Abbiamo più paura noi automobilisti dei sistemi di controllo della velocità oppure questi rigorosi strumenti costretti a constatare l’incombere di un discutibile eroe dei nostri giorni che è stato battezzato Fleximan?
Se mai ci fosse bisogno di verificare lo stato di salute del nostro Paese, questo tema meriterebbe un minimo approfondimento. E’ la cartina al tornasole – o semplicemente una delle tante e addirittura troppe – del disagio sociale e dell’insofferenza endemica.
Da mesi la rabbia di chi mal sopporta gli “autovelox” si è materializzata in un super-eroe negativo, capace di vendicare chi si è visto appioppare multe salatissime per aver superato i limiti di velocità sulle strade italiane.
Se nel mondo di Internet c’è stato il fenomeno Anonymous, in questo della viabilità ordinaria è emerso “Fleximan”. I due “paladini” hanno in comune il fatto di non essere personaggi singoli, ma una sorta di modello di condotta in “franchising”.
Spieghiamoci meglio e cerchiamo di capire il perché del riferimento a quella particolare forma contrattuale molto diffusa in ambito commerciale.
Il franchising è il legame tra un marchio famoso e tanti piccoli imprenditori che ne vogliono utilizzare l’insegna per trovarsi pronti ad operare anche senza un antecedente “avviamento” dell’attività. Chi vuole “etichettarsi” in una determinata maniera paga questa possibilità e si impegna ad avere un negozio fatto in un certo modo, arredi specifici, modalità di azione conformi agli accordi, e a rispettare un determinato standard.
In Rete molte malefatte sono state attribuite ad Anonymous senza che il relativo responsabile si fosse mai affiliato o conoscesse gli altri “volontari” che ponevano in essere analoghe azioni hacker.
Sul ciglio delle nostre strade hanno cominciato ad agire muscolosi omaccioni armati di “smerigliatrice”, ovvero di quell’utensile da taglio che viene comunemente chiamato “flessibile” o “flex”. Arnese di consueto impiego nell’edilizia e nella falegnameria. è capace di tagliare legno, ferro, cemento, marmo, ceramica e tanti altri materiali.
Il mezzo adoperato da questo Superman dell’illegalità ha fatto nascere la figura quasi mitologica di “Fleximan” idolatrata dai conducenti poco disciplinati e non pienamente condannata da molti altri. Sono tante, infatti, le persone che insistono nel dire che la prevenzione degli incidenti stradali non può limitarsi alla verifica del rispetto dei limiti di velocità e che ribadiscono che gli autovelox sono solo un bancomat indispensabile per sanare le cattive gestioni amministrative degli enti pubblici locali…
I blitz del fantomatico soggetto (interpretato ormai da parecchi emulatori in ogni angolo d’Italia) ha addirittura solleticato la fantasia dei più creativi e non è mancato chi addirittura ha celebrato le gesta del “super-eroe” ricorrendo ad una ricostruzione con il LEGO.
In queste ore, poi, è divenuto virale un filmato che mostra un “Fleximan” con tanto di collaboratore (come Batman affiancato da Robin) che sega il palo di un autovelox sulla Strada Statale 231 (Asti-Alba-Bra-Fossano). In sovrimpressione, nella parte inferiore destra dello schermo si legge “SS231dirCasaleM.1”, mentre in alto si apprende che l’episodio ha avuto luogo dopo le 2 e 20 della notte del 24 dicembre scorso.
E’ un video estratto da una delle telecamere di controllo di qualche sala operativa che monitora proprio le installazioni degli autovelox. La curiosità porta a domandare come sia finito su Internet e nel circuito dei servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp.
Se ci sono fan e sostenitori di “Fleximan” anche tra chi deve controllare la situazione, sarà il caso che qualcuno faccia un rapido esame di coscienza…