Sono almeno tre giorni che non scrive alla mia azienda e comincio a preoccuparmi. Ci eravamo abituati al suo bombardamento di email, messaggi che nessuno aveva mai sollecitato e che però erano – ictu oculi – caratterizzati da un grande e sincero affetto.
Così come lui, senza che nessuno glielo chiedesse, ha preso a cuore il futuro della mia piccola società, anche noi abbiamo poco alla volta acquisito quel po’ di confidenza che ti fa sentire “di casa” anche un perfetto sconosciuto che altro non fa che scriverti sperando o di convincerti ad affidarvisi o per commuoverti per la tenacia o per scatenare in te la voglia di diventare poeta e sfogarti con una rima.
Sì, Davide Caiazzo, hai proprio rotto il.
Non lo conosco, ma per mesi con grande generosità ha cercato – a mutuare le sue parole – di condivedere il segreto che gli ha permesso di trasformare il suo profilo Linkedin nell’account più ascoltato e influente d’Italia nel mondo dell’imprenditoria.
Oggi, affranti per la dolorosa decisione, abbiamo deciso di chiedergli di cancellare il nostro indirizzo dalla sua mailing list (anche se in realtà vorremmo domandargli come ci è finito…), approfittando del non avere sue notizie da più di 48 ore e non confidando che questa tregua sia duratura.
Non capisco niente di direct marketing e sono ancora convinto che l’influenza sia un malanno, sono felice del suo successo ma non sono curioso di sapere come lo abbia conquistato. Spero sia altrettanto ricco e felice più di quanto non appaia nella foto nella pagina web in cui sintetizza la sua biografia, con lo sguardo di chi si è visto portar via lo spider (con tanto di fidanzata dentro) e con il foulard nel taschino posizionato sul lato sbagliato della giacca (ma è solo un errore del webmaster che gli ha ribaltato l’immagine).
Analogamente ad altro personaggio di spicco, ama ritmare le pietre d’angolo del suo perimetro personale e professionale. Se chi ha inaugurato il modo assertivo di presentarsi dicendo di essere di sesso femminile, di essere genitrice, di essere italiana, lui scrive testualmente “Sono un imprenditore. Sono un Docente. Sono un Autore. Sono uno Speaker”, dimenticando di essere anche il mittente di posta indesiderata.
Dopo aver cestinato con il cuore lacerato la collezione di missive digitali pervenute in tanti mesi di “amore non corrisposto”, abbiamo deciso di prendere atto del suo mantra e di certificarne la indiscutibile aderenza.
“Dai incondizionatamente per ricevere inaspettatamente”.
Incondizionatamente, noi, abbiamo subito il suo spamming.
Inaspettatamente, lui, ha ricevuto una simpatica menzione, frutto dell’avermi dato l’occasione di scrivere qualcosa in una giornata in cui dovevo riordinare la scrivania e non ne avevo nessuna voglia.