Oltre alle intemperanze atmosferiche si debbono, sventuratamente, registrare quelle del clima politico che, in questi giorni, si sta avvelenando oltremodo.
Tutto è nato sabato 24 febbraio allorquando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo gli scontri tra Polizia di Stato e studenti a Pisa, ha ricordato, esprimendo il suo disappunto, che: “L’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura con i manganelli”. Ha evidenziato, inoltre, che una buona parte degli studenti erano minorenni.
Sicuramente il Capo dello Stato ha meditato a lungo le parole e ha osservato, unitamente al suo staff, i filmati, in modo certamente più completo di quanto ripetutamente proiettato dai media nazionali ed internazionali. Proverbiale è la sua saggezza e pacatezza e non si è mai lasciato andare ad esternazioni inopportune; tutte sono state più che misurate.
Domenica 25 febbraio ci sono state le elezioni regionali in Sardegna che si sono concluse con la sconfitta del candidato fortemente voluto ed imposto dal Presidente del Consiglio, il poco amato Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che nella sua città ha subito una disfatta.
Il Presidente del Consiglio, con ogni probabilità si sarà rinzelata poiché le parole del Presidente della Repubblica hanno preceduto, in tutti i telegiornali, oscurandola, la notizia del G7 a Kiev, quest’anno a presidenza italiana.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha meditato pochi giorni e mercoledì 28 febbraio ha sferrato il contrattacco. Non ha certo nominato il Presidente della Repubblica ma era impossibile non comprendere che le sue parole erano dirette al Capo dello Stato. Ha affermato “Penso sia molto pericoloso togliere il sostegno delle Istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra”. Si evidenzia che il Presidente della Repubblica non aveva in animo di attaccare ma solo di precisare. Ha ben altro stile.
Il Presidente del Consiglio lo ha fatto, come suo solito, evitando contraddittori poiché, come tutti hanno ormai ben compreso, Giorgia Meloni non ama il confronto con nessuno. Predilige esibirsi in assoli televisivi impossessandosi degli spazi pubblici. Questa volta ha risparmiato agli ascoltatori “faccette” e “vocine”, atteso che ultimamente è stata particolarmente abile a sfruttarle.
Per inciso si annota che il 29 febbraio, a dieci giorni delle elezioni regionali in Abruzzo, ha annunciato il raddoppio della linea ferroviaria Roma Pescara. Caso strano, dopo averla stralciata dal PNRR. La cosa, per dirla con il Manzoni, appare almeno “pelosa”, tesa ad accaparrare voti. Ha persino trovato, con un colpo da maestro, forse nascosti nel cilindro, ingenti fondi. Chissà cosa ne pensa il Ministro Giorgetti. Si potrebbe azzardare: poco corretta. Ricorda quando Silvio Berlusconi, nel dibattito finale con Romano Prodi, prima delle elezioni politiche, disse: “abolirò l’IMU”, oppure Antonio Albanese quando interpreta Cetto La Qualunque e promette di tutto. Non volendo essere blasfemi, essendo vicina la Santa Pasqua, la morte e la resurrezione del Cristo.
Nei dibattiti televisivi invia i suoi “pretoriani”: Giovanni Donzelli o, il 29 febbraio sera, Galeazzo Bignami, famoso per le sue foto in divisa nazista con tanto di svastica. Almeno impresentabile in una democrazia ma è Sottosegretario di Stato!!! Il 29 sera si parlava degli scontri e dell’uso dei manganelli: quale miglior figura per far comprendere cosa potrebbe aspettarci?
Si può dire che ormai nulla si può contestare al Governo perché si contrattacca in modo irriverente od irruento. Le Forze dell’Ordine fanno e devono fare il loro dovere. Certo qualcuno, come tutti, talvolta sbaglia e va sanzionato. Inutile ricordare che taluni di loro si sono macchiati di reati, anche poco edificanti ma sono situazioni personali che non debbono scalfire minimamente l’Istituzione. Farne una strumentalizzazione sia per condannarli, sia per difenderli in caso di errori personali è comunque altamente inopportuno. Si ripete, gli errori sono personali, a qualsiasi livello, mai dell’Istituzione. L’Istituzione sana è in grado di sanzionare o condannare, a seconda dalla gravità, i propri dipendenti, come ha fatto in passato.
Pare, purtroppo, che taluni stiano cadendo nell’orgia del potere, e non si vuol minimamente pensare al film di Costa-Gavras “Z L’orgia del potere”.
Sostenere, però: “pericoloso togliere il sostegno delle Istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra” non è cosa saggia. Purtroppo, a torto od a ragione, non è questa la sede per giudicare, in Italia tornano alla mente i veri o presunti tentativi di golpe che hanno negativamente inciso sulla nostra storia patria per oltre due decenni nella seconda metà del secolo scorso. Tali parole possono sembrare una minaccia in tal senso. Sarebbe oltremodo pernicioso fomentare reazioni di qualsivoglia tipo sia tra le Forze dell’Ordine, sia tra i cittadini.