Non ve ne siete nemmeno accorti ma il nostro Paese – colmo di disoccupati, sottooccupati e disperati vari – stava per essere messo in catene.
E la cosa più bella è che stavamo per pagare un miliardo e mezzo di euro a chi controllerà ogni nostra azione, chi condizionerà il nostro futuro, chi ci priverà di ogni libertà.
Se lo si fosse letto in un libro di fantascienza ci si sarebbe sbrigati a chiudere il testo e a sbatterlo nel cestino, lasciandosi scappare un “dai, questa è troppo una cazzata…”. Ma siccome ce lo hanno raccontato i giornali, alcuni di questi con toni entusiastici, abbiamo voltato pagina e cercato qualcosa di più interessante…
Non si tratta di esser classisti, ma il non aver studiato porta a questi risultati. Da una parte a coltivare l’arroganza del potere e la supponenza di decidere cose di cui non si percepisce la reale consistenza e gravità. Dall’altra a sopportare tali decisioni senza batter ciglio.
Bloomberg non è il Mago Otelma o Frate Indovino e quindi le sue anticipazioni non sono nebulosi vaticini. La notizia della signora che si precipita oltreoceano inseguendo una sorta di stella cometa è caduta negli stessi giorni in cui si celebrano i Re Magi carichi di oro, incenso e mirra.
Siccome chi fa da sé fa per tre, la nostra condottiera era partita da sola e secondo qualcuno, tralasciati aromi e spezie profumate, aveva scelto di portar con sé solo un tesoretto da recapitare a Elon Musk.
Il “salvadanaio” immaginato dai soliti maligni come dono sembrava esser quello contenente il necessario per aiutare la sanità pubblica (quella che piace poco all’ospedalità privata e a chi specula sulla salute), per dare linfa vitale alla scuola (che abbiamo visto non interessare chi l’ha frequentata poco), per creare infrastrutture di trasporto (che non servono a chi ferma il treno dove gli pare), per affrontare l’endemica indigenza e così via.
Tra il 5 e il 6 gennaio – da secoli – è tradizione che una donna voli a portar regali ma nessuno ha mai immaginato potessero costare così tanto alla collettività.
Qualcuno ha persino fantasticato pensando che “Schiavizza prima noi, ti pago” potesse essere stato il “nice to meet you” con cui la donna avrebbe salutato “el conquistador” digitale.
Affidare le telecomunicazioni e la loro sicurezza non è una missione che si porta a termine come il comperare mezzo chilo di cicoria al mercato rionale. Se ci si rende conto che certe verdure possono risultare indigeste o avere controindicazioni gastroenteriche e si riflette se vale la pena azzardane l’acquisto e la successiva cottura, lo stesso ragionamento – magari non alla propria portata – dovrebbe caratterizzare il processo decisionale in scenari che possono rivelarsi apocalittici per una Nazione e poco alla volta per l’intera umanità.
Se l’opposizione – come i fatti quotidianamente dimostrano – non esiste, c’è da augurarsi l’uscita dal coma sociale di chi ha progressivamente rinunciato al proprio diritto di voto. L’oltre cinquanta per cento degli italiani che ha deliberatamente scelto di non scegliere chi deve governarci è quel che potrebbe cambiare le sorti del Paese.
C’è da sperare che – se non interessa la salvezza della democrazia – possa far leva sugli animi il pensiero di esser spiati, condizionati e irreggimentati da un tizio che piace tanto a Palazzo Chigi e dintorni pur colpevole fra l’altro del reato universale di avere un figlio generato in violazione dei dettami delle nostre leggi.
Se guardiamo l’immagine realizzata con l’intelligenza artificiale dal proconsole di Musk in terra italiana, la stessa foto riportata a copertina di questo corsivo, ci si rende conto di essere sull’orlo del baratro.
Ora la Presidenza del Consiglio smentisce categoricamente qualsivoglia agreement on il padrone di Space X e di Starlink. Non è stato firmato nulla. Possiamo stare tranquilli. Almeno per un paio d’ore.
Nel frattempo ci si pensi. La faccenda è molto più seria di quanto non sembri.