Sul New York Times in questi giorni c’era scritto che “Nel profondo di una pineta nella contea di Wilcox, in Alabama, tre lavoratori penzolavano dalla cima di una torre cellulare alta 350 piedi”. Niente paura: nessuna manifestazione di protesta, nessun gesto estremo dettato dalla disperazione…
“Erano lì per strappare e sostituire apparecchiature cinesi dalla rete wireless locale…” spiegava il giornale americano, stroncando la suspence ma costringendo a riflettere sugli sforzi dell’amministrazione Biden per sopprimere l’ascesa della Cina. Le politiche statunitensi di restrizioni commerciali prevedono un pacchetto da 52 miliardi di dollari per rafforzare la produzione domestica di semiconduttori contro la Cina e la cessione dell’app video TikTok dal suo proprietario cinese.
In campo anche i gestori wireless impegnati nell’ambito di un programma noto come “Rip and Replace” (strappa e sostituisci) che è la più cruda manifestazione fisica della guerra fredda tecnologica tra le due superpotenze. Il piano, entrato in vigore nel 2020, impone alle società americane di eliminare le apparecchiature di telecomunicazione prodotte dalle società cinesi Huawei e ZTE. I funzionari USA, infatti, hanno avvertito che l’attrezzatura di quelle società potrebbe essere utilizzata da Pechino per lo spionaggio e per rubare segreti commerciali.
Le società di telecomunicazioni devono utilizzare apparecchiature di società non cinesi e la Federal Communications Commission, che sovrintende al programma, rimborserebbe i vettori mettendo a disposizione quasi 2 miliardi di dollari per coprire i loro costi. Purtroppo l’operazione è molto più onerosa del previsto e i fondi riusciranno a malapena a coprire il 30 per cento del fabbisogno.
Secondo Strand Consult, una società di ricerca che segue il settore TLC, simili sforzi di rip-and-replace si stanno svolgendo altrove. In Europa, dove i prodotti Huawei sono stati una parte fondamentale delle reti di telecomunicazioni, anche le società telefoniche in Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia hanno sostituito le apparecchiature cinesi per motivi di sicurezza. In Italia – dove il problema esiste eccome – il tema fa capolino ogni tanto per eclissarsi rapidamente subito dopo…