L’Alta Corte per la Proprietà Intellettuale giapponese ha osservato che, a normativa vigente, le procedure di richiesta brevetto presuppongano inventori umani.
L’Alta Corte, presieduta dal giudice Hibiki Shimizu, ha confermato la sentenza con cui il Tribunale Distrettuale di Tokyo aveva respinto il ricorso degli sviluppatori dell’intelligenza artificiale autonoma DABUS, sviluppata dallo statunitense Stephen Thaler che, nell’agosto del 2020, avevano richiesto il brevetto per due invenzioni, indicando la stessa DABUS come inventore, riporta il The Manichi.
Gli sviluppatori hanno obiettato che il concetto di invenzioni prodotte dalla AI non c’era quando è stato scritto il Patent Act giapponese, ma la corte non ha accolto questa obiezione.
In Giappone la protezione intellettuale delle invenzioni generate dalla AI rimane un tema dibattuto.