In questi giorni media e social sono esplosi con una bomba ad alto potenziale; ma – fortunatamente – non si tratta di un ordigno esplosivo, bensì informativo.
L’arma di distrazione di massa è detonata su un triangolo ideale che unisce Parigi, Mosca e Bologna. Infatti deflagra il 2 Agosto, anniversario del più grave attentato della storia repubblicana, fascista come tutte le stragi che hanno insanguinato la Patria da Portella della Ginestra in poi, che ha mietuto 85 vittime e più di 200 tra mutilati e feriti.
Ma andiamo a vedere i vertici di questo poligono.
Mosca
La International Boxing Association (IBA) – associazione in aperto contenzioso con il Comitato Olimpico Internazionale – è sotto il controllo di tale Umar Kremlev, un oligarca russo molto vicino a Putin ed ha come unico sponsor Gazprom.
Dopo aver definito il presidente dell’IOC Thomas Bach “Capo dei Sodomiti”, i rapporti col comitato olimpico si sono stranamente raffreddati; anche in considerazione del fatto che quella è stata la risposta di Kremlev ai dubbi circa la gestione, lo stato delle finanze e la corruzione posti dal comitato.
Per questo, e per altri motivi, la IBA è stata estromessa e la gestione olimpica è commissariata dal CIO, che quindi alle olimpiadi gestisce direttamente la Boxe con suoi arbitri e regolamenti.
L’equivoco a carico dell’atleta algerina nasce da una velina pubblicata dalla TASS, intitolata “IBA ha escluso gli atleti che hanno cercato di essere donne dalla Coppa del Mondo” del 2023 riguardo alle gare di Nuova Delhi, dove si legge: “Secondo i risultati dei test del DNA, abbiamo identificato un certo numero di atleti che hanno cercato di ingannare i loro colleghi e si sono presentati come donne. Secondo i risultati dei test, è stato dimostrato che hanno i cromosomi XY. Tali atleti sono stati esclusi dalla competizione”, ha detto il Cremlino.
Capoccia, su facta.news, ricostruisce accuratamente i rapporti tra IBA e Cremlino.
L’Iba ha poi offerto un premio di 100.000 dollari ad Angela Carini per aver abbandonato il match alle Olimpiadi di Parigi 2024, forse che sia la celebre Targa GnéGnéGné?
Parigi
La pugile italiana Angela Carini all’incontro degli ottavi di finale di boxe nella categoria 66 kg si è battuta contro l’algerina Imane Khelif. Ritirandosi dall’incontro dopo poco più di mezzo minuto e calpestando l’onore degli atleti azzurri, avendo rifiutato di stringere la mano alla sua avversaria.
Dagospia, quel cattivone, estrae questo strillo da un articolo di fanpage.it di Pellegrino che potrebbe spiegare molto…
TUTTO TORNA – “FANPAGE” SPARA LA BOMBA: ANGELA CARINI, LA PUGILE CHE HA AFFRONTATO ALLE OLIMPIADI L’ALGERINA INTERSEX IMANE KHELIF, POTREBBE DIVENTARE PUNTA DI DIAMANTE E VOLTO DEL CENTRO FIAMME ORO NEL PARCO VERDE DI CAIVANO – D’ALTRONDE CARINI HA APPENA ANNUNCIATO L’ADDIO ALLA BOXE (A SOLI 25 ANNI): SUO GRANDE SPONSOR È DON PATRICIELLO, CHE HA UN FILO DIRETTO CON LA PREMIER MELONI – DEL RESTO, PROPRIO IL SACERDOTE AVEVA SUGGERITO ALLA PUGILE DI NON INCROCIARE I GUANTONI CON L’ALGERINA, ALLINEATO CON LE POSIZIONI DI GRAN PARTE DEL GOVERNO – E DELLA PREMIER MELONI CARINI HA DETTO: “MI HA ACCOLTA COME UNA MAMMA…”
Come una mamma: decisamente romantico.
D’altronde nel curriculum sportivo della Carini, le odierne vette seguono superandole quelle del 2022, quando cadde e si fece la bua nel match contro Busenaz Surmenel, ritirandosi senza neanche essere stata colpita una volta.
