L’Italia è piena di tanti musei; alcuni sono famosi nel mondo, moltissimi altri sono conosciuti da pochi, letteralmente dimenticati od ignorati dalla stragrande maggioranza dei cittadini del nostro Paese.
Sono minuscole aree museali dislocate nel territorio in piccoli centri, paesi ai più sconosciuti. Girovagando d’estate ci si può imbattere in alcuni di questi.
Qui ci accingiamo a parlare del museo della linea Gotica orientale, ubicato in località Traviri del comune di Montescudo Montecolombo, in provincia di Rimini. Lo sfondamento della linea Gotica venne denominato operazione “Olive” (oliva) e prevedeva un attacco a tenaglia, ad oriente e occidente della linea difensiva tedesca.
Rimini era stata colpita da innumerevoli bombardamenti aerei e navali ma vide le sue pagine più sanguinose nella battaglia di Rimini dal 17 al 20 settembre 1944. Quasi la totalità della cittadinanza era sfollata: si passò da 40.000 a 3.000 abitanti.
Il 21 settembre le truppe greche, appoggiate dai carri neozelandesi, entrarono nella città ormai ridotta ad un cumulo di macerie. Fu un bagno di sangue su ambedue i fronti. Secondo il parere di molti storici la battaglia di Rimini è stata una delle più cruciali ed ignorate della Seconda Guerra Mondiale.
Nei dintorni interessò i fiumi Foglia, Conca e Metauro, i paesi di Coriano, Montescudo Montecolombo e Gemmano (totalmente raso al suolo), solo per citarne alcuni, e tutta la Valconca. Solo nel cimitero della piccola Coriano vi sono oltre 1.900 tombe. Vennero impegnati militari di ventisei Stati, oltre venti Divisioni (tra ambo le parti), artiglierie, carri e munizioni a profusione. Si registrarono oltre 60.000 tra morti, feriti e dispersi.
Il museo è ubicato nella canonica, accanto ai resti delle mura dell’antica chiesa di S. Pietro in Traviri, risalente al IX secolo, antica pieve romanica. L’edificio di culto ha avuto varie trasformazioni nel Rinascimento e nel periodo Barocco.
Dopo le distruzioni del settembre 1944 che ne demolirono la struttura settecentesca, sotto le macerie, sono state rinvenute, quasi intatte le mura medioevali. La chiesa di Traviri si trovò al centro della feroce battaglia di Coriano (12-16 settembre 1944) in quanto la posizione sopraelevata, con vista a 360 gradi sulla valle, le forniva un elevato valore strategico.
L’attuale denominazione è: Chiesa della Pace e della Riconciliazione. Dagli anni novanta ebbe inizio un restauro conservativo voluto dal Parroco pro tempore, Don Mario Molari, al fine di rendere il luogo una testimonianza della storia locale e mondiale.
A tal fine il 7 ed 8 settembre 1991, presenti civili e veterani degli avversi eserciti belligeranti, venne inaugurato il complesso restaurato ed affissa una stele commemorativa con scritto: “MAI PIÙ LA GUERRA, I VETERANI DEI DUE ESERCITI ALLA CHIESA DELLA PACE E DELLA RICONCILIAZIONE”. Parole che vengono quotidianamente calpestate nel mondo.
Oltre ad una curata esposizione fotografica sono ivi raccolti residuati bellici come elmetti, maschere antigas, bossoli e cartucce di vario calibro, rest di equipaggiamenti, bombe a mano, coperchi di mine anticarro ed altro. Vi è una sala della memoria dove si effettuano proiezioni per i visitatori.
Non distante, in località Valliano, vi è l’omonimo Santuario, dedicato a Maria Succurrente con pregevoli affreschi risalenti, secondo gli esperti, ai secoli XV e XVI, attribuibili a frati artisti domenicani.
Attiguo vi è un interessante museo etnografico che raccoglie molti oggetti in uso alle famiglie contadine, taluni di epoca preindustriale: un telaio, attrezzi per i lavori dei campi ed accudire il bestiame, il prete (oggetto per riscaldare il letto prima dell’avvento di stufe e termosifoni, ancora in uso nelle case di taluni centri negli anni cinquanta) e molto altro.
Nei paesi limitrofi vi sono altri piccoli musei, cimiteri dei caduti dei vari Stati, rifugi, monumenti, cippi e targhe commemorative di quel terribile periodo. Il passaggio delle truppe sul fronte romagnolo ha segnato in modo indelebile il territorio.
Per meglio comprendere la memoria di quel triste passato che sconvolse la vallata è necessario percorrere i luoghi con tutte le sue testimonianze.
L’Italia è piena di tanti piccoli interessanti musei, ognuno importante per varie motivazioni. Fanno parte della nostra storia che non va offuscata per nessuna ragione. Come è scritto nel museo di Cattolica: “l’italiano per ben vivere deve ben ricordare”.