La Disamina
Tra le dodici forme in cui distinguevano le varie tipologie dell’ amore, elencate con ordine e precisione dai filosofi greci, a seconda delle diverse emozioni umane e delle sfumature dei sentimenti, incontriamo subito dopo le due forme più alte , cioè l’ Agape ( ἀγάπη ) e l’ Eros ( ἔρως ), la Philia ( φιλία ), ossia l’amicizia profonda, l’Amicitia come vincolo di fiducia e lealtà , come fondamento di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione, amare ed essere amati. Il termine amicizia, dunque, φιλία, inizia ad affermarsi nell’ antica Grecia in un primo momento come concetto fisico in particolare in Empedocle con un intrinseco significato di forza cosmica, di divinità. Uno scatto in avanti lo fece Aristotele che contribuì al concetto di amicizia in modo decisivo con la lunga analisi che ne fa nei libri dell’ Etica Nicomachea. Infatti fu Aristotele che trasformò l’amicizia addirittura in una virtù non basata su passeggere sensazioni o passioni, ma su una consolidata abitudine e incentrata su libere scelte. Più dettagliatamente l’amicizia è caratterizzata da una comunanza di ideali e di vita: nasce tra uguali che hanno molte cose in comune. Ci sono tanti tipi di amicizia, per esempio tra naviganti, tra soldati o tra chi ha un lavoro in comune, anche tra chi comanda e chi obbedisce. Seguitamente ad Aristotele il tema dell’amicizia fu largamente sviluppato dai peripatetici, dagli stoici e dagli epicurei, che la indicarono come caposaldo della loro etica. Anche Cicerone vi dedicò una delle sue opere filosofiche più conosciute il “ Laelius”. Lo stesso concetto di amicizia è molto presente nelle scritture bibliche, per esempio nel Siracide dove è scritto “ un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro” ( 6,14), oppure in Proverbi (17,17) “l’amico ama in ogni circostanza; è un fratello nell’avversità”; il Cristianesimo ha poi compiuto un’ ennesima trasformazione del concetto estendendola all’ umanità intera, fondata sull’amore fraterno che unisce gli uomini fra loro e Dio, il Padre Comune. Già nell’Antico Testamento Abramo, padre delle tre religioni monoteistiche, è detto “ amico di Dio “, nel Nuovo Testamento Gesù Cristo chiama amici i suoi discepoli cui comunicò quanto aveva appreso dal Padre. Da qui nacque la concezione di amicizia soprannaturale che ebbe molte risonanze anche fuori dal Cristianesimo, per esempio con Filone d’Alessandria. San Tommaso d’Aquino in seguito vide nell’amicizia l’essenza della carità diffusa coniugando concetti aristotelici e Cristiano-Neoplatonici. Nell’ amicizia San Tommaso soleva dire che in essa stessa è implicita la benevolenza mutua tra il giusto che vuole la gloria di Dio, e Dio stesso che vuole a sua volta il bene del giusto e gli conferisce una grazia santificante. Ciò venne fatto proprio dai mistici tedeschi. Nel Vangelo di Giovanni troviamo poi le parole con cui Gesù definì, in termini di amicizia il suo rapporto con i discepoli (15, 12-15). “(12) Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. (13) Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. (14) Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. (15) Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. “
Il discorso del Presidente Sergio Mattarella a Rimini : l’ amicizia è costituzionale.
Tutta questa approfondita disamina introduttiva sul tema dell’amicizia ci serve e ci fa capire quanto quest’argomento sia stato importante e dibattuto nella storia del progresso antropologico umano. Tanto importante che il nostro Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 25 Agosto 2023, ha voluto incentrare proprio sul tema dell’amicizia il suo intervento al Meeting di Rimini per l’amicizia fra i popoli, il cui valore fondamentale di riferimento è il riconoscimento oggettivo che accomuna tutti gli uomini ossia di promozione di quel desiderio di felicità, di bene, verità e giustizia che alberga nei cuori di ognuno e che pertanto è fondante della valorizzazione di ogni diversità. Il Meeting annuale per l’amicizia tra i popoli è il foro in cui sperimentare come l’esperienza della fede cristiana vissuta sia capace di incentrare ogni tentativo umano al fine di indirizzare positivamente il destino di ogni uomo. Nel suo intervento di quest’anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a completamento di altri interventi svoltisi nel passato ha tracciato una sua profonda riflessione sul tema dell’amicizia che caratterizza l’esistenza umana ed ha poi successivamente edito il 26 Agosto seguente, per aggiungere enfasi, un articolo a sua firma comparso su Il Foglio titolandolo “ L’Amicizia è Costituzionale “ . Egli ha sostenuto nel suo discorso e ribadito nell’articolo che è l’amicizia e la sua capacità di creare contatti tra le persone ciò che ha caratterizzato il progresso dell’umanità e non certo lo sterile inseguire l’ accesso ai beni essenziali o di consumo o peggio ancora lo scontro sociale. Sebbene il secolo passato sia stato funestato da due conflitti mondiali l’umanità è riuscita a riprendersi quando ha spinto per la creazione delle Nazioni Unite e per il processo d’integrazione europea. Ed in particolare il nostro Paese , l’Italia , ha saputo prendere spunto da questa pulsione positiva che ha certamente ispirato ed influenzato l’Assemblea Costituente , in cui differenti opinioni hanno permesso di creare un dettato di regole in cui viene in risalto lo spirito di collaborazione , condivisione ed affermazione dei valori della dignità, uguaglianza delle persone, della pace e della libertà. Così nella nostra Costituzione l’amicizia è considerata una risorsa per superare insieme barriere ed ostacoli che non ci permettono di esprimere la nostra stessa umanità. L’amicizia è