Tutti ricordano la poco edificante vicenda del parlamentare Aboubakar Soumahoro. Riassumiamola in breve. Eletto deputato nelle liste di “Alleanza Verdi e Sinistra”, è passato nel gruppo misto della Camera dopo le circostanze che portarono all’incriminazione della moglie e della suocera. Le due donne, più volte viste in televisione con abiti molto eleganti, si occupavano di cooperative che offrivano supporto ai migranti in provincia di Latina.
Moglie e suocera di Aboubakar Soumahoro andranno a processo il prossimo 24 gennaio per reati fiscali connessi alla conduzione delle cooperative che si dedicavano alla gestione ed al supporto ai migranti. La Guardia di Finanza ha, inoltre, contestato alle due donne i reati di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio nell’ambito delle cooperative da loro gestite.
A ben leggere non si tratta proprio di “quisquilie e pinzillacchere” come avrebbe detto il mitico ed indimenticabile Totò. Ovviamente, moglie e suocera del parlamentare godono, come tutti, della presunzione di innocenza sino al termine del processo ed eventuale condanna od assoluzione.
Orbene, Aboubakar Soumahoro, Deputato della Repubblica italiana, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti asserendo che non si era accorto mai di quanto accadeva in famiglia. Non si hanno elementi certi per stabilire si sia stato connivente o semplicemente ingenuo o distratto in altri impegni. In ogni caso i fatti sono stati oggetto di numerosi commenti, poco favorevoli ad Aboubakar Soumahoro.
In questi giorni è esploso il caso Verdini. In sostanza la Magistratura ritiene che vi sia stato un sistema di consulenze e di appalti pubblici banditi dall’ANAS, società del gruppo FS italiane S.p.A. Quest’ultima è una società a controllo pubblico operante nei settori del trasporto ferroviario, locale e delle merci attraverso Trenitalia e Mercitalia Rail. Si tratta, in breve, di un’impresa pubblica sotto forma di S.p.A. Questo gruppo fa capo al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
I diversamente giovani ricorderanno che l’ANAS è sempre stata al centro di sospetti nella gestione degli appalti; più o meno tra la fine degli anni sessanta ed i primi anni settanta venne maliziosamente ridenominata “Azienda Nazionale Appalti Sottobanco”.
Cosa ci azzecca, direbbe Di Pietro, con tutto questo Verdini, o meglio Verdini padre e figlio? Tommaso Verdini è agli arresti domiciliari ed il padre Denis, certamente più famoso del figlio, è indagato; sarebbe stato avviato e gestito un sistema di consulenze e di appalti pubblici banditi dall’ANAS. Con loro sarebbe implicato l’imprenditore Fabio Pileri che è stato tratto in arresto.
Ovviamente, per tutti vale la presunzione di innocenza sino al termine del processo ed eventuale condanna od assoluzione.
Perché tanto clamore sulla famiglia Verdini? Orbene Francesca Verdini, figlia e sorella degli indagati, è la compagna di Matteo Salvini. A solo titolo di cronaca si rammenta che Salvini è vice Presidente del Consiglio e Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture dall’ottobre 2022.
Al momento, giustamente, il Ministro tace ma qualche domanda è pur legittimo farsela. Matteo Salvini non si sarebbe accorto di quanto sarebbe avvenuto nella famiglia Verdini e nel suo Dicastero? Era distratto dagli impegni con la destra estrema europea in vista delle elezioni? O semplicemente sarebbe un ingenuo che non avrebbe visto cosa sarebbe accaduto in famiglia e nel Ministero che presiede?
Non pare un caso molto dissimile da quello di Aboubakar Soumahoro. Però, la figura del parlamentare di origini ivoriane è molto diversa da quella di un Ministro e vice Presidente del Consiglio. Ministro del Dicastero dove sarebbero avvenuti i fatti.
Sarebbe inopportuno e fuori luogo esprimere giudizi affrettati ma domande e riflessioni non è illegittimo porsele.