Sotto il vasto manto d’acqua che copre più del 70% della superficie terrestre, si nasconde un intricato labirinto di rotte commerciali che sono fondamentali per gli scambi mondiali. Queste rotte, tuttavia, non sono infinite, né libere, ma passano attraverso punti strategici noti come choke points, o “colli di bottiglia”, che rappresentano dei veri e propri punti di controllo geopolitici.
Fin dall’antichità, gli esseri umani hanno sfruttato i mari per sviluppare le proprie civiltà e intrattenere scambi commerciali; anche oggi gran parte del commercio mondiale avviene via mare. Tuttavia, per garantire un controllo efficace su queste rotte, una potenza marittima deve disporre di basi e punti di approdo in tutto il mondo, come quella americana che annovera circa 800 basi militari, presenti in più di 70 Paesi.
La storia marittima ha visto anche l’Inghilterra dominare il mondo per più di due secoli grazie alla sua potente flotta e alle sue colonie strategiche. Ma più di un secolo fa, gli Stati Uniti hanno riconosciuto la propria posizione geografica come ottimale, per controllare i mari, iniziando ad espandersi e a competere con la Gran Bretagna.
I choke points assumono un ruolo di primaria importanza per dominare le rotte marittime, sia dal punto di vista commerciale che militare, e sono proprio in questi punti che gli Stati Uniti sono più presenti. Ad esempio lo Stretto di Malacca, fondamentale per la competizione con la Cina, è presidiato dalla settima flotta USA. Singapore ha richiesto il supporto degli Stati Uniti per sorvegliare lo Stretto, che infatti hanno costruito lì la loro più grande base militare dell’Asia. Questo permette loro di monitorare le attività nello Stretto e, in caso di emergenza, di raggiungere rapidamente la regione del Golfo Persico.
Negli ultimi decenni avendo il riscaldamento climatico causato lo scioglimento dei ghiacci artici durante l’estate, si sono aperte nuove rotte commerciali stagionali; una testimonianza è fornita dalla Russia che, nel 2017, ha inaugurato la rotta transpolare, consentendo il collegamento tra Cina e Nord Europa.
Sebbene queste recenti rotte settentrionali siano ancora poco utilizzate a causa delle difficoltà logistiche e dei limiti stagionali, mediante un ulteriore aumento delle temperature potrebbero diventare sempre più attraenti per i commerci, consentendo riduzioni di tempistiche e costi, rispetto alle rotte tradizionali.
Lo scambio commerciale mondiale è fortemente influenzato dai trasporti marittimi, ed il controllo dei choke points diventa cruciale per la sicurezza e per l’economia delle Nazioni. Gli Stati Uniti, grazie alla loro posizione geografica privilegiata, sono in grado di garantire un dominio marittimo strategico su molte di queste rotte.
Un altro choke point di vitale importanza è il Canale di Panama, che collega l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico; l’America ha svolto un ruolo determinante nella costruzione e nell’amministrazione del canale, che le ha consentito di controllare il flusso di merci tra i due Oceani e di influenzare il commercio mondiale. Oltre al Canale di Panama, gli Stati Uniti hanno anche una forte presenza nel Canale di Suez in Egitto e nel Canale di Gibilterra, che collega il Mar Mediterraneo all’Oceano Atlantico.
La posizione strategica americana non solo garantisce il controllo su questi colli di bottiglia, ma offre anche l’opportunità di proiettare potenza militare in tutto il mondo. Le basi militari americane nei punti chiave del globo consentono una rapida risposta alle minacce e alle emergenze, proteggendo gli interessi nazionali e mantenendo la stabilità regionale.
Tuttavia il dominio marittimo degli Stati Uniti non è privo di sfide e rivalità. La potenza cinese, ad esempio, sta cercando di espandere la propria influenza in Asia e nel Pacifico attraverso la costruzione di basi navali ed il potenziamento della propria flotta. La concorrenza tra gli Stati Uniti e la Cina per il controllo dei choke points strategici, come lo Stretto di Malacca, potrebbe ingerirsi nel futuro delle relazioni internazionali ed influenzare il bilancio di potere globale.
In conclusione, il dominio marittimo USA è una componente fondamentale della geopolitica mondiale. Grazie alla loro posizione geografica e alla presenza di basi militari strategicamente posizionate, gli Stati Uniti sono in grado di esercitare un controllo significativo sui choke points chiave, garantendo la sicurezza del commercio globale e proiettando potenza militare in tutto il mondo. Tuttavia, la crescente concorrenza da parte di altre potenze come Pechino richiede una costante vigilanza e adattabilità da parte degli Stati Uniti, per mantenere il loro vantaggio strategico in questo dominio critico.