L’amministrazione pubblica , in particolare quella locale di alcune grandi metropoli , non riuscendo spesso a far fronte a fenomeni gravosi, a discapito della gente onesta , ( per intenderci quella che paga le tasse e che suda per pagarle) forse, nella non creduta smania di visibilità e di dimostrazione della sua esistenza in vita per non passare come inerte, studia, ma con impegno , spesso forse inutili, controproducenti e mal riuscite idee , che lasciano perplessi. Non è dato poi comprendere chi le abbia partorite e sarebbe interessante capirne il reale vantaggio e per chi? . Mi riferisco al Comune di Roma, da cui sono felicemente scappato per risiedere in posto più vivibile, ove è possibile avere ancora un rapporto “umano” in particolare con l’amministrazione in generale.
“Roma capitale“ , Roma “caput mundi”, ( i veri romani direbbero “sii na’ vorta !”) la Roma che nella storia ha brillato per efficienza , per opere colossali, che hanno ispirato il globo intero ; vederla ridotta così Ti viene da piangere, almeno per tanti come me ,che vi sono nati, cresciuti spensierati e felici e ne hanno poi assistito al lento degrado.
Via via crescente è stato l’impegno di idee degne di menti fuori dalla mia modesta portata intellettiva . Tra le tante quella di opporsi alle Olimpiadi a Roma per evitare appalti discutibili , problemi ecc. Inutile dire che le maggiori “recenti” opere a Roma vennero effettuate proprio con le Olimpiadi del 1960 , ma come dice qualcuno: se non fai nulla, non ti prendi responsabilità e non corri il rischio di sbagliare. Però il danno per il cittadino, per i commercianti, operai manovalanze varie , occupazione, albergatori ecc. Vi è stato!
Di contro, altra singolare, questa volta con volontà fattiva, “chicca” capitolina, è stata quella di aver proposto di spostare gli storici “sanpietrini” del centro di Roma , levigati di storia e che parlano da soli , nella periferia, nell’intento di non farla sentire abbandonata, ( in realtà i più maligni dicono si trattasse di far transitare meglio in centro le bici classiche di qualche affezionato senza quelle fastidiose vibrazioni ) è stata fortunatamente abbandonata. La periferia infatti , sentendosi presa in giro ha minacciato di restituirli al mittente con trasporto a mano e successivo lancio aereo . Danno per gli abitanti sia del centro che della periferia, con le strade già impraticabili , questa volta scongiurato !
L’ultima “chicca” questa volta fattiva, ma per davvero, è quella di questi giorni, in atto ed annunciata con incredibile orgoglio dal Campidoglio : il suo nome è “CERBERO” ; anche la scelta del nome la dice lunga sull’ideatore del progetto e del nome . Dante Alighieri descrive CERBERO come un mastino gigantesco e sanguinario che emette dalle fauci dei latrati che come tuoni . Il suo compito era sorvegliare l’accesso dell’Ade o Averno affinchè nessuno dei morti ne uscisse . Un significato per i meno dotti e più attuale e’ : “guardiano inflessibile arcigno e scortese dai modi rigidi sgarbati che sembra servirsi del suo potere per rendere la vita difficile agli altri imponendo una disciplina ferrea e spesso inutile “ (diz. Corriere.it). Ebbene CERBERO è un dispositivo molto costoso installato sulle macchine della polizia Roma Capitale , dotato di intelligenza artificiale per evidenziare presunte infrazioni senza contestazione e possibilità di difesa per il cittadino . In particolare Cerbero rileva, come scopo prevalente, una macchina ferma in doppia fila per poi dalla foto far partire la multa all’ignaro presunto trasgressore. L’intelligenza artificiale non distingue però la fermata dalla sosta . La fermata può esser per far scendere un anziano dalla macchina per una emergenza, un malore un guasto , una gomma bucata . Nessuna esimente, lo dice il nome stesso ! Devi pagare! Un ricorso, che verrebbe rigettato al 100% costerebbe il quintuplo della multa; quindi non resta altro che subire l’ennesima vessazione . Si consiglierebbe all’ideatore di tale trovata di farsi un girettino nel Museo civico della più civile Siena, ad ammirare gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti dell’allegoria del Buono e Cattivo Governo ; sulla parete destra della sala è rappresentato il buon governo ove i cittadini vivono felici in armonia , su quella sinistra e rappresentato il cattivo governo dove si vede una città in rovina .
