Il dottor Gratteri si preoccupa giustamente per la impenetrabilità dei sistemi di comunicazione utilizzati dal crimine organizzato. Sul versante opposto, intanto, proliferano opportunità per sventrare la riservatezza di persone qualunque, o magari proprio di magistrati o di operatori di polizia giudiziaria…
Così non solo non si sa cosa fanno o dicono i delinquenti, ma c’è il rischio che questi ultimi abbiano totale visibilità ed ascolto su ogni istante della giornata di chi “si occupa di loro”…
Tralascio ogni considerazione sulla cecità delle Istituzioni, che non hanno mai voluto prendere sul serio il problema (figuriamoci il fare investimenti) e che si sono “liberate” delle migliori risorse pur di avere truppe disciplinate e controllabili. Il gap tra cattivi in fuga e buoni all’inseguimento è ormai incolmabile e non è difficile individuarne puntualmente le responsabilità, ma sarebbe solo una occasione di ulteriore mortificazione che è preferibile evitare.
Mettiamo da parte, quindi, le questioni serie per divagare e scrutare l’orizzonte a caccia di situazioni folkloristiche così da distrarci e ritrovare il sorriso.
Il mio batiscafo virtuale – costantemente immerso nelle profondità oceaniche del deep web – si è imbattuto stamani in una “start up” colombiana che offre “servizi hacker” a cifre modiche.
Il carnet delle opportunità proposte alla potenziale clientela è apparentemente allettante ed è simpatico leggerne le caratteristiche. Salta subito agli occhi il “Cell Phone Hacking” e può divertire leggerne la descrizione.
La premessa è chiara: “Questo servizio consiste nell’invadere un dispositivo mobile (cellulare o tablet) e impossessarsi di alcuni o tutti i dati al suo interno”.
L’attività si baserebbe sull’utilizzo della rete del provider telefonico, “poiché questa rete sarà sempre collegata al dispositivo, anche se la persona non ha un piano attivo in questo momento o se la linea viene interrotta. Finché la SIM card rimane nel dispositivo, ci sarà una connessione satellitare, che utilizzeremo come ponte, per attaccare l’operatore e utilizzare la sua rete per invadere il dispositivo”.
La curiosità è forte e viene da chiedersi quanto costa questa azione illecita e si scopre che il prezzo del servizio varia in base ai dati che il committente desidera ottenere dal dispositivo.
La banda in argomento è commercialmente agguerrita. Leggiamo insieme la proposta ai possibili clienti.
“Abbiamo 3 pacchetti, che dettagliamo di seguito:
Pacchetto Base – 200 Dollari USA – Ti permetterà di spiare fino a 2 (due) app di messaggistica a tua scelta (ad esempio: Whatsapp, Messenger, Telegram, ecc.). E se vuoi spiare più di 2 app, puoi farlo pagando 25 dollari extra per ogni app aggiuntiva.
Pacchetto Social completo – 300 dollari USA – Ti permetterà di spiare tutte le app di messaggistica installate sul dispositivo, oltre agli SMS inviati e ricevuti, al registro delle chiamate e alle chiamate audio.
Pacchetto completo – 400 dollari USA – Accesso completo all’intero dispositivo. Conversazioni da tutte le app di messaggistica installate, registro chiamate e audio, SMS inviati e ricevuti, foto e video ripresi con la fotocamera, posizione GPS in tempo reale, possibilità di attivare la fotocamera per spiare in tempo reale, tutte le password memorizzate nel dispositivo dalle e-mail e social network, registri delle app di appuntamenti (Tinder, Happn, Badoo, ecc.). Sarà come avere tra le mani il dispositivo stesso per vederlo completamente.”
Come si capisce, ce n’è per tutti i gusti.
E’ previsto persino uno sconto del 10% se si chiede di agire su più dispositivi purchè si paghi in unica soluzione e ci si deve mettere in coda per essere “serviti” perché le richieste sono tante. Chi non vuole attendere dalle 5 alle 15 ore previste per l’avvio delle attività può avvalersi del “Servizio Express” che comporta un costo aggiuntivo di 50 dollari. ma garantisce la priorità rispetto agli altri ordini e riduce alla metà i tempi di attesa.
La “merce” (cioè quel che viene intercettato o copiato) viene consegnata in un’area riservata nel deep web, può essere scaricata sul computer o sullo smartphone, è abbinata all’invio automatico di report spediti via mail…
Il pagamento ovviamente avviene con Bitcoin o Ethereum e il “lavoro” viene svolto per sei mesi con possibilità di rinnovo…
Le condizioni contrattuali sono lunghe e – a tratti – pure un pochino noiose. Fermiamoci qui. Ne sappiamo abbastanza per constatare che sono migliaia le offerte di questo tipo e che esiste una fiorente industria di settore.
Dobbiamo preoccuparci? Se non noi, qualcuno dovrebbe farlo?