L’abuso di potere di sorveglianza è disciplina in cui sembra primeggiare il Federal Bureau of Investigation. Per ben 278.000 volte – tra il 2020 e l’inizio del 2021 – avrebbe eseguito ricerche e intercettazioni senza mandato sui manifestanti per la vicenda di George Floyd, sui rivoltosi del 6 gennaio che hanno preso d’assalto il Campidoglio e sui donatori di una campagna del Congresso.
La storia non sarebbe un pettegolezzo perché la Foreign Intelligence Surveillance Court degli Stati Uniti ha appena reso pubblica un documento dell’aprile 2022 in cui descrive in dettaglio centinaia di migliaia di violazioni della Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA), lo strumento legislativo che consente lo spionaggio senza autorizzazioni giudiziarie.
Secondo la Corte, i “federali” hanno abusato della legge sullo spionaggio in modo “persistente e diffuso”: lo avrebbero fatto ripetutamente non riuscendo a giustificare adeguatamente la necessità di passare attraverso le comunicazioni dei cittadini statunitensi e utilizzando una legge rivolta agli stranieri.
La sezione 702 dovrebbe consentire al governo federale di spiare comunicazioni appartenenti a individui stranieri al di fuori dell’America, teoricamente per prevenire atti criminali e terroristici. Parliamo di telefonate, messaggi ed e-mail con persone statunitensi e sono archiviate in enormi database. L’FBI, la CIA e la NSA possono “infilarsi” in queste comunicazioni senza un mandato.
Tali informazioni non sono tecnicamente memorizzate e vengono “conteggiate” solo se effettivamente utilizzate dagli analisti. Siccome le comunicazioni “estere” sono consentite, FBI può setacciare fino a tre gradi di contatto e quindi entrare nella vita di chi ha parlato con il sospettato e con chi ha parlato il suo contatto…
Sebbene la legge non possa essere utilizzata per sorvegliare i cittadini americani, il Governo USA ha storicamente utilizzato questi dati per monitorare attivisti, giornalisti e altri senza l’autorizzazione dei magistrati.
Certi poteri di indagine scadono a fine 2023 (a meno che il Congresso non li rinnovi) e determinati documenti giudiziari ora non classificati gettano benzina sul fuoco delle argomentazioni degli oppositori della Sezione 702 secondo i quali il Governo abusa abitualmente di queste “interferenze” senza mandato.
Il senatore statunitense Ron Wyden, repubblicano dell’Oregon, ha tuonato “Queste violazioni sistematiche della privacy degli americani richiedono un’azione del Congresso” e ha aggiunto “Se la Sezione 702 deve essere nuovamente autorizzata, ci devono essere riforme statutarie di garanzia per i cittadini”.
Anche Jake Laperruque, vicedirettore del progetto di sicurezza e sorveglianza del Center for Democracy and Technology, ha fatto sentire la sua voce e ha sottolineato che “La storia di uso improprio del FISA 702 da parte dell’FBI è lunga e queste ultime rivelazioni dovrebbero far scattare un campanello d’allarme in tutto il Congresso”.
La sicurezza di tutti contro la privacy degli interessati? Gli equilibri sono difficili da ottenersi ma indubbiamente il dribbling delle regole sarebbe giustificato solo da Machiavelli e dal suo “il fine giustifica i mezzi”…