In una delle strofe di una canzone del 1973 la compianta ed indimenticabile Gabriella Ferri (1942-2004) diceva: “Tutti ar mare, tutti ar mare a mostrà le chiappe chiare.”. Tra qualche anno, grazie all’impegno del Presidente statunitense Donald Trump, si potranno variare le parole e cantare in coro: “Tutti a Gaza beach, tutti a Gaza beach a mostrà le chiappe chiare.”. Con ogni probabilità, come si suol dire, l’idea non è solo farina del suo sacco. Sicuramente non è stato folgorato, come Paolo di Tarso, sulla via di Damasco. Forse, come a Paperon de Paperoni gli occhi gli si saranno illuminati di dollari. Più probabilmente sarà stato ispirato da pensieri meno nobili e da figure ben più prosaiche quali immobiliaristi ed esponenti di varie lobbies dell’imprenditoria legata al mondo delle costruzioni. Forse non paghi dei probabili futuri profitti conseguenti al vastissimo e prolungato incendio di Los Angeles, dove sono finiti in cenere oltre diecimila edifici, vorrebbero avere altre rendite anche per figli e nipoti. Giusto, anche loro “tengono famiglia”.
Trump ha detto prima che vorrebbe rendere la striscia di Gaza un meraviglioso posto di villeggiatura di lusso allontanando per sempre dalla loro terra i palestinesi. Poi la loro partenza dalle macerie di Gaza si sarebbe ridotta al tempo necessario per la ricostruzione. Secondo calcoli non pessimistici sarebbero necessari una decina di anni per rendere abitabile la zona ridotta ad un cumulo di macerie. Si sa che spesso non vi è nulla di più definitivo che le soluzioni temporanee. Inoltre, quale autorità realizzerebbe e controllerebbe un ipotetico piano regolatore? Ovviamente Trump non invierebbe truppe statunitensi, probabilmente necessarie su altri fronti, per non incorrere in elevati rischi di attentati, guerriglia urbana ed altro. Non è un territorio da annettere ma da sfruttare commercialmente. Certamente Israele subirebbe non pochi attentati terroristici. Dove andrebbe a stanare i terroristi? Nei Paesi confinanti? Si scatenerebbero altri focolai di guerre in Medio Oriente?
Comunque un quadro non certo di sicurezza e pacificazione. A livello internazionale tutti sono concordi nell’affermare che l’unica soluzione per tentare di pacificare l’area sarebbe quello di “due Popoli e due Staiti”. Aspettiamoci altre evoluzioni del pensiero di Trump ma sicuramente non si allontaneranno di troppo dall’idea iniziale magari illudendo tutti che gli spostamenti sarebbero di breve durata. Uniche certezze sarebbero una pacificazione sempre più lontana ed un’ondata di attentati terroristici nel mondo sempre più numerosi e violenti. Le morti di Gaza daranno dei nuovi militanti al terrorismo islamista di Hamas e ad altre formazioni terroristiche; lupi solitari potrebbero emergere ovunque come anche i nuovi radicalizzati.
Attendiamo ma la prospettiva è abbastanza fosca.
Tranquillizziamo tutti, non è una lezione di fisica sul pendolo, né una lezione di politica industriale, che comunque sarebbe molto interessante, sulla General Motors...
Leggi tuttoDetails