d’azzardo.
Ma in fin dei conti, Bankman-Fried non è che un altro truffatore con una versione dello schema Ponzi molto più sfuggente ed eterea rispetto a quella di Bernie Madoff, al confronto banale dilettante che con i suoi uffici di stampo classico a New York faceva finta di comprare azioni di aziende vere a Wall Street.
Sam Bankman-Fried ha giocato nel suo metaverso digitale fatto di bit informatici, i mattoncini delle criptovalute, scherzando con l’ambiguità della moneta che non si tocca e non si vede, uscendo dal metaverso soltanto per trasformare i bit in banconote, aerei privati e attici miliardari sapientemente materializzati con il supporto delle Bahamas e di Prager Metis, revisori contabili con una sede, guarda caso, anche nel metaverso.
Come si è arrivati a tutto questo?
Sam Bankman-Fried (“SBF”) e un numero crescente di imprenditori fra cui Elon Musk e Mark Zuckerberg sono sostenitori di due correnti di dubbia provenienza filosofica chiamate “Effective Altruism” (altruismo efficace) e “Longtermism” (visione a lungo termine). SBF è cresciuto nella Silicon Valley, dove il “longtermism” è un pilastro della “Californian Ideology,” di stampo libertario/neoliberale. L’altruismo efficace è un principio secondo il quale i propri sforzi professionali dovrebbero essere indirizzati per ottenere il massimo bene per la società, donando parte dei propri guadagni per iniziative non-profit scelte in base alla loro capacità di ottenere i migliori risultati a parità di spesa. Il “Longtermism” suggerisce di pensare al bene dell’umanità nel lungo termine e non nell’immediato perché chi vive oggi ha la responsabilità di assicurare la sopravvivenza e la crescita delle generazioni future.
All’apparenza questi ideali possono sembrare nobili e visionari: chi non desidera che il proprio dono vada all’organizzazione che cura più bambini a parità di investimento? Chi non vuole che i nostri pronipoti vivano in un mondo migliore?
Purtroppo queste impostazioni portate all’estremo sono distruttive e contradditorie. I fanatici del “Longtermism” arrivano a minimizzare l’importanza delle emergenze attuali che in un contesto a lungo termine diventano minuscoli incidenti di percorso sulla strada del raggiungimento di un bene più grande nel futuro. Si rischia di non assistere oggi stesso le vittime di inondazioni nei paesi poveri perché i soldi vanno investiti per ridurre al minimo i rischi esistenziali per l’umanità.
Molti “longtermisti” si sentono anche degli illuminati perché dotati di intelligenza superiore e predestinati come dei messia a guidare insieme ai loro simili il destino dell’universo.
I “longtermisti” sono anche ossessionati dall’idea di un’apocalisse globale provocata da robot umanoidi con superiore intelligenza artificiale e promuovono provvedimenti per evitarlo, come la creazione di persone digitali e non in carne e ossa, oppure la colonizzazione di altri pianeti per costruire un impero intergalattico che sostenga miliardi di persone in più con una qualità di vita superiore.
Teorie per assidui lettori di fantascienza, nerd scollegati dalla realtà?
Di sicuro Elon Musk e Mark Zuckerberg sono visionari diversi rispetto a SBF, spregiudicati anche loro ma con progetti imprenditoriali più concreti. Ma senza nulla togliere al suo genio, sarà un caso che Elon Musk si sia giocato tutto per fondare SpaceX e dedicarsi ai viaggi spaziali e che Zuckerberg con il suo metaverso non abbia pensato anche a mettere le basi per la creazione delle persone digitali per il futuro dell’universo?
Con i soldi e il potere si rischia di perdere il contatto con la realtà, al punto che SBF, forte anche delle sue donazioni a varie lobby americane, si è sentito anche al di sopra dell’applicazione della normativa. Durante i giorni convulsi del crollo di FTX, Bankman Fried ha esclamato “Fuck regulators!”
SBF non è l’unico che motivato dall’idea di fare il bene, ha perso di vista l’umanità.
Anche Elizabeth Holmes fu elevata dai media a geniale imprenditrice che con la sua startup Theranos avrebbe rivoluzionato la sanità con un piccolo strumento per effettuare tanti esami diversi prelevando soltanto una singola goccia di sangue.
Invece Holmes si è creata una realtà alternativa, una dissociazione fra la realtà di un prodotto che non andava oltre un prototipo poco performante e il suo convincimento che prima o poi ce l’avrebbe fatta. La favorevole esposizione mediatica come genio delle startup e l’assenza di verifiche in tempo utile da parte degli investitori hanno dato tempo al suo cervello di dissociarsi completamente dalla realtà e a credere nelle proprie bugie.
“E’ molto più facile fare cose brutte quando pensi che le fai per una buona causa” ha detto Jessie Deeter, un producer di “The Inventor: Out for Blood in Silicon Valley”, documentario di HBO sulla truffa di Elizabeth Holmes. https://www.cnbc.com/2019/03/20/hbos-the-inventor-how-elizabeth-holmes-fooled-people-about-theranos.html
Dan Ariely, esperto in psicologia del comportamento, interpellato da Elizabeth Holmes quando iniziò il crollo di Theranos, aggiunge “è più facile per le persone mentire quando si tratta di una causa positiva, come la beneficenza. Non sentono un conflitto emotivo perché possono mentire e ritenersi comunque delle persone buone.” Inoltre, una buona causa rende le bugie più facilmente spacciabili. Elizabeth Holmes proponeva “il sogno di far diventare il mondo un posto migliore con accesso alle cure mediche a basso costo… con questa motivazione è molto facile raccogliere fondi e consensi”
Truffare e mentire per guadagnare miliardi non è giustificabile anche se lo fai per investire bene “per una buona causa” o perché credi di sapere come migliorare il mondo di domani. L’altruismo efficace potrebbe avere dei meriti, ma loro lo hanno ridotto ad ossimoro, ad egoismo efficace.
Già nel secolo scorso Karl Jaspers ipotizzava un secondo periodo assiale (https://it.wikipedia.org/wiki/Periodo_assiale), un nuovo ciclo “in cui l’intera umanità sarà unita nel processo di umanizzazione” se solo riuscissimo a superare il rischio dell’autodistruzione determinato dal mancato controllo della scienza e delle tecnologie. Forse non ci arriveremo mai.
Quando pensi troppo in grande, ricordati di rimanere con i piedi per terra, perché rischi di intrappolarti in una pericolosa realtà alternativa