Comunque poche ore dopo che la nostra Angela aveva personalmente annunciato a La Stampa ol suo ritiro dalla boxe, la federazione ha ritirato tutto, bollando come fake news.
Il CIO, in tutto questo, ha dimostrato – ed è il caso di dirlo – una calma olimpica ed ha pubblicato un comunicato dove argina le fanfole e ripristina la verità.
Bologna
I responsabili di questa vigliacca ecatombe, condannati a numerosi ergastoli, sono: Luigi Ciavardini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini (membri dei Nuclei Armati Rivoluzionari) e Paolo Bellini: un nome che ritroveremo nella Trattativa Stato mafia.
Fioravanti dopo 18 anni di detenzione, nel luglio del 1999 fruì del regime di semilibertà. Nel mese di aprile del 2009, dopo 26 anni di pena scontati e a cinque anni dal conseguimento della libertà vigilata, è tornato a essere un uomo libero la cui pena è considerata definitivamente estinta.
Dopo sei sentenze della Corte d’Assise d’Appello venne condannato, complessivamente, a 8 ergastoli, 134 anni e 8 mesi di reclusione.
Sua moglie invece, Francesca Mambro, è stata riconosciuta come co-esecutrice materiale della strage e condannata all’ergastolo con sentenza resa definitiva in Cassazione il 23 novembre 1995.
In sede civile, Fioravanti e Mambro furono condannati in primo grado nel 2014 a risarcire 2 134 273 000 euro, da versare alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’interno, risarcimento che naturalmente non pagheranno mai, non avendone la disponibilità finanziaria e risultando incapienti (cioè nullatenenti). Lo Stato potrà prelevare solo alcune centinaia di euro mensili dai loro stipendi
Gilberto Cavallini, per gli amici Gigi il Negro, è stato arrestato il 12 settembre 1983 a Milano ed è stato condannato a nove ergastoli e attualmente è detenuto a Terni, in regime di semilibertà provvisoria.
Ciavardini, all’epoca dei fatti minorenne, è stato arrestato nel 1980; fu poi liberato nel 1985, per decorrenza dei termini visto che le sentenze di primo grado non erano ancora arrivate.
Nel 2007 è stato definitivamente ritenuto co-esecutore materiale della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e per questo condannato a 30 anni di reclusione. È sposato con Germana, sorella degli ex militanti di Terza Posizione, Nanni e Marcello De Angelis.
Quel Marcello poi direttore de Il Secolo d’Italia, Senatore nella XV legislatura con AN e Deputato nella XVI con il PdL-LN. Poi anima del complessino musicale dei 270bis. Nel 2023 è stato chiamato da Francesco Rocca al ruolo di responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, che ha ricoperto fino alla data delle sue dimissioni il 29 agosto 2023 dovute alle polemiche scaturite da un suo post sulla strage di Bologna dove sosteneva dei terroristi condannati “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla”.
Tornando a Ciavardini, il nostro Luigi di recente si è fatto immortalare con la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, destando – ma poi oggi siamo tutti blasée e non ci scandalizziamo di niente – qualche tiepido scalpore.
Insomma tutto sommato, per quello che hanno combinato, questi signori l’hanno pagata a prezzo di saldo. Sopratutto se si pensa che un poveretto come Cospito per infinitamente meno si sta facendo il 41bis senza alcuno sconto.
Insomma, «Le radici di quell’attentato affondano nella storia del postfascismo italiano: Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di governo».
Paolo Bolognesi presid. associaz. familiari delle vittime della strage di Bologna, dal palco della commemorazione del 2 Agosto 2024.
Ovviamente il governo è stato celerissimo nel definirla “Grave”.
Epilogo
E così, alla fine di questo poligono di bieca disinformazione quale risultato abbiamo: il la colui il quale they/them Presidente Meloni detta Giorgia è andata a tenere la manina e consolare la boxeuse italiana che si è ritirata dopo poco più di 40 secondi. Perché “faceva troppo male” pòra stella. Con il volo di Stato. Senza portare i suoi saluti istituzionali al Presidente Macron, padrone di casa. E portando pure la creatura a Eurodisney alla faccia nostra, così tanto per.
