Donal Trump non ha perso tempo. Telecomandato da Elon Musk, si è sbrigato a cancellare l’ordine esecutivo firmato a ottobre del 2023 con cui il suo predecessore aveva preparato il terreno per alcune normative di settore e per i corrispondenti finanziamenti governativi in materia di intelligenza artificiale.
Il provvedimento si profilava di ampia portata e prendeva spunto da un precedente accordo non vincolante che sette delle principali aziende tecnologiche statunitensi che sviluppano l’intelligenza artificiale avevano sottoscritto pochi mesi prima, come l’assunzione di esperti esterni per sondare i loro sistemi alla ricerca di punti deboli e condividere le loro scoperte critiche.
L’executive order in questione sfruttava il Defense Production Act per richiedere legalmente a tali aziende di condividere i risultati dei test di sicurezza con il governo federale. Inoltre incaricava il Dipartimento del Commercio di creare una guida sulla “filigrana” dei contenuti di intelligenza artificiale per chiarire ed evidenziare che i video deepfaked o quant’altro fosse generati da ChatGPT e soluzioni simili non erano prodotti creati da esseri umani.
La furia iconoclasta del Presidente appena insediato ha così annullato qualcosa che mirava a ridurre i rischi cui l’intelligenza artificiale espone ed esporrà sempre più i consumatori, i lavoratori e persino la sicurezza nazionale.