Questo mio nuovo articolo, anzi serie vaticana, per Giano.news parte da una boutade del nostro caro Direttore artistico Umberto Rapetto.
Gli ho inviato, per celia, una foto che mi ritrae con Papa Francesco mentre scambiamo qualche parola in spagnolo sul sagrato di San Pietro, e Umberto Rapetto, maestro di battute e scherzi, ha voluto utilizzare lo scatto e renderlo di pubblico dominio tra i colleghi di redazione, aggiungendovi una magistrale stoccata sui miei nastrini frutto delle missioni internazionali.
Questa scherzosa situazione mi ha fatto ridere, ma al contempo mi ha fatto anche molto riflettere e dopo averne abbondantemente riso ho realizzato a poco a poco il grande debito che devo ai Papi che ho visto avvicendarsi nel corso della mia vita.
Ho avuto con loro un rapporto in crescendo che vi sarà più chiaro a mano a mano che ve li prospetterò. Sarebbe veramente presuntuoso voler riassumere tutto in unico intervento, allora ho deciso di suddividere quest’argomento in vari differenti articoli in stretto senso cronologico. Sono nato il 16 aprile 1962, data che tornerà molto importante in particolare nel caso di Benedetto XVI.
I Papi che si sono succeduti dalla mia nascita sono dunque Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, il già citato e molto amato Benedetto XVI ed ora il Papa regnante Francesco. Andiamo per ordine: alla data della mia nascita già regnava dal 1958 Giovanni XXIII sulla cui vita ho letto molte biografie ed ho visto con estremo interesse molti documentari storici.
Si, come spesso ripetevo anche nelle mie lezioni, noi oggi abbiamo la straordinaria fortuna di avere oltre alle testimonianze scritte anche l’ausilio degli audiovisivi e possiamo affermare senza remore che alcuni documentari sono confezionati benissimo, basti pensare alla serie “ La Grande Storia “ della Rai ed a divulgatori di eccellenza come Paolo Mieli protagonista su RaiStoria, un canale intero dedicato alla materia che prediligo, di tanti interessanti programmi, in buona compagnia dei Professori Alessandro Barbero, Franco Cardini, Alberto Melloni, Emilio Gentile e mi fermo qui perché la lista altrimenti sarebbe molto lunga. Quindi lo ribadisco sono venuto alla luce sotto il pontificato di Giovanni XXIII, al secolo, Angelo Giuseppe Roncalli, una figura leggendaria.
Nato in un’umile famiglia di contadini bergamaschi a Sotto il Monte fu indirizzato agli studi ecclesiastici da uno zio che generosamente gli pagò gli studi in Seminario. Dapprima Segretario del suo Vescovo di Bergamo, Monsignor Giacomo Radini Tedeschi, un aristocratico prelato che durante la sua pastorale venne accusato ingiustamente di modernismo e progressismo, fu successivamente Cappellano militare durante la Grande Guerra, provando sulla sua carne le rudezze della 1a Guerra Mondiale.
Congedatosi con onore dagli impegni bellici intraprese la carriera diplomatica ecclesiastica, fu infatti fine ed abilissimo in questo campo dove eccelse per competenza e capacità. Dapprima inviato in Bulgaria dove aprì un intenso dialogo con la Chiesa Ortodossa in maggioranza in quel paese, fu proprio in Bulgaria che dovette occuparsi del matrimonio tra il re bulgaro Boris III ortodosso, e la figlia del re d’Italia Vittorio Emanuele III, Giovanna di Savoia, cattolica.
Papa Pio XI aveva infatti concesso la dispensa per il matrimonio di mista religione a condizione che il rito del connubio non venisse ripetuto nella Chiesa ortodossa e che l’eventuale prole fosse battezzata ed educata cattolicamente.
Dopo la cerimonia cattolica, celebrata ad Assisi il 25 ottobre 1930, il successivo 31 ottobre la coppia reale, pur senza rinnovare il consenso matrimoniale, diede ad intendere al popolo bulgaro di aver ripetuto lo sposalizio nella cattedrale ortodossa di Sofia. La profonda irritazione di papa Pio XI per l’accaduto diede luogo a una solenne protesta papale.
Il battesimo ortodosso dei figli della coppia, a partire da quello di Maria Luisa nel gennaio del 1933, diede spunto a ulteriore indignazione, che prese la forma di nuova pubblica protesta pontificia. Superata questa delicata fase Roncalli sarà chiamato ad affrontare una prova ancora più ardua nel 1934 quando si ritrovò ad essere Inviato Apostolico per la Turchia e la Grecia e qui mise in luce tutte le sue più alte virtù eroiche.
Mentre era in corso la 2a Guerra Mondiale Roncalli, in virtù delle sue indiscusse capacità di mediazione, salvò interi convogli ferroviari di ebrei deportati e destinati ai campi di concentramento e sterminio anche grazie alla collaborazione che trovò nell’Ambasciatore di Germania in Turchia Franz von Papen.
Von Papen un ufficiale poi divenuto diplomatico, di religione cattolica, sarà in seguito assolto al processo di Norimberga proprio grazie alla testimonianza a suo favore rilasciata dal Nunzio Roncalli che lo aveva convinto a salvare una nave carica di bambini destinati ad essere rimpatriati per il successivo trasferimento al campo di sterminio, invece proprio in virtù del loro congiunto intervento la nave salpò verso la Palestina dove in seguito sarebbe nato lo Stato d’Israele. Nel 1944 Angelo Roncalli assunse la carica di Nunzio a Parigi e qui continuò l’opera di salvataggio dei perseguitati.
Venuto a conoscenza grazie ad un altro diplomatico, lo svedese Raoul Wallenberg, oggi Giusto fra le Nazioni, che migliaia di ebrei erano riusciti a varcare il confine dell’Ungheria e rifugiarsi in Bulgaria, il Nunzio scrisse una lettera a Re Boris III, che era rimasto in debito di riconoscenza verso di lui, poiché aveva fatto celebrare il suo matrimonio, nonostante le difficoltà frapposte da Pio XI, pregandolo di non cedere all’ultimatum di Adolf Hitler che aveva ordinato di rispedire indietro i profughi.
I vagoni con gli ebrei erano già al confine, ma il re annullò l’ordine di deportazione. Una ricerca portata avanti dalla Fondazione Wallenberg e dal Comitato Roncalli, con la partecipazione di alcuni storici, ha messo in luce che il nunzio apostolico, approfittando delle sue prerogative diplomatiche, provvide a inviare agli ebrei ungheresi falsi certificati di battesimo e d’immigrazione per la Palestina, dove infine giunsero. Il suo intervento si estese a favore degli ebrei di Slovacchia e Bulgaria e si moltiplicò per molte altre vittime del nazismo.
Per questo la International Raoul Wallenberg Foundation, dal settembre 2000, ha chiesto formalmente allo Yad Vashem di Gerusalemme di inserire il nome di Angelo Giuseppe Roncalli nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni. Roncalli eseguì in Francia anche molte altre riforme e svolse un eccellente servizio alla Chiesa. Nel 1953 oltre ad essere stato creato Cardinale fu nominato Patriarca di Venezia.
Durante la sua partenza per il Conclave del 1958, per la morte di Pio XII, fu accompagnato alla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia da una folla festante che forse presagiva la sua elezione.