Ha ragione chi dice che la nostra politica non rispetta esperienza e competenza nell’attribuire incarichi e nel comporre le formazioni più pertinenti per gestire le tematiche dominanti nell’interesse del nostro Paese.
Avevamo per poche ore avuto la “prova provata” dell’oculatezza di chi abbiamo eletto in Parlamento e poi la recentissima assegnazione di un deputato alla Commissione Difesa – amplificata dalle ricorrenze a calendario perché avvenuta proprio nel giorno delle Forze Armate – è stata revocata con una sostituzione al volo…
Il 4 novembre infatti la Commissione Difesa della Camera dei Deputati aveva visto l’ingresso in campo del Maradona di quella materia, una persona cui la stessa magistratura (spesso ritenuta ostile al versante governativa) aveva riconosciuto una certa dimestichezza con le armi portatili e con il loro uso anche in circostanze non belliche.
Il pistolino dell’Onorevole, e non si fraintenda con sgradevoli cadute di tono, è stato sotto i riflettori della cronaca immediatamente a ridosso dello scorso Capodanno. Forse sulla fulminea rimozione hanno influito le ricostruzioni che in ambito giudiziario sono ancora discordanti. Probabilmente il Tex Willer de noantri è stato disarcionato per colpa di testimonianze rese confuse dall’atmosfera pimpante della notte di San Silvestro e destinate a rimanere tali fino al terzo grado di giudizio.
Non è servito a farlo rimanere in sella la certezza che nessuno abbia infilato la mano nei pantaloni del parlamentare e la credibile ipotesi che sia stato lui a tirar fuori il pistolino.
Le difficoltà di identificazione di chi avrebbe davvero premuto il grilletto ha penalizzato il curriculum dell’interessato, portando a dire imprecisamente che il minuscolo revolver ha esploso un colpo andando a colpire e ferire uno dei partecipanti all’allegro convivio.
Non stiamo qui a discutere se fosse o meno scoccata la mezzanotte perché complicherebbe la questione visto che in RAI, senza proiettili, fu “assassinato” con il licenziamento il capo struttura responsabile dell’anticipato arrivo dell’anno nuovo…
L’onorevole Emanuele Pozzolo era “the right man in the right place” perché conosce le armi e ama disporne nonostante qualche distonia con chi sotto il profilo amministrativo ne rilascia le relative autorizzazioni alla detenzione e al porto. Ha nuociuto l’aver negato di aver sparato il colpo che nella notte del 31 dicembre scorso è finito nella coscia di uno degli ospiti, versione cui non abbiamo motivo di non credere ma che sminuisce la vocazione ad occuparsi di armamenti.
Sapendo che qualunque ottimo tiratore se deve centrare intenzionalmente un bersaglio cerca di ottenere il massimo punteggio, è comprensibile che nessuno dei commensali voglia assumersi la responsabilità di qualcosa che vale 2 punti invece dei 5 che spettano a chi va a segno in modo perfetto. Il non volersi sentir dire “sei una pippa”, che ha rallentato le indagini perché nessuno dei potenziali “pistoleri” vuole ovviamente essere etichettato come meno bravo di Pecos Bill, è costato a Pozzolo il posto in Commissione Difesa alla Camera.
La notizia del subentro di un altro parlamentare davvero non ci voleva, anche perché è avvenuta quando avevo finito di scrivere il mio corsivo corrosivo e mi è toccato ricominciare da capo…