Ieri la portavoce del Ministero degli Esteri russo Zakharova ha duramente ed inusitatamente attaccato il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. La Zakharova ha affermato: “Noi come il Terzo Reich? Invenzioni blasfeme”.
Tutti ricordiamo che il 5 febbraio il Presidente Mattarella ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università di Marsiglia. Nel corso della lectio magistralis ha paragonato l’attuale situazione internazionale a quella degli anni trenta quando protezionismo (successivo alla grande crisi del 1929) e fine del diritto internazionale condiviso dagli Stati condussero i vari nazionalismi alla Seconda Guerra Mondiale. Sui contenuti della lectio magistralis si è già scritto pregevolmente in Giano.
Il Presidente ha affermato: “La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro.
Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più contando sulle risorse di popoli asserviti d’oltremare. Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali.
Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”.
Parole estremamente chiare e lucide che ben delineano l’attuale situazione.
Il Quirinale, nel consueto stile che lo contraddistingue, ha scelto di tacere e non replicare. Il Presidente del Consiglio Meloni ha dichiarato che gli insulti russi: “Offendono l’intera Nazione italiana, che il Capo dello Stato rappresenta”. Il Presidente del Senato La Russa ha definito le parole della portavoce “inopportune e fuori luogo”. Il PD, per voce della Segretaria Schlein, ha affermato che: “si riconosce pienamente nelle parole e nell’azione del Presidente della Repubblica”. Il leader dei 5 Stelle Conte ha espresso: “solidarietà al Presidente per gli intollerabili attacchi della portavoce del Ministero degli Esteri russo”.
Un silenzio assordante è giunto dal Segretario della Lega Salvini che non poteva certo smentirsi dopo avere affermato: “Cambierei due Mattarella con un Putin”.
Il discorso del Presidente è del 5 febbraio e sono passati nove giorni per la reazione. Un tempo biblico anche per una diplomazia elefantiaca. Sempre il 14 febbraio si è tenuta a Monaco la Conferenza per la sicurezza dove il vice Presidente statunitense ha affermato: “C’è un nuovo sceriffo in città”, attaccando duramente l’Unione Europea. Il Capo del Pentagono ha avvertito: “La presenza USA non va data per scontata”. Lo slogan di Musk MEGA (Make Europe Great Again) forse nel suo pensiero è diverso. Sottintende MES (Make Europe Slave).
La triangolazione contemporanea delle dichiarazioni del vice Presidente degli Stati Uniti, del Capo del Pentagono e della portavoce del Ministero degli Esteri russo non sono certo casuali. L’alleanza Trump-Putin è evidente: spacchettiamo l’Europa torniamo alle tante Nazioni prive di forza politica, economica e militare. Litigheranno come i capponi di Renzo o rispolverando il detto latino: divide et impera.