Non ho capito se in questi giorni ci sono stati gli Europei di atletica, sono cominciati quelli di calcio o si è tenuta una competizione istituzionale di lotta libera.
Non importa. Quel che conta è vivere in una Nazione in cui lo sport è davvero accessibile a tutti ed elimina ogni barriera sociale. Arti marziali e pugilato ad esempio possono far sentire importante chiunque, consentendo anche al cittadino più disgraziato alle prese con un altro automobilista nel traffico di immaginarsi membro della Camera dei Deputati e menare come un dannato il proprio interlocutore inerme.
E’ così bello vedere persone – oculatamente scelte dai partiti e liberamente votate dai cittadini – che si cimentano in primordiali aggressioni come storici gladiatori nelle arene di oltre duemila anni fa…
Nel tempio della politica, dove anche i visitatori per rispetto della sacralità di quegli ambienti debbono indossare giacca e cravatta, si ha evidenza che il dress code include – a seconda della specialità del singolo onorevole – guantoni, kimono o altri accessori tipici.
E’ piacevole vedere la più efficace rappresentazione del “mens sana in corpore sano”, dove i migliori cervelli si misurano in tanto appassionati quanto composti scontri. In mezzo a tanti guai quotidiani è consolatorio assistere alla spontaneità dei nostri parlamentari che non fanno mistero di combattere all’ultimo sangue per difendere gli interessi dell’elettorato, per dar luogo ad iniziative che migliorino le condizioni di chi non arriva a fine mese, per discutere provvedimenti salvifici quando il Paese è sull’orlo del baratro…
Basta poco per incendiare gli animi e tirar fuori il meglio nel pacato confronto tra gli schieramenti avversi. L’ultimo episodio ha preso spunto dall’allergia per il tricolore che ripetutamente è stata rimarcata a Pontida e dal mito del Conte Dracula che – per giungere inaspettato al collo delle vittime – ha sempre ripugnato l’aglio che ne avrebbe compromesso l’alito e fatto rilevare al bersaglio il sopraggiungere del vampiro…
E’ bastato voler abbracciare nella bandiera italiana l’onorevole Calderoli per innescare un tripudio di vigorose effusioni: impossibile restare al proprio posto rinunciando ad una occasione di rara fisicità.
Le telecamere hanno immortalato la scena e le televisioni di tutto il mondo hanno sottolineato la dinamicità dei lavori in Aula. Un K.O. e le immancabili contestazioni in proposito hanno richiesto la VAR, rinviando l’incoronazione del vincitore…
Ma non importa. Ci accontentiamo di sapere che sono tutti in grande forma fisica e che a breve trebbieranno il grano a torso nudo. Come diceva un discusso leader mancato un anno fa, “questa è l’Italia che voglio”.