Come alcuni avranno notato, nel tempo fior di giornalisti sono passati dal pensare che la NATO abbia esagerato a circondare la Russia di Putin, a sostenere pienamente l’Ucraina. Anche l’opinione pubblica è sempre più divisa tra il sostegno all’Ucraina invasa ed il sostegno alla Russia, considerata circondata dalla NATO e dagli USA. Dopo le votazioni in Russia, cosa è cambiato? Quando finirà la guerra alle porte dell’Europa?
Per capire queste dinamiche, e perché alcuni abbiano cambiato idea, è fondamentale la chiarezza, ottenibile attraverso la riposta a poche e chiare domande.
NATO e Patto di Varsavia – forze militari
La NATO ha esagerato a circondare la Russia all’atto della dissoluzione dell’ex URSS?
Le decisioni e le promesse sono figlie dei tempi. Si parla molto degli accordi non scritti tra i leader occidentali e Gorbaciov ai tempi della Germania unita, che prevedevano la non espansione della NATO ad est. A quel tempo erano accordi sensati, basati sull’esistenza dell’URSS, che con la firma dei trattati di non proliferazione nucleare aveva posto fine alla Guerra fredda.
Al tempo della dissoluzione della ex URSS la situazione è completamente mutata. Scomparso il blocco antagonista, ci siamo dovuti porre un problema enorme, ben più grosso di quello attuale dell’Ucraina. Il problema serio era porre sotto controllo l’arsenale bellico e nucleare rimasto nei territori ex URSS, in quel momento senza controllo. Il pericolo era tale da non dormirci di notte, un notevole carico di responsabilità per quelli del mestiere, mentre tutti gli altri, che oggi esprimono le proprie opinioni, spesso critiche, non si ponevano per nulla il problema. La Russia era allo sbando, non si sapeva se si sarebbe ulteriormente frammentata, e neppure se si sarebbe ripresa.
Quindi i Paesi NATO (notare che la NATO non ha capacità di decisione Politica propria) hanno DOVUTO promettere ai Paesi ex satelliti URSS (ex appartenenti al dissolto Patto di Varsavia) protezione, quella derivante dalla stabilità democratica ed economica che ci contraddistingueva: non c’era alternativa ad un’Europa dell’Est instabile e pericolosa. E l’offerta occidentale è stata un’attrattiva irresistibile per loro, che hanno voluto aderire, per fortuna per noi, per loro scelta.
Chi di loro avrebbe rinunciato al benessere? Chi avrebbe preferito restare in povertà mentre il vicino cresceva e prosperava? A quel tempo sarebbe stato impossibile non prendere quei contatti, non fare quegli accordi, NESSUNO si sarebbe sognato, a quel tempo, di abbandonare i Paesi ex sovietici al loro destino, armati di tutto punto, solo pensando che un domani forse la Russia avrebbe potuto risorgere. Questa la risposta a chi dice, in modo antistorico, che oggi la Russia di Putin è circondata dalla NATO. Non c’era altra scelta, è stata una scelta di Pace, gli equilibri di forze di oggi sono il frutto della dissoluzione della ex URSS, e questo deve essere ben compreso da tutti.
La NATO ha fatto bene ad invitare Putin a Pratica di Mare? I due partner hanno sbagliato ad interrompere le relazioni all’epoca in corso?
Quando la Russia, sotto la guida di Putin, si è risollevata ed è tornata un rilevante attore sullo scacchiere mondiale, i giochi nell’Europa dell’Est erano belli che fatti. Non si poteva tornare indietro. E’ stato un bene che Putin abbia ridato stabilità alla Russia, ed abbia ripreso il controllo degli armamenti in patria, che per diverso tempo sono stati fonte di notevoli preoccupazioni. L’amicizia con Berlusconi, ed il dialogo con la NATO, sono stati fattori importanti di stabilità, e la rottura del dialogo è stato un fallimento sotto tutti gli aspetti, allontanando dall’Europa un attore che storicamente le appartiene indissolubilmente. Un dialogo che va ricostruito, non appena possibile, appena la situazione diplomatica sarà normalizzata.
La NATO gli USA e l’Europa hanno sbagliato nel non reagire quando Putin ha invaso la Crimea? Hanno sbagliato nel non sostenerlo quando ha denunciato le violazioni degli accordi di Minsk?
Un periodo nero di ingerenze esterne in Ucraina, di violazioni reciproche degli accordi di Minsk, alcune posizioni politiche occidentali poco condivisibili, l’invasione della Crimea, a suo tempo minimizzata sotto il profilo politico e militare, hanno esacerbato la situazione. Tale invasione fu ‘tollerata’ perché la Russia riprendeva il controllo della flotta sul Mar Nero. Sarebbe stato meglio giungere a tale situazione mediante un accordo, e non consentire un’invasione.
