Ditemi che non è vero, ma guardatevi bene dallo svegliarmi dall’incubo più esilarante in cui ci si possa imbattere.
Facciamo una breve premessa.
Esiste un sistema per informare tempestivamente la popolazione di un pericolo incombente che potrebbe imporre l’adozione di provvedimenti di evacuazione da una specifica zona o di misure di sicurezza particolare cui tutti devono attenersi.
Si chiama IT_Alert e qualcuno lo ha spacciato per una novità. A dire il vero è uno standard europeo messo in cantiere nel 2008 e divenuto operativo nel 2018. Siccome qualunque iniziativa è munizionamento da campagna elettorale, anche la sperimentazione (che in Belgio è stata brillantemente effettuata nel 2014) può passare come premura governativa nell’interesse della cittadinanza.
Tralasciando una serie di problematiche tecniche irrisolte che possono interessare poco chi non è del mestiere (ma che pregiudicano il buon esito della soluzione in argomento…), la cronaca di queste ore riporta un fatto che lascia di stucco anche chi è abituato a bersi qualunque amplificazione del nulla istituzionale.
Veniamo al dunque.
La verifica di funzionalità è stata avviata da qualche giorno con una ripartizione territoriale che vedeva allertata ieri la gente residente in una certa Regione, la mattina seguente chi si trova in un’altra e così via.
Il turno della Capitale e del territorio delle province limitrofe era riportato sul sito della corrispondente Protezione Civile dove si leggeva (e si legge tuttora) “Nella Regione Lazio la sperimentazione del sistema di allarme, con il coinvolgimento diretto di tutti i cittadini, è prevista per il giorno 21 settembre 2023 verso le ore 12.00”.
A ridosso dalla fatidica mattinata la pagina Internet è stata comicamente aggiornata con la simpaticissima dicitura in blu “TEST RINVIATO per allertamento meteo” e con una bizzarra locandina su cui spicca la scritta “TEST RINVIATO A DATA DA DESTINARSI”.
Inutile stropicciarsi gli occhi per fugare l’incredulità. E’ vero. E’ tutto drammaticamente vero.
Ritengo a questo punto inutile proseguire nel commentare l’accaduto. Anche la più perfida satira suonerebbe come servile adulazione, perché qualunque cosa si dica – pur intrisa della più sincera disistima – non riuscirebbe a classificare equamente l’operato in discussione e sembrerebbe comunque un complimento eccessivo.
Se si lanciasse un sondaggio (provate magari a farlo su WhatsApp in qualche gruppo di amici) chiedendo che emozioni ha suscitato questo episodio, nessuno saprebbe rispondere rimanendo paralizzato tra “le risate mi hanno fatto scoprire una imprevista incontinenza” e “nel piangere disperato per l’inefficienza del mio Paese ho trovato la fede in Dio”.
Il previsto “allertamento meteo” poteva essere l’occasione per sperimentare davvero lo strumento di informazione e certamente non quella per rinviare a data da destinarsi il suo utilizzo in “modalità test”, ma ogni punto di vista è giustamente degno di rispetto…
Fortunatamente non è successo nulla. Ma se la sopraggiunta allerta fosse stata “rossa” e se avesse avuto luogo l’ennesimo disastro, che avrebbero raccontato i signori di IT_Alert? Il Presidente della Regione Lazio, che vanta una significativa esperienza nella gestione delle emergenze ed è stato Presidente Nazionale della Croce Rossa, è orgoglioso del sorprendente risultato dei suoi collaboratori?