L’arretratezza digitale del Paese è in questo momento l’ultimo dei problemi, ma in giornate così drammatiche la sensibilità delle Istituzioni ne prende spunto pur di strappare un sorriso ai connazionali affranti. L’alloro spetta a chi è impegnato sul fronte del progresso tecnologico che – a dispetto dell’aridità di quel contesto – ha saputo superare Osho e altri dispensatori di perle di saggezza.
“Banda larga: per l’ultimo miglio puntiamo a coinvolgere gli antennisti”.
L’odierno corsivo corrosivo potrebbe finire già qui, lasciando a chi legge la facoltà di applaudire a scena aperta dinanzi ad un così illuminato proposito.
Mentre decine di migliaia di persone stanno perdendo il posto di lavoro nel disastrato scenario occupazionale delle telecomunicazioni, il sottosegretario Alessio Butti – con delega all’Innovazione – confessa gli intendimenti del Governo per garantire agli italiani connessioni veloci con la cosiddetta “banda larga”.
Cinquant’anni fa – ero alle Medie – due o tre volte la settimana andavo “a fare pratica” da Cantarella e Bosio, due riparatori radiotv in quel di Acqui Terme. Ho imparato lì i primi rudimenti di elettronica, ho sfogliato le ingiallite pagine dei loro vecchi manuali di Scuola Radio Elettra, ho dato una mano (anche quando non serviva, solo per dimostrare il mio impegno), mi sono appassionato alle trasmissioni radioamatoriali fino a divenire un piccolo pirata dei 27 Mhz…
Questa precisazione “storica” è una sorta di dichiarazione di affetto profondo nei confronti della categoria degli “antennisti”. Spero valga a farmi perdonare per quel che scrivo e che nulla ha di denigratorio nei confronti di chi rappresenta un vecchio mondo il cui romanticismo è secondo solo agli spazzacamini di Mary Poppins.
Quanto dichiarato dal Senatore Butti ha meritato i titoli della stampa specializzata che forse vi ha riconosciuto quella genialità che molti intravedono in chi – ad ogni giro di boa elettorale – trova posto nella “stanza dei bottoni”. Appartengo alla schiera dei “pochi” che non credono alla reincarnazione di Leonardo da Vinci nel politico di turno, ma riconosco il ruolo sociale dell’umorismo, anche di quello involontario.
Dinanzi allo sfascio di TIM, ai licenziamenti di Vodafone e a mille altre calamità, apprezzo chi al Forum della Pubblica Amministrazione riesce a fare una battuta come quella degli antennisti, che dimostra che – come i Brutos nel vecchio Carosello della “Grey” – abbiamo sempre una buona cera, ottima direi”.
Il “ForumPA” da oltre trent’anni ospita promesse che non vengono mantenute e sogni che rimangono nel cassetto. Ha cominciato ai tempi di Remo Gaspari, allora ministro della Funzione Pubblica, e non è cambiato nulla.
Come chi, vendendo un’improponibile auto usata, scrive “telefonare ore pasti” e da una manina dispettosa si vede aggiungere “mangia tranquillo!!!”, sento di dover rasserenare gli antennisti. Chi teme di dover comprare ruspe e scavatori per rompere il manto stradale e “posare” la fibra ottica nelle vie cittadine non si affretti ad acquistare attrezzature edili.
Per il resto – non ce ne voglia il Sottosegretario – l’attività di portare la fibra dalla base dei palazzi ai piani superiori è da tempo affidata agli “antennisti” (come li chiama lui) che lavorano in subappalto per chi ha in mano il business dei “cavi”.
Se era una barzelletta, spiace lasciarsi scappare “Dai, questa è vecchia…”