Sono una donna che ha superato i sessanta e vanta una carriera come dirigente statale nel comparto sicurezza, dove ho lavorato prevalentemente con uomini. Nel corso della mia vita professionale, ho scelto di essere libera da compromessi, evitando di legarmi alle correnti ascensionali dei miei superiori. Questo mi ha permesso di vivere una traiettoria lavorativa soddisfacente, anche se non ho raggiunto il grado massimo, e va bene così.
Durante la mia vita professionale, ho incontrato molte colleghe – prefette, magistrate e altre figure di rilievo – e spesso mi sono stupita di come molte di loro avessero perso la femminilità, cercando di imitare in modi e atteggiamenti gli uomini, e non i migliori tra loro. Confesso di aver evitato di approfondire la conoscenza di queste persone fuori dal contesto lavorativo, trovandolo per me troppo oneroso.
La vita, però, riserva sorprese, come dice una vecchia canzone sudamericana.
Nelle ultime ore mi sono trovata a riflettere su alcuni eventi:
- Un Ministro della Repubblica, la signora Casellati, ha usato un linguaggio volgare in diretta televisiva, mandando reiteratamene a quel paese un collega dell’opposizione durante un dibattito in Parlamento.
- Il capo del governo, con una claque di sostenitori, si è presentata al Governatore di una Regione durante un evento ufficiale dicendo: “Sono la stronza della Meloni.”
Ricordo le madri costituenti come Tina Anselmi e Nilde Iotti, donne che hanno dato lustro al nostro Paese. Una volta, durante un servizio, la Anselmi mi confidò che poche donne erano in politica perché meno inclini a combattere gli aspetti peggiori del potere.
A livello internazionale, sono rimasta scioccata dalla foto di Nikki Haley, ex ambasciatrice ONU, che ha scritto “Finiteli! L’America ama Israele” su un missile israeliano. E recentemente, la giornalista Francesca Mannocchi ha intervistato Daniela Weiss, leader sionista nei territori occupati in Cisgiordania: un dialogo a dir poco allucinante.
Se queste sono le donne che oggi rappresentano le nostre società, confesso di averne paura. Fatemi scendere, e subito.