Inqualificabili truffatori, con pubblicità ingannevole sul web, pubblicizzano un lettore di glicemia ottico che non necessita di punture e prelievi di sangue, attribuendone falsamente la produzione a un noto marchio internazionale. L’ordine per l’acquisto prevede il pagamento in contanti al corriere, con l’indicazione preventiva contenuta nel disclaimer da accettare, che il pacco non potrà essere aperto prima del pagamento. All’apertura del plico la sorpresa: un piccolo anonimo oximetro del valore di pochi euro.
La truffa è tecnicamente ben congeniata, allestita con tutte le caratteristiche che rendono credibile l’offerta. Sito Web e immagini curate, riproduzione sui dispositivi del marchio di un noto produttore; contratto con possibilità di recedere restituendo la merce; indirizzo e-mail vero; customer service a disposizione e rispondente; spedizione gratuita a mezzo corriere; comunicazione di conferma d’ordine e prezzi scontati in offerta.
Il potenziale giro di affari è enorme, se si pensa che nel mondo circa 537 milioni di persone, un adulto su dieci, vivono con il diabete; 61 milioni in Europa, oltre 3 milioni e mezzo in Italia. Il diabete, pur essendo già noto nell’antica Roma, non è affatto una patologia conosciuta compiutamente dalla popolazione che, peraltro, ha sviluppato al riguardo errati e superficiali stereotipi.
In molti ignorano che ne esistono molte forme che insorgono indipendentemente dai comportamenti e dalle abitudini delle persone. Il diabete di tipo 1, ad esempio, si presenta principalmente in bambini o giovani adolescenti il cui pancreas non è più in grado di produrre insulina (scoperta solo nel 1921) per le conseguenze di errori del sistema immunitario.
La frode fa leva sulle speranze dei diabetici di migliorare le proprie condizioni di vita, mitigando i condizionamenti e le sofferenze quotidiane dovute alla necessità di misurare costantemente il livello di glicemia nel sangue.
Nelle forme più serie è necessario misurare il livello di glicemia più volte al giorno, al fine di poter stimare quanta insulina somministrare per garantire un equilibrio basale e gestire le pericolose ipo o iperglicemie. Un esercizio continuo, indispensabile, ossessivo, svolto in ogni circostanza, che condiziona la vita domestica, le relazioni, gli spostamenti, le attività motorie e lavorative, il ciclo del sonno notturno.
Una persona affetta da diabete di tipo 1 misura la propria glicemia più volte al giorno, e spesso durante la notte interrompendo il sonno. La misurazione con strumenti tradizionali richiede l’uso di lancette con ago pungidito, per provocare la fuoriuscita di una goccia di sangue assorbita da una striscia reattiva da infilare in un glucometro per la lettura del valore glicemico.
Ne deriva che un sessantenne che ha sviluppato la patologia all’età di cinque anni avrà bucato i polpastrelli delle sue dita oltre 100.000 volte. Ciò fa capire come sia alta l’attesa di precisi e omologati dispositivi di misurazione non invasiva, su cui la ricerca da anni si cimenta. E non tutti dispongono delle competenze e delle abilità necessarie per l’adozione dei recenti sensori a micro-cip indossabili, omologati e sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale, da applicare e sostituire periodicamente sul braccio o sull’addome, e da collegare in modalità wireless ad uno smartphone, o al proprio strumento di lettura.
Il misuratore di glicemia è uno strumento vitale per un diabetico. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti, il 21 febbraio 2024, avvertì i consumatori, i pazienti, gli operatori sanitari dai rischi derivanti dall’uso di smartwatch o anelli intelligenti che avrebbero la capacità di misurare con precisione i livelli di glucosio nel sangue senza perforare la pelle.
La Health Canada, già il 29 novembre 2023, aveva diffuso le raccomandazioni per evitare l’uso dei dispositivi non autorizzati alla lettura della glicemia. Molte anche le raccomandazioni delle autorità e associazioni italiane.
La truffa dei falsi glucometri ha precedenti. Un competente articolo di “Altro Consumo” già il 1° luglio 2024 denunciò casi simili, pubblicando le immagini dei dispositivi attribuiti illecitamente a note industrie di settore.
Questa truffa contiene tutti gli elementi che caratterizzano il dolo, essendo organizzata con determinazione, consapevolezza, volontà e accettazione dei rischi associati, con pagamenti di basso importo in denaro contante allo scopo di evitarne il tracciamento ed eludere i controlli antiriciclaggio e il blocco dei pagamenti.
Il metodo assomiglia ad una moderna versione dell’antica tecnica del “salame tagliato a fette”, usato negli anni Ottanta nelle prime frodi informatiche, nelle quali venivano sottratte piccole somme (fettine) da singoli conti bancari, in modo che i titolari non se ne accorgessero e, nell’insieme, ottenere una grande somma (il salame intero). I proventi illeciti del glucometro, appena reimpiegati costituiranno riciclaggio, una piaga che accompagna e alimenta ogni crimine.
Nel 2024, l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ha ricevuto dagli intermediari bancari e finanziari ed altre categorie destinatari degli obblighi di controllo 145.401 segnalazioni di operazioni sospette, per un importo complessivo di 100,5 miliardi di euro. Considerando che la stessa operazione può essere segnalata da più soggetti l’importo totale è da ridurre, ma secondo qualificate stime si attesta comunque intorno ai 35 miliardi.
La truffa dei glucometri, con molte probabilità, resterà impunita, pur essendo Internet una rete senza confini, ma non senza regole. Dalle caratteristiche del prodotto e delle spedizioni, l’organizzazione sembra che operi da più contineti. Il contrasto e la repressione richiederebbero il coordinamento, anche internazionale, tra diverse istituzioni già oberate da casi di maggior gravità