Cosa succede se i dati di iscritti e simpatizzanti di un partito diventano improvvisamente pubblici? Lucio Battisti docet, “lo scopriremo solo vivendo”. E probabilmente non si dovrà attendere chissà quanto – avrebbe detto Enzo Jannacci – “per vedere di nascosto l’effetto che fa”…
Purtroppo – e giuro che quella di Edoardo Bennato è l’ultima citazione musicale – non “sono solo canzonette”.
Nell’indifferenza globale si sta sgretolando la serenità di chi gestisce o utilizza sistemi informatici e di chi vede trattate le proprie informazioni personali da soggetti terzi che dicono di aver posto in essere le misure di sicurezza che prevedono la legge e il buon senso.
Stavolta è il turno di una nostrana compagine politica, che si è ritrovata in casa la torma di pirati informatici che operano sotto l’insegna di Anonymous Italia.
Il nostro Paese è uno degli obiettivi prediletti dei cybercriminali e non sorprende il bersaglio in territorio nazionale perché – vi evito una citazione di Povia – passeremmo la giornata a manifestare stupore… Quel che stona con la wagneriana atmosfera di Valchirie al servizio di Putin è che in questa occasione l’azione hacker si è mossa “contromano”.
L’aggressione al sito di Democrazia Sovrana Popolare rientra in #OpPropaganda, operazione contro la propaganda russa condotta dalla sezione tricolore di Anonymous.
Mentre chi vuole avere dettagli sulle motivazioni può leggerle direttamente sul sito di chi ha compiuto l’incursione, può essere interessante capire cosa sia successo e quali possano essere le prevedibili conseguenze (in coda all’articolo il video illustrativo dei pirati…).
E’ chiaro che i briganti hanno avuto accesso al server che ospita il sito Internet del partito in questione, acquisendone il contenuto più recondito e dando luogo ad un nemmeno tanto goliardico “defacement” ossia lo stravolgimento delle pagine online.
Su quella “macchina” c’erano ovviamente i dati personali di chi ha manifestato interesse all’iniziativa politica, registrandosi per rimanere informato, per ricevere comunicazioni, per sovvenzionare le attività…
La collocazione in un archivio elettronico come quello di DSP attribuisce alle informazioni una connotazione particolare e – quasi per magia – semplici elementi anagrafici assumono una specifica criticità: quei dati sono politici e, come tali, meritevoli della massima tutela in termini di riservatezza.
Prescindiamo dalla trasparenza dell’elettorato di quel partito, la cui consistenza è a quel punto facilmente misurabile con corrispondente frenetico entusiasmo o deprimente delusione. Al di là delle emozioni tipiche dei periodi elettorali, viene voglia di conoscere la reazione degli “interessati” (dizione che nella disciplina in materia di privacy etichetta i soggetti cui si riferiscono i dati oggetto di trattamento) a fronte dell’inattesa e poco reclamizzata pubblicità delle proprie informazioni legate al movimento.
Anonymous ha promesso di pubblicare online tutto quello di cui è entrato illegittimamente in possesso e un tale show non passerà inosservato.
Sicuramente le vittime (che sono i malcapitati contenuti in elenchi e archivi indebitamente copiati, e non quelli di DSP) sono state tempestivamente informate. Senza dubbio il Garante avrà ricevuto la notifica per il cosiddetto “databreach”. Certamente è stata presentata denuncia e gli investigatori sono alacremente al lavoro.
Ma se un “simpatizzante” a seguito dell’incidente perde la “simpatia” per Democrazia Popolare Sovrana? Se questo cambiamento di sentimenti sfocia in una richiesta di risarcimento danni per la divulgazione di informazioni che dovevano essere conservate nella massima segretezza?
Il codice civile ha al suo interno l’articolo 2050 che recita che “Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”.
Le attività informatiche rientrano in quel novero. Se non sono state adottate “tutte le misure idonee a evitare il danno” sarà il caso di tenersi forte…