Invece lasciar fare è stato un messaggio di ‘debolezza’, ha lasciato pensare che l’occidente fosse rammollito e non avrebbe reagito anche dinanzi a successivi sovvertimenti dell’ordine costituito. Successivamente la Russia e l’Ucraina avrebbero dovuto essere oggetto di pesanti azioni diplomatiche occidentali per non aver rispettato, reciprocamente, gli accordi di Minsk. La debolezza, e le politiche non interventiste occidentali del tempo hanno portato alla situazione odierna.
La NATO gli USA e l’Europa hanno sbagliato nel condannare l’invasione?
Come si è detto, dopo tanti anni la Russia si è risvegliata, ed oggi lo Zar Putin pensa di poter riprendere le zone che erano sotto il controllo dell’URSS. Ha pensato, avendo preso impunemente la Crimea, di invadere altri territori. Non potendo invadere Stati aderenti alla NATO, la scelta è caduta sull’Ucraina, allo scopo di ricreare una zona cuscinetto. Politicamente è stato organizzato un referendum fittizio, annettendo zone appartenenti ad un’altra nazione. Ma l’Europa e gli USA hanno giustamente deciso di reagire: la Russia deve comprendere che ormai non è più possibile riportare le nazioni ex satelliti a zona cuscinetto.
Il mancato rispetto di accordi bilaterali (i.e. Minsk), non autorizza ad un’invasione. E’ un fatto anti storico, non siamo più nell’ottocento: non si può invadere dei territori con la forza, e nel cuore dell’Europa. Tutti lo devono capire. E se non fossimo intervenuti col sostegno all’Ucraina per farlo capire, altri Stati sarebbero stati invasi. Semplice non credete? All’epoca non erano ancora nella NATO la Finlandia e la Svezia, che impaurite, si sono affrettate ad infilarsi sotto l’ombrello protettivo occidentale.
A seguito delle rielezioni in Russia, cosa cambia? Quando finirà il conflitto in Ucraina?
Ovviamente nessuno di noi Europei vuole entrare in guerra, ma nemmeno il Popolo russo vuole affrontare l’Europa e gli Stati Uniti.
Ma Putin sa che la sua rielezione lo ha rafforzato, pensa ora a completare l’Operazione Speciale, ed ha subito richiamato altri riservisti. Pensa che l’Ucraina, dopo anni di sforzi, tra poco resterà senza soldati, anche se l’occidente continua ad armarla.
Prospettive? Avviare un confronto termo-nucleare non conviene a nessuno. E l’Europa non può e non deve entrare in Guerra per respingere la Russia, non ne esistono infatti i presupposti, non appartenendo l’Ucraina alla NATO e neppure all’UE. Possiamo tutti legittimamente dire che la Russia ha sbagliato ad invadere, e che l’Ucraina con la sua strenua resistenza (giusta in via di principio visto che è stata invasa), firma la condanna a morte di tanti connazionali. Ma l’unica cosa che giuridicamente possiamo fare, per salvaguardare i nostri stessi ideali di libertà e democrazia, è continuare a sostenere l’Ucraina, in quanto Stato sovrano invaso.
Ma sino a quando? Qual è la Pace giusta, quella che accontenterebbe la Russia e l’Ucraina, gli USA e l’Europa, e salverebbe tante altre vite? La Guerra per motivi naturali finirà quando sarà l’Ucraina a voler accettare un trattato, forse avrebbe già dovuto farlo, e lo farà prima o poi per mancanza di uomini al fronte. E’ evidente che si troverà ad accetterà una pace ingiusta, imposta da un invasore che le ha portato via dei territori con la forza.
Ragionevolmente, retorica a parte, è l’unica cosa che può fare. Ma è giusto? Non di certo. Ed allora ecco la nostra proposta: la pace a nostro avviso va ricercata facendo pressioni politiche per indurre le parti in causa a realizzare gli accordi di Minsk, firmati e mai rispettati da entrambi. Entrambi i contendenti devono essere trattati come colpevoli, proprio per non aver rispettato la loro stessa parola. Per raggiungere questo obiettivo di pace dobbiamo smettere di essere schierati sotto una bandiera o un’altra, tutti dobbiamo sostenere la bandiera dalla Pace.
Tutti dovremmo premere ora, come non abbiamo fatto a suo tempo quando gli accordi di Minsk sono stati violati, tutti dovremmo condannare entrambi, tutti dovremmo dire che hanno entrambi sbagliato, e dobbiamo spingere diplomaticamente per giungere finalmente alla pace RISPETTANDO gli accordi da loro stessi sottoscritti.