Il blackout nei cieli britannici è stato risolto ma molti voli – sia in entrata sia in uscita – sono destinati ad essere interrotti ancora per parecchi giorni. E a dichiararlo sono fonti governative che hanno cercato di evitare che qualcuno possa fare “voli pindarici” (visto che non si decolla altrimenti) e immaginare chissà quali scenari pieni di hacker o di altri personaggi.
Il problema tecnico con il sistema di controllo del traffico aereo oltre Manica che ha lasciato migliaia di passeggeri bloccati all’estero o in gravi ritardi sembrerebbe avere radici più profonde del previsto.
Secondo Cirium, una società di analisi aeronautica, dopo il “lunedì nero” durante il quale più di mille voli erano stati cancellati, anche il martedì è stato caratterizzato da altri 280 voli annullati (pari a circa il 5% del totale programmato per partire o arrivare in Gran Bretagna), aggravando i problemi di viaggio per i vacanzieri britannici (e non solo) dopo i terribili disagi del giorno precedente al ritorno; tornavano a casa dalle vacanze estive o dai fine settimana lunghi perché il lunedì era un giorno festivo nel Paese.
E’ intervenuto Mark Harper, ministro per la politica dei trasporti, che alla BBC ha dichiarato che molti voli sono stati cancellati a causa dell’imperativo di mantenere il sistema funzionante in sicurezza e ha dischiarato che saranno necessari alcuni giorni per riportare tutto al punto in cui dovrebbe essere. Il Ministro ha tenuto a precisare che gli esperti tecnici del governo hanno concluso che l’episodio non è riconducibile ad un attacco informatico, circostanza che forse preoccupa ancor più se un simile caos si è verificato senza interventi dolosi esterni.
Il National Air Traffic Service britannico, che gestisce il controllo del traffico aereo, ha reso noto che il guasto del sistema automatico che elabora le rotte aeree ha fatto sì che, per diverse ore, i piani di volo dovessero essere inseriti manualmente…