contrapposizione alla violenza ed è basata sulla conoscenza e sul dialogo e ci consente di superare quelle visioni filosofiche che hanno sempre rappresentato un ostacolo alla soluzione dei problemi dell’umanità, basti citare su tutto l’ homo homini lupus di Plauto ripreso da Thomas Hobbes. Fu invece proprio un nostro filosofo di origine napoletana , Gaetano Filangieri ed il suo pensiero ad influenzare Benjamin Franklin che introdusse il “ diritto alla felicità “ nella Carta Costituzionale del 4 luglio 1776 degli Stati Uniti d’America. Nella nostra Costituzione pur non apparendo questo diritto si può tranquillamente affermare che sia stato assorbito dagli articoli 2 e 3 quando si prevede che la Repubblica deve riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle formazioni sociali e quando si chiede proprio alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. L’Onu dieci anni orsono ha dedicato il 20 marzo alla Giornata Internazionale della Felicità invitando gli Stati Membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite così come la società civile a celebrare questa ricorrenza in maniera appropriata. Ritroviamo inoltre questo tema riaffermato anche nelle prime parole del Codice di Camaldoli
che fu scritto durante lo svolgimento del Convegno che si svolse 80 anni fa nel luglio del 1943 quando si afferma che : “ l’ uomo è, per sua natura, un essere socievole : sussiste, cioè, fra gli uomini una naturale solidarietà, fratellanza e complementarità, per cui le esigenze delle singole personalità non possono essere pienamente soddisfatte che nella società”. Anche Papa Francesco nell’Enciclica “ Fratelli Tutti “ presenta “ l’amicizia sociale”come un nuovo orizzonte di intenso dialogo tra generazioni, tra cultura popolare ed accademica, tra arte, la tecnologia e l’economia. L’ amicizia è fonte di speranza e la “ speranza è il respiro della vita umana “ ha scritto Jurgen Moltmann. Il Presidente ha quindi concluso il suo intervento con un incitamento ai giovani perché prendano sempre più coscienza ed affrontino le numerose problematiche che affliggono la nostra società ma sempre senza mai rinunciare alle relazioni personali, all’affetto dell’amico, alla gratuità dell’impegno. Ora su questo tema ho fatto un’ampia carrellata di visioni passando da quelle classiche del mondo greco-romano a quello biblico ed ho infine toccato l’aspetto politico e giuridico costituzionale. Personalmente ho esperienza dell’amicizia nel variegato mondo militare ed al di fuori di esso, ma per approfondire questo tema così complesso e renderlo più completo ho ritenuto opportuno porre delle domande al nostro Decano di redazione Gian Paolo Di Raimondo che ha una particolare e spiccata sensibilità sull’argomento.
L’ intervista a Gian Paolo Di Raimondo
Quali sono nella sua lunga esperienza di vita vissuta le principali caratteristiche dell’amicizia nel mondo del lavoro ed al di fuori di esso ?
La ringrazio per farmi affrontare l’argomento “amicizia” su cui, nella mia lunga esperienza di vita, mi sono accorto di non aver mai potuto esprimere le mie idee. Quindi rispondo molto volentieri alle sue domande. Nel mondo del lavoro, purtroppo, questo eccezionale sentimento è inquinato dagli interessi economici, di carriera e dell’apparire. Nel mio caso, ad esempio, delle decine e decine di persone di qualsiasi genere che si dichiaravano mie amiche quando ero Presidente della CISIT S.p.A., oggi che sono pensionato e un signor “nessuno”, ne sono rimaste un paio. Fuori dal lavoro invece, sempre nel caso non ci siano altri interessi di sorta, per fortuna posso affermare che dal mondo giovanile a quello delle persone anziane (anzi soprattutto in questo), l’amicizia si manifesta come il sentimento descritto dai pensatori di tutti i tempi. Faccio un’eccezione: a mio avviso il mondo politico attuale sembra abbia perduto le caratteristiche che lo hanno contraddistinto in questo campo nell’immediato dopoguerra. Forse ciò dipende dall’ eccessiva opulenza in cui noi oggi viviamo. L’amicizia si cementa affrontando le difficoltà. Anche il nostro sistema pedagogico ha qualche responsabilità . Noi insegniamo ai giovani a far emergere il loro individualismo a scapito del gruppo e questo non aiuta il formare di nuove relazioni di amicizia poiché insegniamo agli studenti ad essere solo competitivi e non collaborativi.
Quali aspetti dell’amicizia ritiene siano i più importanti e fondanti dal punto di vista sociale ?
A questa domanda penso abbia risposto molto meglio di quello che posso fare io il Presidente Mattarella nel suo esaustivo intervento al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini che lei in questa sede ha già ben descritto e commentato. All’amicizia ha ritenuto di dare addirittura un valore ed un peso costituzionale: più sociale di così!
Che genere di cambiamenti sono avvenuti nel corso della sua vita nei suoi rapporti amicali ?
Come accennavo in risposta alla prima domanda le amicizie del mondo del lavoro sono sparite, ma per fortuna ne sono nate altre nel mondo che attualmente frequento (il volontariato, la cultura, la fede religiosa) molto più durature e sincere perché non interessate. In questa mia nuova comunità si creano amicizie molto varie per età e livello sociale con rapporti semplici, sinceri e soprattutto duraturi perché legati solo da ideali.
I nuovi mezzi di comunicazione sociale possono essere utilizzati per instaurare nuovi rapporti amicali ?
Certamente i nuovi mezzi di comunicazione agevolano e contribuiscono a consolidare le amicizie esistenti, a mio avviso non ne agevolano la creazione di nuove. A me è capitato che sia avvenuto una sola volta. Una nuova amicizia non nasce tra persone che non si possono guardare negli occhi.