Il recente provvedimento restrittivo della mobilità della Capitale è frutto dell’irrefrenabile slancio ambientalista del locale segretario del PD che nella Giunta ha la diretta responsabilità nel comparto dei trasporti.
Larga parte della cittadinanza non ha apprezzato l’iniziativa dell’avvocato Patanè che si era generosamente prodigato per salvaguardare i concittadini da potenziali conseguenze dello smog. Il dissenso si è propagato con velocità incredibilmente superiore a quella dei temuti gas inquinanti emessi persino – fenomeno mai verificatosi altrove – da vetture GPL erroneamente considerate ecologiche.
Le raccolte di firme su Change.org hanno fulmineamente superato il numero di sottoscrizioni auspicato dagli organizzatori della protesta e fornito un segnale importante a chi basa la propria stabilità politica sulle percentuali di consenso e soddisfazione dell’elettorato.
A prescindere dalle pacate mozioni indirizzate via Internet ad interlocutori istituzionali confidando in una rivisitazione dei provvedimenti, varati senza la benché minima valutazione dell’impatto che avrebbero avuto, oggi alle 17 a Roma migliaia di persone sfideranno l’inclemenza atmosferica per rappresentare in Campidoglio il proprio disagio.
L’assessore Patanè è coraggiosamente intenzionato a salvaguardare la salute al costo di veder compromessa la propria. Sono davvero tanti, infatti, i romani che – privi di sentimenti cristiani o semplicemente avulsi dai più elementari principi etici – gli augurano da settimane “le peggio cose” lanciando maledizioni persino folkloristiche.
Mentre a Londra è echeggiato un “lunga vita al Re” con lo strillare “God save the King” della popolazione festante, nella Città Eterna è un susseguirsi di invettive che irrispettosamente tirano in ballo persino i defunti dei vertici del Comune. Quel “mortacci sua” e la sua versione superlativa “li mejo mortacci sua” rimbombano ad ogni angolo di strada e fanno temere il repentino distacco dalla vita terrena dei soggetti bersaglio del diluvio di invettive.
Se è vero che “muore giovane chi è caro agli Dei”, probabilmente – non essendoci ancora una ZTL sull’Olimpo – gli “eco-politici” romani sono destinati a diventare ultracentenari, ma il destino può esser beffardo e riservare inaspettate sorprese.
Credo, quindi, sia opportuno lanciare una nuova petizione per comprare amuleti portentosi agli amministratori pubblici ignobilmente presi di mira dai tanti appartenenti alla razza dell’ “homo automobilisticus”… Corni, gobbi, ferri di cavallo, quadrifogli potrebbero fra l’altro evitare quelle escoriazioni inguinali conseguenza di reazioni muscolari che portano la mano ad esercitare scaramantiche frizioni genitali che poco si addicono a chi è caratterizzato da impeccabile aplomb.
Torme di inviperiti possessori di auto divenute improvvisamente “fuorilegge” e indispettiti collezionisti di vetture d’epoca riusciranno a scambiare il proprio bagnarsi sotto la pioggia battente con un tuffo nella realtà da parte del Sindaco e dell’Assessore?