A volte l’ispirazione e la spinta per un articolo possono anche nascere da una magnifica visione,
quella di un panorama. Sono al mio scrittoio anche oggi nel mio romitaggio ed ho il privilegio di vedere a distanza la spettacolare prospettiva dell’Abbazia di Montecassino che con la sua inconfondibile sagoma si staglia lassù ed interrompe con la sua imponente mole e la sua sagoma regolare un orizzonte che altrimenti sarebbe costituito esclusivamente da campagne ricche di piante di olivo e di foraggio per gli armenti , orizzonte frastagliato e costellato da monti aspri che videro i più feroci combattimenti svoltisi sul suolo italiano nel 1943/1944 durante la 2a GM . Questa tragedia latente è un monito che qui si palpa nell’aria.
A lettere cubitali sul portale dell’ Abbazia campeggia la scritta “Pax “ e poi lo stemma con leone rampante torre fiume e alberi a ricordarci che la vita è questo acqua , botanica e rispetto per il creato, infine il motto succinto ma vitale che recita “ Succisa virescit “ questo il primo messaggio che si coglie giungendo in visita al famoso monastero benedettino il cui stemma troneggia sul maestoso portone d’entrata; “Recisa alla base, torna a rinverdire” dice il motto tradotto in italiano a significare che ogni pianta tagliata fa sbocciare e rinascere timidamente la vita nuovamente.
L’ Abbazia è stata distrutta quattro volte ed è sempre stata ricostruita, l’ultima più grande distruzione è stata compiuta dai bombardamenti delle truppe alleate ed è stata la più devastante.
Oggi la stessa Abbazia da cui si è irradiato il monachesimo occidentale che è stata la molla civilizzatrice dell’Europa è nuovamente e perfettamente ricostruita dopo la quarta devastante distruzione , al suo interno funziona eccellentemente anche uno splendido museo.
Il nostro paese ha avuto dunque enormi danni materiali e d’ immagine dalla 2a Guerra Mondiale, e Montecassino ne è l’emblema, e la seconda guerra mondiale è stato l’ ultimo evento bellico che ha afflitto direttamente il nostro territorio, dunque dovremmo aver imparato bene la lezione. L’Italia é un luogo ed un Paese centrale nel Mare Mediterraneo, il Mare Nostrum o Grande Mare come titolava il suo straordinario saggio di Storia David Abulafia, grande storico del Mediterraneo. Il mediterraneo è uno dei mari più significativi della Storia umana, basti pensare che ha prodotto tre momenti assoluti unici , gli incontrovertibili vertici della Storia della civiltá : Gerusalemme con la sua teologia, la poesia dei suoi Salmi, il Dio del Vecchio Testamento ed il sacrificio di Gesú Cristo; Atene culla della filosofia e dell’amore verso il sapere, scaturigine di tutte le più nobili attività intellettuali compresa la medicina; Roma che ha cercato attraverso la diffusione del diritto e dell’equitá di giungere alla giustizia nella vita terrena. Il diritto romano è il fondamento istituzionale di qualsiasi ordinamento giuridico moderno ed ha influenzato la giurisprudenza dell’ intero mondo. Nessun altro mare con paesi rivieraschi ha prodotto qualcosa di similare. Quindi per questo nostro ruolo centrale e di sintesi , di momento di coordinamento tra teologia, filosofia e diritto noi possiamo solo rivendicare per noi stessi un ruolo di paese mediatore tra Oriente ed Occidente. È vero, noi ancora abbiamo un tremendo debito di riconoscenza con gli Stati Uniti d’America, quando Alcide de Gasperi
si recò a Parigi per la conferenza di pace che si svolse tra il 29 luglio e il 15 ottobre 1946, al termine del suo celeberrimo discorso tenuto il 10 agosto del 1946, https://youtu.be/pBaPZT_QX9E , l’unico rappresentante internazionale che gli si avvicinò e gli strinse la mano al termine della sua strenua “arringa difensiva del nostro Paese” fu lo statunitense James Byrnes , Segretario di Stato,
nessun altro rappresentante europeo lo fece, l’ Italia era completamente e desolatamente isolata. Ma se questo è il nostro debito recente verso l’Occidente, noi abbiamo un immenso altro debito accumulatosi nei secoli che è storico ed ancor più grande forse, nei confronti dell’Oriente vicino e lontano e si chiama questo debito “ civiltà “. Qualsiasi nostra ideologia, pensiero, cibo, la stessa scrittura di cui io ora mi servo, lo stesso monachesimo che condusse San Benedetto al ritiro di Montecassino sono tutti debiti di gratitudine da pagare all’Oriente, da cui noi abbiamo importato gran parte del nostro sapere civile e militare. I primi lunghi viaggi di scoperta ed esplorazione erano diretti a Oriente, basta citare Venezia, Marco Polo ed il suo “il Milione“.
I padri Gesuiti che hanno diffuso in Oriente la fede, Matteo Ricci in Cina e San Francesco Saverio in Giappone . Per non parlare dell’apporto dato alla nostra cultura dall’ Ismeo (Associazione internazionale di studi sul mediterraneo e l’ Oriente ) e dall’ infaticabile opera di Giuseppe Vincenzo Tucci ,
autore di circa 360 pubblicazioni, tra articoli scientifici, libri ed opere divulgative, che condusse diverse spedizioni archeologiche in Tibet, India, Afghanistan ed Iran. Durante la sua vita, era unanimemente considerato il più grande tibetologo del mondo. Tutto questo non possiamo ignorarlo o dimenticarlo o peggio ancora cancellarlo per l’aiuto che gli Stati Uniti hanno sicuramente assicurato al nostro Paese alla fine della 2a guerra mondiale. Se oggi un grande autore di libri di strategia e geopolitica come Graham Allison , ex Assistente segretario alla difesa degli Stati Uniti per la politica e la pianificazione , pubblica un suo ponderoso e voluminoso saggio con il titolo “ Destinati alla Guerra “, sottotitolo, “ possono l’America e la Cina sfuggire alla trappola di Tucidide?”
io sostengo che noi dobbiamo leggerlo attentamente questo libro e con calma , ma poi dobbiamo assumere un nostro peculiare ruolo, noi siamo un piccolo paese ultima potenza del G7 ed il solo ruolo che ci si addice , nano colto tra giganti, è quello di mediare le parti in contrapposizione in forza della nostra Storia e della nostra civiltá, basata sulla sintesi che noi rappresentiamo dei tre alti momenti nati nel mare Mediterraneo, sono stati nostri viaggiatori che hanno permesso di portare a conoscenza del mondo l’ Oriente , il già citato Marco Polo e l’Occidente estremo Cristoforo Colombo che paradossalmente era partito alla ricerca di nuove rotte verso le Indie, cioé per cercare nuovamente l’ Oriente ma su un’altra direzione. Questo è il ruolo che si addice all’ Italia : quello di essere potenza mediatrice che deve lottare perché giganti economici e demografici quali la Cina e gli Stati Uniti si sforzino di trovare una strada di coesistenza pacifica.
Sono certo che questa sarebbe la visione ed il desiderio di San Benedetto Patrono d’Europa, perché la scritta Pax troneggia ancora in forma perenne ed é scritta a caratteri cubitali sotto lo stemma ed il motto dell’Abbazia che esiste dal 529, perché noi ne facessimo memoria perpetua e perenne. Un messaggio antico, chiaro e forte di San Benedetto, un italiano di Norcia.