Ho visto gente del nostro Governo accogliere Elon Musk con mille onori e altrettante contraddizioni, a cominciare dalla maternità surrogata messa al bando dalle nostre parti e sventolata con orgoglio (non italiano, a dispetto dello slogan dell’evento) da questo intraprendente sudafricano che si sente il padrone del mondo.
La Premier, quella che secondo l’ANSA ha definito l’utero in affitto una “pratica disumana”, si è limitata a provare solo un po’ di imbarazzo per l’ospitalità e l’abbraccio con il multimiliardario.
Ha sicuramente ragione la Presidente del Consiglio a smorzare le critiche. A pensarci bene, che se ne fa Musk di un utero in affitto quando se ne può comprare quanti ne vuole?
Non è più tempo di parlare dell’esibizione del corpo di “reato universale” (Musk si presentò ad Atreju 2023 con il figlio…), ma volendosi occupare del signor Elon forse è di estrema attualità la preoccupazione magistralmente espressa da Carole Cadwalladr sulle pagine di The Guardian di domenica 18 agosto.
La giornalista britannica, una delle firme più prestigiose di The Observer, invita a riflettere sulla deprecabile azione di Musk che – attraverso post su quello che era Twitter e lui ha comprato e ribattezzato “X” – avrebbero incentivato le rivolte oltremanica e fatto balenare una sorta di insurrezione volta a capovolgere certi sgraditi risultati elettorali nel Regno Unito.
A quattro anni di distanza dall’assalto a Capitol Hill, ci si accorge che a montare rabbia e collera non è un forsennato con le corna in testa e l’abbigliamento sgargiante.
Lo scenario dei fermenti è mutato perché nel frattempo la democrazia è morta senza nessun funereo rintocco di campana. Il decesso è avvenuto a seguito della lunga malattia chiamata “social network”, fenomeno endemico che progressivamente ha debilitato le capacità sensoriali e quelle di ragionamento manifestando una contagiosità estrema e incontenibile.
Se ancora si cerca chi ha innescato la pandemia Covid, questa volta si ha la fortuna – si fa per dire – di conoscere i responsabili dello spaventoso peggioramento della salute morale e civile mondiale.
Tra questi spicca proprio Elon Musk, quello che ha generosamente anticipato lo scoppio di una guerra fratricida negli Stati Uniti ostentando il manco tanto invisibile scettro di dominatore assoluto dello scambio di opinioni, censore inappellabile di quel che non collima con i suoi obiettivi, gestore indisturbato della propaganda più becera, propulsore di disinformazione strutturata e – anche in prima persona – di dozzinali fake news.
Recentemente ha dato del “ritardato mentale” ad un utente della sua piattaforma che lo accusava di aver regalato un veicolo speciale al leader ceceno Ramzan Kadyrov. Mister Musk, insulti a parte, ha ribattuto dicendo che non è mai sognato di fare un dono simile ad un generale russo.
Sicuramente l’imprenditore dice il vero e sono tutti convinti che il “Cybertruck” su cui è stata montata una mitragliatrice sia stato regolarmente venduto e certo con tanto di fattura.
A prescindere della gratuità della cessione del mezzo, impressionano le frequentazioni e i rapporti economici ed industriali con soggetti di quella risma.
Musk è “di bocca buona” e abbraccia chiunque gli offra opportunità di colonizzazione, non disdegnando di vedersi costretto a sorridere in compagnia di soggetti che certamente non stima ma di cui riconosce la rilevante strumentalità.
Convinto di potersi comprare tutti e tutto, non si è reso conto di esser divenuto la miglior bandiera per la resistenza, tale è il fastidio che scatena negli esseri ancora pensanti.
Saranno proprio quelli non disposti a farsi comprare a rallentare la corsa di Elon Musk. E fortunatamente non sono pochi.