Forse , se qualcuno avesse fatto quel “girettino”, non avrebbe adottato l’installazione di una intelligenza artificiale non in grado di distinguere una infrazione da una necessità . Ci si chiede comunque il perché anziché creare un civile rapporto tra il cittadino con l’autorità si debba creare un pericoloso conflitto ? Semplice: è più facile! due persone incaricate si fanno un giretto in macchina , senza far nulla di particolare , si fermano magari in doppia fila per un caffè (ma non è sicuramente così) e poi in ufficio con un grande guadagno per il Comune .
Non senza rimpianto ricordo i vigili di piazza Venezia che si alternavano per dirigere il traffico con una eleganza da direttore di orchestra, ( con la mitica interpretazione del grande Albertone , che sosteneva financo un esame in francese per entrare nel Corpo) il vigile a cui ti rivolgevi per un informazione, il vigile che aiutava la vecchiettina ad attraversare la strada , il vigile col fischietto che preveniva e, non reprimeva solamente l’infrazione ; ricordo la gratitudine dei cittadini chè, benchè multati all’occorrenza dai Vigili , il giorno della befana si riversavano sulle strade omaggiandoli di doni in senso di ringraziamento per l’ impegno profuso. Il vigile era un amico di zona , una sicurezza per tutti.
Tornando a noi ed alla facciata destra dell’affresco del Lorenzetti quello della politica del buon Governo mi chiedo : non sarebbe meglio rendere efficaci i mezzi pubblici, tal da far divenire meno indispensabili le auto? non sarebbe meglio creare parcheggi ? aumentare i TAXI con incentivi all’uso ? rimettere per strada qualche vigile con funzioni preventive ?. Ma se un povero disgraziato con la febbre deve recarsi in farmacia per delle medicine può girare ½ ora per cercare un parcheggio ! non sarebbe meglio trovare un vigile comprensivo che per quel brevissimo lasso di tempo consentisse e coadiuvasse il traffico ? Una madre che prende il bambino di cinque anni a scuola e si ferma un secondo per farlo salire a bordo deve essere multata dal nuovo mostro “CERBERO”? non sarebbe meglio impiegare quei vigili impegnati in riprese video, a cose più fattive ed utili ?
Possibile che con tutti i problemi di Roma che è la seconda città in Italia come reati l’unica cosa che si sappia fare è ideare “Cerbero” ? Le stazioni dei treni sono infrequentabili , vi sono 3.465.000 denunce ogni 100.000 abitanti , rapine oltre il 24% in più rispetto allo scorso anno , drogati che vagano come Zombie , spaccio alla luce del sole , poveri barboni aggrediti e congelati , stranieri armati che dormono nei sottopassi , stupri, aggressioni . La sera non si può girare , se chiami il centralino dei Vigili attendi ore , la sera se ne vedono pochi o nulla . Tra i compiti della “Polizia Locale di Roma Capitale” appare tutela del decoro urbano, civile convivenza servizio di tutela ai minori e più deboli e tante altre belle cose sulla sicurezza … che tanti bravissimi vigili fanno . Debbono seguire tuttavia le direttive .
Oltre a ciò , tornando a CERBERO , l’art. 24 della Costituzione recita … La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento … . Qui la difesa è di fatto esclusa a priori dall’impossibilità di impugnare un verbale , di poter dichiarare un qualcosa , di poter dimostrare il perché di una fermata improvvisa di un mezzo. Si tratterebbe di dover fornire una prova diabolica in un procedimento perso in partenza e con costi insostenibili . All’amministrazione basta una foto!
Tra i compiti istituzionali delle forze dell’ordine vi è quello di prevenire e solo dopo reprimere . CERBERO sembra creato solo per il secondo scopo ed a discrezione di una intelligenza artificiale. In attesa del giubileo ci si augura in un qualcosa di più utile e fattivo per tutti da parte di chi di dovere . Cercando di dare una immagine alla città di una capitale .
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