Nel panorama internazionale, emergono chiaramente i comportamenti di Elon Musk, il celebre imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense, che sembra stia cercando di realizzare un ambizioso progetto che potrebbe definirsi come il desiderio di diventare una sorta di sovrano. Già nel 2020, Musk aveva annunciato due aspetti chiave della sua visione del mondo: innanzitutto, aveva dichiarato di voler concentrare su di sé un potere simile a quello descritto nel famoso detto di Weber sul “monopolio dell’uso della forza”. Questa affermazione era stata fatta da Musk in modo sottovoce commentando il colpo di stato contro Evo Morales, quando aveva dichiarato: “We will coup whoever we want! Deal with it.” (Faremo colpi di stato contro chiunque vogliamo! Accettatelo! ndr).
Inoltre, aveva manifestato l’intenzione di considerare Marte come una “terra nullius” da avocare a sé, dandone un’eco implicita all’articolo 9 dei termini di servizio sottoscritti dai beta tester di Starlink nello stesso anno.
Spostandoci velocemente di due anni nel futuro, le intenzioni di Musk sembrano invariate. Appena due settimane dopo aver assunto il controllo di Twitter nell’autunno del 2022, ha rivelato al suo staff il suo audace piano per “salvare” la piattaforma di social media dalla bancarotta: trasformarla in una banca. Da allora, ha rinominato la piattaforma “X” e otto stati degli Stati Uniti hanno autorizzato le sue richieste di licenza per la trasmissione di denaro. Secondo quanto riportato da Forbes, sembra inoltre che Musk stia esplorando l’idea di creare la sua valuta digitale, avocando a sé dopo la terra nullius e l’uso della forza, dopo i tentativi falliti in questo senso da parte di Mark Zuckerberg.
Attualmente, mentre X sta cercando di ottenere ulteriori licenze per diventare una piattaforma “all-in-one” simile alla pervasiva WeChat cinese, in cui gli utenti possono effettuare operazioni bancarie, fare acquisti e comunicare tra loro, le autorità di regolamentazione bancaria statunitensi stanno subendo una crescente pressione per riconsiderare queste approvazioni. Queste preoccupazioni sono anche giustificate dal fatto che il governo cinese abbia recentemente deciso di investire direttamente in Alibaba e nella casa madre di WeChat, Tencent, avendo compreso il potenziale di tali piattaforme. E tutto ciò solleva ulteriori dubbi sul fatto che mettere nelle mani di un individuo il controllo di una così vasta e pervasiva quantità di informazioni personali sugli utenti possa essere una mossa saggia. Alcuni stati U.S.A. che avevano precedentemente rilasciato queste licenze stanno addirittura valutando la possibilità di revocarle.
In questo contesto, la causa legale in corso contro Twitter/X da parte di una famiglia saudita acquista ulteriore rilevanza. Infatti, questa famiglia saudita ha citato Twitter/X in giudizio, sostenendo che alcuni dipendenti dell’azienda hanno collaborato con il governo saudita per sopprimere la voce di oltre 6.000 dissidenti, abbiano violato i Termini di servizio di Twitter rivelando gli account anonimi gestiti da utenti sauditi, come l’attivista per i diritti umani Abdulrahman Al-Sadhan. La denuncia sostiene che dopo aver identificato Al-Sadhan e consegnato queste informazioni al governo saudita, Twitter non abbia informato l’attivista prima che, nel 2021, venisse presumibilmente rapito, torturato e imprigionato e dunque condannato a venti anni di reclusione per aver pubblicato tweet satirici verso la famiglia reale saudita. Il fatto già di per sé inquietante, si fa agghiacciante nel momento in cui leggiamo in un emendamento alla denuncia del 30 Agosto che i familiari non sanno neanche più se Al-Sadhan sia vivo.
La denuncia di Areej, la sorella di Al-Sadhan, ha sollevato anche preoccupazioni sulle connessioni finanziarie di Musk con la famiglia reale saudita, sottolineando che il silenzio di Musk quando un insegnante pensionato saudita è stato condannato a morte dopo aver criticato il governo saudita su X sia quantomeno sospetto.
Gli avvocati che rappresentano la famiglia saudita sostengono che “prove convincenti” dimostrano che Twitter/X non sia stata semplicemente una vittima in questa vicenda. Affermano infatti che l’azienda accolga routinariamente le richieste saudite di informazioni riservate, comprese le “divulgazioni d’emergenza”, in numerosi casi. Questo ha sollevato dubbi sull’etica ed il comportamento passato e presente di X.
