Nella parentesi di un breve intervento su Radio Cusano a proposito del Festival di Sanremo (che peraltro non guardo) ho colto l’occasione per condividere qualche riflessione in diretta prendendo spunto da alcuni testi e interventi dello show che giravano sui social. In particolare il tema del POTERE, affrontato con la leggerezza della spettacolare Teresa Mannino e quello del CORAGGIO e della FORZA, tra le righe della canzone di Loredana Berté, veterana del Festival dall’alto dei suoi 74 anni, che mi permettono di accarezzare i temi della vulnerabilità e dell’autenticità.
Secondo il Vocabolario Garzanti, POTERE significa avere la forza, la facoltà, la capacità, la possibilità, la libertà di fare qualcosa. A livello etimologico deriva dal latino pŏsse, che sta per pòt-se, contratto da potis-esse, vale a dire “che può” ma anche “che domina”. La radice sanscrita “pa-”, a cui esso sembra ricondurre, rivela infatti anche il concetto di “proteggere”, “dominare”, ad esempio pàyú custode, pâlas sovrano, ma anche pàtis signore e patêr padre o padrone della casa… In pratica il potere può essere esercitato nel verso positivo, cioè poter fare qualcosa di buono per sé stessi e per gli altri, o nel suo significato negativo, nascosto nella radice, di imporre il proprio volere a qualcun altro. Perfetto quindi l’intervento della Mannino nel distinguere il potere SU qualcuno dal potere DI fare qualcosa…
Associato al potere e in modo simile mi viene da declinare il concetto di LIBERTÀ, nell’esser liberi DA (dalla paura, dalla vergogna, da una imposizione, da un problema…) oppure nell’esser liberi DI (fare, divenire, essere…). A questo punto entra in gioco la FORZA, intesa come forza d’animo, attitudine a far fronte ai problemi della propria esistenza con coraggio, determinazione e perseveranza.
Così, avere il potere di essere chi davvero vogliamo essere – al di là di ciò che può venire imposto dall’esterno in modo più o meno subdolo (persone, media, circostanze…) – implica avere la forza di scegliere e il coraggio di decidere di perseguire questo risultato con determinazione, liberi dalla paura del rifiuto, del fallimento, dell’esclusione sociale e finalmente liberi di essere noi stessi, al di là delle maschere auto o etero imposte.
Ma quanti hanno questo coraggio? Canta Loredana Berté, classe 1950 e un viso che tradisce più di mille parole… Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola. E sono pazza di me, Sì perché mi sono odiata abbastanza (…) E ballo sulle vipere, non mi fa male la coscienza, e mi faccio una carezza perché non riesco a chiederle… Un grido di libertà, un inno alla forza di essere come vuole, “pazza”, a prescindere dalle vipere che infestano la giungla in cui cammina.
Ma siamo sicuri che si tratti di forza? Siamo proprio certi che la forza consista nel farsi da sé tutte le carezze senza aver più alcun bisogno dell’altro? Fino a un certo punto… Perché, per quanto sia importante essere amorevoli con sé stessi, di quelle carezze abbiamo bisogno anche quando non riusciamo a chiederle ed è proprio l’incapacità di mostrarsi vulnerabili ad essere indice di debolezza, non di forza. E il coraggio, forse, consiste proprio nella capacità di offrire la nostra vulnerabilità a chi la merita, a chi saprà custodirla con amore, con cura. Perché solo così potremo costruire l’intimità con un altro individuo, sempre e comunque diverso da noi… La parola CORAGGIO infatti richiama al cuore, derivando dal latino cor habeo, che significa avere cuore, agire con il cuore. Il coraggio senza cuore è incoscienza, talvolta presunzione, spavalderia, prepotenza. Voler essere trasgressivi ad ogni costo spacciando questo per coraggio, si traduce spesso in arroganza e diventa, in fondo, del tutto “normale” in termini statistici, oserei dire banale, in un contesto in cui la maggioranza delle persone cerca di fare altrettanto!
A questo punto, la vera trasgressione oggi È essere “normali” che, fuori dai termini statistici, sembrerebbe soprattutto voler dire essere AUTENTICI. Così, le nostre fragilità diventano raffinatezze esclusive, all’interno di relazioni edificate sulla fiducia e radicate nel terreno fertile della propria irripetibile unicità e nel desiderio poi di offrirla al mondo con coraggio.