Una pioggia di messaggi SMS sta arrivando dalle nostre parti. Non è una semplice perturbazione tecnologica, ma un fenomeno temporalesco che rischia di veder fulminate le persone che distrattamente seguono le istruzioni arrivate sul telefonino.
La trappola ha un punto di forza non trascurabile che regala subito un grande vantaggio ai malfattori. Sul display del ricevente appare il numero di telefono del mittente ma campeggia con maggior evidenza la scritta “Agenzia delle Entrate”.
Questo escamotage – purtroppo utilizzato frequentemente anche da chi finge di essere una banca o un’assicurazione – conferisce un certo senso di sicurezza e di attendibilità.
La falsa indicazione con cui chi scrive si presenta è l’equivalente di un goal piazzato all’incrocio dei pali. Se non si è più che attenti e diffidenti, la partita con i truffatori rischia di essere persa facilmente.
La comunicazione, estremamente laconica, è avvalorata dal fraudolento equivalente elettronico della carta intestata delle lettere tradizionali.
Il destinatario legge con attenzione e si predispone psicologicamente ad “ubbidire” ai sedicenti funzionari che gli scrivono “L’agenzia delle entrate ha calcolato il suo rimborso di euro 167,98, verificate i dati tramite il portale «agenziaentrateportal.info/agenziaentrate…»”
Chi si azzarda a “cliccare” con il polpastrello sul link riportato nel messaggio finisce con l’arrivare alla pagina web in cui è piazzato il trabocchetto.
Chi raggiunge quell’indirizzo si trova dinanzi ad un modulo che apparentemente è la fortunata occasione per riscuotere un rimborso fiscale. E naturalmente chi deve ricevere del denaro è tenuto a fornire i riferimenti bancari per consentire il versamento della somma. Chi si finge incaricato di effettuare la restituzione della somma non si limita a chiedere l’IBAN ma invita a compilare altre voci in cui sono riportate anche le credenziali per accedere al conto via Internet. L’inserimento di account e password è una operazione fatale e spiana la strada ai malintenzionati che così guadagnano l’accesso alla posizione bancaria del malcapitato. Una volta acquisite le chiavi del conto agiranno per modificare i riferimenti telefonici e di posta elettronica del titolare del conto, che sapranno infinocchiare per farsi dar loro il codice che questo riceverà per completare l’operazione di “aggiornamento” del proprio profilo….
A quel punto – cui si può serenamente non arrivare se si sta attenti – i banditi sono pronti a far bonifici e a svuotare il conto.
Se vi è arrivato il messaggio, non esitate a cancellarlo. In ogni caso Tenete gli occhi aperti e avvisate amici, parenti e colleghi della fregatura in arrivo…