Molti quotidiani del 2 agosto ed i telegiornali della RAI (di regime o telmeloni?) hanno aperto con la foto del Presidente del Consiglio che carezza la nostra atleta, la pugile Angela Carini, sconfitta da una od un atleta algerina/o.
Non si è qui per commentare l’incontro o le regole del Comitato Olimpico Internazionale, conosciute ex ante e non ex post nelle competizioni olimpiche.
Ciò che desta stupore è che il Presidente del Consiglio abbia preferito interloquire con il Presidente del citato Comitato per avanzare il proprio disappunto sulle regole del Comitato Olimpico Internazionale piuttosto che partecipare, a Bologna, alla commemorazione della strage del 2 agosto 1980 alla stazione del capoluogo felsineo.
La commemorazione della strage nei telegiornali RAI è stata posta quasi alla fine: prima i reclami con il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, poi le gravi vicende in Medio Oriente, infine la commemorazione della strage di Bologna. Si è inopportuni se la scaletta dei telegiornali meloniani la si definisce scandalosa?
Il Presidente del Consiglio ha poi incontrato gli altri atleti riuniti e ben se ne è guardata dall’accarezzare la judoca Alice Bellandi, fresca di medaglia d’oro, forse rea di essersi baciata con la sua fidanzata, ovvero lesbica?
Le alte cariche istituzionali del Parlamento non hanno presenziato alla cerimonia ma si sono limitate a messaggi, via social, come Giorgia Meloni, diciamo di circostanza. Hanno tutti parlato genericamente di strage di matrice fascista, peraltro acclarata da sentenze della Magistratura, fortunatamente non mettendo in dubbio decenni di indagini e sentenze.
Come si suol dire, il minimo sindacale.
In un Paese democratico, dove ogni anno si celebra la più grave strage ad opera di terroristi nazionali appartenenti a gruppi di matrice fascista, è normale che venga inviato solo il Ministro dell’Interno? È normale che le più alte cariche dello Stato, contrariamente a quanto sempre avvenuto, si siano disinteressate o, peggio, siano state latitanti? Il Presidente della Repubblica non può essere presente ogni anno e le sue parole, come sempre, sono state misurate ma chiarissime.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è di casa a Bologna, avendo prestato servizio nel capoluogo per anni ed avendo affiancato egregiamente il Commissario Prefettizio protempore in quel Comune, la Prefetto ed ex Ministro dell’Interno (nel Governo Monti), Annamaria Cancellieri. Il nostro Ministro Piantedosi difficilmente sarebbe stato contestato per quanto esposto sopra. Nulla toglie alla valenza della sua presenza istituzionale.
Torniamo al Presidente del Consiglio, la sua tappa a Parigi era stata da tempo programmata, non è una turista per caso che si ferma per ammirare le bellezze di Parigi o di qualsiasi città al mondo. Di ritorno dalla Cina avrebbe avuto tutto il tempo per smaltire il jet lag ed essere presente a Bologna. Volutamente non ha presenziato e ha trovato qualche motivazione dell’ultimo istante per disertare Bologna. Ha persino dato un bacio a Macron!! Il 3 agosto è rientrata in Italia.
In nome del sovranismo ci si sta isolando in Europa in una concorrenza tutta a destra tra Fratelli d’Italia e Lega scommettendo su ripicche, contestazioni ed altro, facendo credere a qualcuno che è in nome dell’Italia, invece è contro l’Italia. Fortunatamente molti si stanno destando dall’ubriacatura e dal torpore.