Elon Musk ha recentemente catturato l’attenzione del mondo anche per un’altra decisione straordinaria: ha ordinato agli ingegneri di SpaceX di spegnere temporaneamente la costellazione di satelliti Starlink per prevenire un attacco di droni sottomarini ucraini alla flotta navale russa.
Secondo quanto riportato, Musk avrebbe dato seguito a questa decisione nell’anno precedente, quando droni sottomarini ucraini armati di esplosivi si stavano avvicinando alla flotta russa. L’interruzione della connettività ha portato alla perdita di comunicazione dei droni, che si sono arenati senza causare danni. Le autorità ucraine avrebbero fatto appello a Musk per ripristinare il servizio satellitare nell’area.
Il rapporto rivela che Musk abbia intrapreso contatti diretti con alti funzionari russi durante questa crisi, sottolineando il suo coinvolgimento in una situazione di portata internazionale. Si è sostanzialmente comportato come un’entità sovrastatale, giocando un ruolo chiave nel corso degli eventi.
A conferma della sua influenza, il presidente e COO di SpaceX, Gwynne Shotwell, ha dichiarato a febbraio che l’azienda aveva adottato misure per impedire all’esercito ucraino di utilizzare Internet via satellite Starlink con droni. Ha sottolineato che, sebbene SpaceX fosse lieta di fornire connettività all’Ucraina per sostenere la sua lotta per la libertà, questa non era l’intenzione originale del servizio, e l’uso imprevisto aveva reso necessarie misure restrittive. Musk stesso aveva tweettato nel gennaio 2023 che Starlink non sarebbe stato utilizzato per attacchi con droni a lungo raggio.
Inoltre, nel corso del recente conflitto tra Ucraina e Russia, sono emerse segnalazioni che le connessioni Starlink hanno contribuito all’identificazione e alla distruzione di obiettivi prioritari, tra cui carri armati russi. È importante notare che i termini di servizio di Starlink affermano che il servizio non è progettato per scopi militari o applicazioni simili.
La controversa figura di Musk si è fatta sentire anche attraverso la sua proposta di pace nell’ottobre 2022, che avrebbe formalmente incorporato la Crimea nella Russia, un territorio che ha creato tensioni tra Ucraina e Russia sin dal 2014. La proposta è stata fatta nonostante le richieste dell’Ucraina affinché la Russia evacuasse la Crimea e le incertezze sullo status della regione.
La disputa tra Musk e il Pentagono sull’assistenza finanziaria a Starlink per l’Ucraina ha ulteriormente alimentato il dibattito. Inizialmente, Musk aveva dichiarato che SpaceX non poteva sostenere indefinitamente il sistema Starlink, ma in seguito aveva cambiato posizione, sostenendo che avrebbero continuato a finanziare gratuitamente il governo ucraino, nonostante le perdite finanziarie.
In questo contesto Mychajlo Podoljak – il giornalista che riveste il ruolo di Consigliere personale indipendente del capo di gabinetto dell’Ufficio di presidenza dell’Ucraina – ha dichiarato: “Impedendo ai droni Ucraini di distruggere parte della flotta russa tramite le interferenze su Starlink, Elon Musk ha consentito a quella stessa flotta di bombardare le cittù ucraine con missili Kalibr. Come conseguenza di ciò, sono stati uccisi civili e bambini”.
In questo contesto, Musk si presenta come una figura dal comportamento spesso discutibile e dalla straordinaria influenza, soprattutto attraverso Starlink ed il suo media: X, che agisce in modo indipendente dagli interessi nazionali degli Stati Uniti. La sua condotta in questioni geopolitiche solleva legittime preoccupazioni in termini di sicurezza e privacy dei dati degli utenti e richiede una valutazione critica da parte delle autorità competenti.
Insomma, all’estero sembra che Musk e le sue aziende si comportino con il piglio di un’entità sovrastatale a volte aliena agli interessi nazionali del suo paese. Nella seconda parte invece cercherò di esaminare alcune recenti evoluzioni del nostro Elon all’interno del paese in cui ha scelto di prendere la cittadinanza, vivere ed operare: gli Stati Uniti d’America.