La querelle tra TIM e il signor Musk non va presa in considerazione nell’esclusivo ristretto ambito delle carte bollate dei ricorsi amministrativi o delle invocazioni alla libera concorrenza.
Molti vedono Elon Musk come l’uomo della Provvidenza, altri come quello della “provvista”. Appartengo alla seconda schiera, quella di chi ancora sa distinguere il coraggio imprenditoriale (Adriano Olivetti docet) dalla volgare spregiudicatezza finanziaria e industriale.
Lo sbarco di “Starlink” è considerato la panacea per chi giustamente ha atteso per anni che venisse esaudito il legittimo desiderio di disporre di una connettività veloce, di approfittare di servizi “da remoto” proporzionali al Terzo Millennio che stiamo vivendo, di dialogare con la Pubblica Amministrazione senza dover uscir di casa e così via.
Il problema è vecchio. E lo sbarco di Musk dalle nostre parti evoca un protagonista dell’avanspettacolo degli anni Cinquanta, il cui fare da sbruffone ha generato a Roma e dintorni una serie di espressioni gergali del tipo “E chi sei, Cacini?” oppure “E’ arrivato Cacini!”
Il leggendario Gustavo Cacini, classe 1890, sarebbe stato l’unico a tener testa al sudafro-canadese che – come l’analcolico Crodino – “fa impazzire il mondo”. Invece l’esuberanza del padrone di Tesla, SpaceX, Neuralink e Twitter (da lui ribattezzato X) non ha faticato a gravare su interlocutori istituzionali “peso piuma” che non hanno capito la pericolosità del ring…
Purtroppo il ruolo strategico delle telecomunicazioni è rimasto tale solo nei discorsi, nelle slide, nei resoconti non sempre sinceri. Le “cose” di un certo rilievo (e non deve essere il John Belushi di Animal House a ricordarcelo) dovrebbero essere affidate a chi è in grado di maneggiarle.
La guerra – sento ripetere spesso – si fa con i soldati che si hanno e ad onor del vero non vedo truppe scelte a cimentarsi in questa battaglia.
Reca storicamente pregiudizio il tradizionale attorniarsi di persone individuate a propria immagine e somiglianza, concedendo l’eccezione ad adulatori e performer dell’autoreferenzialità.
Non è questione di titoli di studio (non è la laurea a fare la differenza) o di esperienze sul campo (anzi il non aver mai lavorato è spesso elemento caratterizzante che si ripete nei curriculum di chi non comprendiamo come possa rivestire posizioni apicali nella Res Publica). Della competenza dei protagonisti di questa imbarazzante arretratezza del Paese si può anche discutere, ma se tra loro si cerca qualcuno con capacità visionaria si può serenamente rinunciare alla specifica battuta di caccia.
E’ quindi comprensibile che il modello canoro ispiratore sia Giuseppe Povia e che, dinanzi alle ostentazioni di Musk, si scopra che i governanti – come i bambini – “fanno oh”. Il brano musicale contiene anche uno splendido “Che meraviglia, che meraviglia…” ma non vorrei che fosse considerata la colonna sonora di un momento difficile…
Il normale buonsenso non avrebbe portato ad applaudire Musk, ma a domandare ai responsabili pubblici e privati il perché nessuno in Italia sia arrivato a fare o almeno a pensare a certi “prodigi”. Fortuna loro il “Governo Dracone” è lontano nel tempo e nello spazio. Sette secoli prima di Cristo ad Atene, grand commis e manager non avrebbero avuto scampo…
Se vale il principio del Maestro Manzi secondo il quale non è mai troppo tardi, perché invece di cedere alla presunta autorevolezza dell’odierno pifferaio di Hamelin non ci si cimenta in un disperato free-climbing per risalire la china? Perché non si evita che voci, messaggi e contenuti passino attraverso il setaccio di Elon Musk?
Anni di mancati investimenti non si risolvono con la finta elemosina di un tycoon senza scrupoli. Certe offerte somigliano a quell’ “assaggia” pronunciato sottovoce dallo spacciatore: una volta creata la dipendenza è difficile tornare indietro…
Per portare Internet a tutti e ovunque si rimetta mano, ma seriamente, alle possibilità di distribuire il segnale Internet con le microonde del WiMAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access) o con le onde radio FWA (Fixed Wireless Access).
Si faccia qualcosa. E non ci si barrichi dietro le colpe di chi doveva occuparsene in passato. Se davvero si è più bravi, se ne dia la prova.