Giulio Andreotti (1919-2013), politico, scrittore, giornalista è stato un personaggio nei confronti del quale sono stati espressi i giudizi più disparati. Più volte Presidente del Consiglio, Ministro e Sottosegretario, è stato Deputato e poi Senatore a vita dal 1948 al 2013. Sicuramente non gli sono mancate intelligenza ed arguzia. Una sua celebre frase è stata: “A pensare male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina”.
Negli ultimi giorni, in particolare dal 27 sera abbiamo letto, varie interpretazioni sulle scelte del Governo in merito al generale libico Al Masri sul cui capo pende un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale internazionale per vari crimini quali tortura, stupro, omicidio ed altro. Un soggetto pericoloso, così definito dai nostri Ministri, che il Governo si è affrettato a rimpatriare con un volo di Stato; gli stessi aerei usati dai vertici istituzionali per le loro missioni.
Per il giorno 29 era previsto che il Governo riferisse in Parlamento sulla vicenda. Inutile ricordare quanto è accaduto sul caso. Il giorno 28 il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno, il Ministro della Giustizia e il Sottosegretario con delega ai Servizi di Informazione e Sicurezza hanno ricevuto un avviso di garanzia. Il video di risposta del Presidente del Consiglio è stato diffuso dalle televisioni e riportato dai giornali. Il tutto nasce da un esposto presentato da un avvocato.
Bene, ora ripensiamo alla celebre frase di Andreotti e costruiamo un’altra ipotesi, forse peregrina ma forse non eccessivamente fantasiosa.
Il Governo ha difficoltà a presentarsi in Parlamento per l’informativa sul caso Al Masri per una serie di validi motivi, in primis poiché la vicenda è stata gestita male, anzi pessimamente. Non sembra lo stesso Governo che ha ottimamente gestito lo scambio di un ingegnere iraniano con la giornalista italiana detenuta strumentalmente in Iran. Come uscirne? Si chiama un vecchio amico, pur sempre militante per quasi trenta anni nei partiti che nelle sigle hanno preceduto quello che in Parlamento ha la maggioranza dei seggi. Sanno benissimo che se presenterà un esposto la Procura dovrà procede in merito secondo quanto prescritto dalle norme. Un simile favore non si nega e poi si ha tanta visibilità, chissà, forse qualche promessa. Si apre il casus belli. Il Governo a questo punto rimanda l’informativa, sine die? Il Governo si dichiara aggredito, si rilancia il perenne vittimismo, si accusa la Magistratura, si attaccano gli avversari politici affibbiandogli credi ideologici che non hanno mai avuto e non hanno.
Il gioco è perfettamente riuscito. Complimenti per la machiavellica strategia politica studiata a tavolino. Avendo commesso peccato ci si dovrà confessare o qualcun altro dovrà recarsi di corsa dal confessore per onorare Dio, Patria e Famiglia?