Una settimana fa, più o meno, un tizio a Nuoro è riuscito ad entrare a casa Todde, dove vivono la mamma e la zia della Governatrice recentemente eletta.
Il solito raggiro ai danni di persone anziane perbene che non immaginano come la natura umana sia evoluta col passare degli anni. La notizia era finita sui giornali e il legame di parentela con le vittime della truffa/rapina sembrava solo una nota di colore, indispensabile per richiamare l’attenzione su un episodio altrimenti destinato ad accatastarsi sugli altri mille di analogo svolgimento.
Certe storie, infatti, “galleggiano” esclusivamente per il riferimento alla persona che gode di una certa notorietà.
L’evento infausto riportato dalla stampa ha inizialmente fatto pensare al ritrito cliché delle vecchiette che si sono fatte fregare, ma l’arresto del ladro da parte dei Carabinieri ha aggiunto alla vicenda una serie di dettagli meritevoli di considerazione.
Il delinquente, a dispetto del diffuso orwelliano assetto della videosorveglianza pubblica e privata, ha agito a volto scoperto e si è recato sul posto con un veicolo preso a noleggio con la propria patente…
Se la vettura – immortalata mentre girava in zona nella caccia ad un posto dove lasciarla in sosta – pare esser stata determinante per l’identificazione e il successivo arresto del malfattore, questo indizio è foriero di altre riflessioni non direttamente correlate al caso criminoso.
Grazie a questo si apprende che nel capoluogo nuorese non è facile trovare parcheggio, circostanza che sfata i falsi miti che aggiudicano alle metropoli l’esclusiva di questo genere di problema.
L’altro elemento di potenziale stupore emerso dalle indagini è quello secondo il quale il malvivente sarebbe appositamente partito da Napoli per mandare a segno il suo colpo. Questo particolare dimostrerebbe che non è vera la leggenda secondo la quale è impossibile trovare un biglietto sulle navi che d’estate vanno in Sardegna…
La traversata con finalità delinquenziali consente la fatidica corretta interpretazione del refrain di stagione “quei ladri dei traghetti”, da riferirsi a questi pendolari del crimine e non – come erroneamente si verifica nelle chiacchiere tra persone superficiali e ignoranti – ai gestori delle compagnie di navigazione che rincarano le tariffe.
Viene da chiedersi se il briccone avesse pianificato la sua trasferta per eseguire lo specifico misfatto oppure avesse già agito altrove o avesse pianificato di farlo.
Con tutta l’Italia a disposizione, perché affrontare il mare e poi la viabilità sarda per un solo “colpo”? Cosa sperava di trovare a casa Todde? Chi ha pagato i biglietti e l’eventuale soggiorno per il compimento della missione?
Il sospetto è che l’azione delittuosa avesse scopo intimidatorio. La finalità di “dare pensieri” sarebbe estremamente plausibile. Alessandra Todde, e chi la conosce bene lo sa, è una sorta di inarrestabile caterpillar che potrà cambiare le sorti di una Regione dalle mille potenzialità inespresse. L’accelerazione e le sterzate della Governatrice sono temutissime e sono purtroppo in tanti quelli che hanno mal digerito prima la sua elezione e ora il suo dinamismo produttivo.
Preoccupazioni e timori – specie se incardinati sugli affetti più cari – potrebbero rallentare la corsa? In tempi di Olimpiadi chi pensa di disseminare di ostacoli il tracciato della Presidente sappia che deve fare i conti con l’erede spirituale di Trebisonda “Ondina” Valla e che – come lei – la Todde è destinata a collezionare record.