Il ministro delle Infrastrutture invece dichiara: “Pugile trans dell’Algeria, bandito dai mondiali di boxe, può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini – scrive Salvini su Facebook – Un’atleta messicana che l’aveva affrontata ha dichiarato ‘i suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo con sparring partners uomini’. Basta con le follie dell’ideologia woke!”. Splendide parole, che denotano molto tempo libero per comporle… strano per sua eccellenza il Ministro dei trasporti nrl momento in cui il sistema ferroviario del paese è al collasso nel bel mezzo dell’estate con ritardi di anche più di due ore e mezza sulle linee Torino-Milano-Venezia, la linea AV Milano-Bologna e la Direttissima Roma-Firenze, oltre che sui valichi alpini, con ripercussioni quindi sui collegamenti transfrontalieri.
In conclusione, anche quest’anno della strage di Bologna se ne parla l’anno prossimo.
E abbiamo fatto uno sgarbo istituzionale alla Francia, un paese con cui confiniamo e la cui economia è intimamente legata alla nostra.
E i rapporti con il nostro principale fornitore di gas naturale si sono deteriorati.
E Putin se la ghigna, avendoci imposto ancora una volta una delle sue narrative tossiche.
Wow, che tempesta in un bicchiere d’acqua!
Post Scriptum:
Dopo la vittoria di Khelif sulla Carini ai Giochi Olimpici del 2024, sui social sono emerse voci false sul suo sesso. Queste dicerie sono state alimentate dalla squalifica di Khelif dai Campionati mondiali di boxe femminile del 2023 organizzati dalla International Boxing Association (IBA) a guida russa per ragioni non specificate. Non ci sono prove che Khelif abbia cromosomi XY o livelli elevati di testosterone. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e la sua Unità di Boxe di Parigi hanno dichiarato che Khelif era idonea a competere alle Olimpiadi e hanno duramente criticato la precedente squalifica dell’IBA.
Post Scriptum 2:
Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, alle ore 1:23, una bomba ad alto potenziale esplose nella quinta vettura del treno espresso 1486 (“Italicus”), proveniente da Roma e diretto a Monaco di Baviera via Brennero. La bomba esplose all’interno della Grande galleria dell’Appennino, ma per una serie di congiunture in un tratto a soli 50 metri dall’uscita.
L’esplosione fece sollevare il tetto della quinta carrozza.
Il tetto poi cadde frantumandosi in migliaia di schegge, mentre le lamiere si deformavano per la temperatura altissima dell’incendio che divampava; infatti la termite di cui era composta la bomba brucia con estrema rapidità, causando l’aumento della temperatura fino a 3000 °C.
Nell’attentato morirono 12 persone – alcune per l’esplosione, altre arse vive dall’incendio – e altre 48 rimasero ferite.
La strage avrebbe avuto conseguenze più gravi, si ipotizza anche nell’ordine di centinaia di morti, se l’ordigno fosse esploso all’interno della Grande Galleria dell’Appennino, come sarebbe avvenuto dieci anni dopo nella Strage del Rapido 904.
I processi a seguito della strage hanno avuto esiti diversi, fra molteplici tentativi di depistaggio e due apposizioni del segreto di stato (2 settembre 1982 e 28 marzo 1985).
Con una direttiva del 22 aprile 2014, tutti i fascicoli su questa strage non sono più coperti dal segreto di Stato. Qui vengono trovati elementi di indagine non sviluppati e mai conosciuti dai magistrati inquirenti.
Il processo si concluse con l’assoluzione generale di tutti gli imputati, che strano ma vero venivano sempre dal pabulum del neofascismo, dei servizi deviati, della P2 e dell’eversione nera.
Nonostante l’impossibilità di determinare concretamente le personalità dei mandanti e dei materiali esecutori, anche la sentenza di assoluzione attesti comunque la correttezza dell’attribuzione della strage all’estrema destra e alla P2 definendo come pienamente comprovata una notevole serie di circostanze del tutto significative e univoche in tal senso, al punto da venire esplicitamente richiamata dalla Relazione della Commissione Parlamentare per via di circostanze relative alla strage dell’Italicus e che indirizzano verso l’eversione neofascista e la Loggia P2.
Ancora oggi nessuno è mai stato condannato per questo.
Chissà di quali nani, ciccioni o ballerine si parlerà oggi.