La recensione di due libri: Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Storia segreta della ‘ndrangheta, Mondadori; Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Fratelli di sangue, Mondadori.
I due libri si integrano. Il primo riassume gli aspetti storici e culturali della ‘ndrangheta le cui origini, a partire dalla metà del XIX secolo, affondano in rituali, leggende, costumi le cui radici risalgono ad un passato non definibile. Il secondo analizza maggiormente, senza tralasciare alcuni aspetti storici, la struttura della ‘ndrangheta e delle varie ‘ndrine, alcune operazioni e la sua dislocazione territoriale in Calabria nonché le diramazioni in Italia, in Europa e nel mondo.
Come tutti sanno Nicola Gratteri è un magistrato da decenni impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta ed alle associazioni di stampo mafioso. Con estrema competenza gli autori chiariscono i caratteri fondanti della ‘ndrangheta che nel tempo ha rideterminato gli obiettivi ma non i suoi caratteri essenziali che affondano nel passato.
Le stesse famiglie dominano i vari territori da molti decenni, alcune dalla fine del XIX secolo. Rimane la struttura, organizzata per mandamenti ed articolazioni locali. Permangono rituali, quasi esoterici, in parte mutuati dalla Massoneria, luoghi e simbologie per loro significativi ed irrinunciabili.
La ‘ndrangheta, rispetto alle altre associazioni di stampo mafioso, si caratterizza, al di là del legame criminale, per quello familiare, di sangue che diviene lo “zoccolo duro” dei clan e delle ‘ndrine. Vi partecipano genitori, figli, fratelli, nipoti, cugini, affini, compari.
La rete parentale-amicale rafforza i legami e sostituisce le amicizie funzionali al crimine. Questo fa comprendere il perché dell’irrilevanza numerica dei pentiti nella ‘ndrangheta e della difficoltà di infiltrazione da parte degli investigatori. Questa consorteria criminale viene anche considerata la più “affidabile” a livello internazionale per la sua impenetrabilità.
La ‘ndrangheta diviene sempre più potere criminale che segue, ovunque sia, i poteri economici e politici, ricercando in tali poteri e nelle amministrazioni ad ogni livello complicità e soggetti corruttibili o ricattabili. Talvolta sono tali poteri a ricercarla. Ne deriva una riallocazione degli ingenti profitti illeciti nei più diversi settori economici, anche con metodi intimidatori.
Gli autori la definiscono una lobby sempre più viscida e sgusciante. Se il denaro si snoda in mille rivoli la “testa” rimane laddove la ‘ndrangheta è nata: nel cuore dell’Aspromonte.
Due libri che, come detto, si completano offrendo una panoramica non solo dei caratteri peculiari ma anche della dislocazione criminale della ‘ndrangheta.