Ci si domanderà cosa ci azzeccano due case automobilistiche con l’infernale piattaforma digitale cinese TikTok. Se si ha qualche minuto a disposizione, può essere interessante scoprire cosa è successo.
Nell’estate scorsa una sfida (o “challenge”) tra ragazzini, lanciata su Tik Tok e diventata rapidamente virale in giro per il mondo, ha invitato i teen-agers a rubare automobili Kia e Hyunday spiegando i trucchi per agire con facilità.
Chi pensa che quell’infernale social network si limiti a rimbecillire i giovanissimi, forse non ha idea della devastante portata dello strumento in questione, che lo configura come un pericoloso meccanismo di alterazione degli equilibri quotidiani.
Nessun allarmismo, ma mere constatazioni: ci si preoccupa di Internet e di quel che gli gira attorno solo in occasione della “Giornata Internazionale della Sicurezza in Rete” (che visti i pericoli dovrebbe essere celebrata 365 volte l’anno e 366 in quelli bisestili) e poi – ovviamente – al verificarsi di qualche “incidente” che costa la vita al malcapitato giovincello di turno.
In questo caso non parliamo di cyberbullismo o di altri analoghi “normali” comportamenti in voga nel microcosmo dei minorenni, ma andiamo a zoomare sui video che promuovono attività illegali e innescano condotte reprensibili in soggetti la cui fragilità non ha bisogno di essere sottolineata.
La “Kia Challenge” è stata (e purtroppo è ancora) la competizione che ha indirizzato tanti giovanissimi ad aggirare i sistemi di sicurezza di una vettura utilizzando “arnesi” semplici e alla portata di tutti come un banale cavo USB. Le istruzioni diramate da un gruppo di baby-criminali divenuti famosi (o famigerati) come “Kia Boyz” hanno consentito centinaia di malefatte e – secondo un rapporto della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) – negli Stati Uniti hanno provocato almeno 14 incidenti automobilistici e otto vittime.
Dinanzi ad un simile scempio estivo – lasciati trascorrere anche l’autunno e buona parte dell’inverno – Kia e Hyunday sono “corse” (si fa per dire) ai ripari mettendo a disposizione della clientela un aggiornamento gratuito al sistema elettronico a bordo dei veicoli. Il software integrativo con funzioni antifurto prevederà l’estensione dell’allarme dell’auto da 30 secondi a un minuto e richiederà al conducente di inserire la chiave di accensione per avviare il motore.
A scopo di intimorire i potenziali ladri, le automobili oggetto di aggiornamento saranno “arricchite” da un vetrofania che, applicata sul parabrezza, indicherà che l’auto è dotata di un sistema di sicurezza antifurto.
In precedenza i proprietari di auto Kia e Hyunday negli USA dovevano sborsare un minimo di 170 dollari per l’aggiornamento in questione e non di rado la cifra arrivava a quota 500 per le spese di installazione e la manodopera.
Arriverà qualche comunicazione anche a chi è al volante di quelle auto dalle nostre parti? In attesa di notizie probabilmente vale la pena informarsi in proposito…