Oltre alla nota truffa di qualche tempo fa tentata con l’uso indebito del nome e della voce del Ministro della Difesa Crosetto tramite l’Intelligenza Artificiale (AI) a Moratti, Armani, Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle, un’altra grossa truffa è stata fatta usando nome e immagine del Prof. Bassetti. Questo nuovo gruppo di malavitosi usando il nome e l’immagine del Professore con l’AI, propone prodotti in vendita. Ecco la denuncia di Bassetti: “Nuove truffe in cui si vendono prodotti con il mio nome, non cascateci e denunciate“. L’infettivologo genovese torna a denunciare il fenomeno di siti che vendono prodotti “miracolosi” sfruttando la sua immagine: “Io non vendo nessun tipo di prodotto online, evitate di farvi truffare”
Il Professore ha denunciato più volte e con diversi mezzi la truffa in questo modo:
Matteo Bassetti ai suoi follower: «Non abboccate e non comprate questi prodotti»
«Dalla crema per l’artrosi, alle pastiglie che puliscono le vene, alle creme per i vermi, fino alla pastiglia per la prostata: sono tutte immense truffe fatte da delinquenti che portano avanti prodotti che sono anche dannosi per la salute», ha aggiunto il virologo che ha poi raccomandato ai suoi follower di «non abboccare a queste truffe e non comprare questi prodotti», ma di segnalarli alle autorità competenti. Bassetti ha poi spiegato che gli artefici del raggiro, oltre a sfruttare nomi di persone famose, sfruttano quelli che si lasciano ingannare e credono agli effetti benefici con cui viene presentata la merce venduta. «A voi creano il danno più grande perché vi rubano dei soldi per dei prodotti che non servono a niente», ha sottolineato. In chiusura, Il virologo ha chiarito come lui non venda nulla online e ha rinnovato l’invito alle persone a stare attente e a non farsi truffare.
A livello personale ho sempre avuto sull’AI, da quando ha preso piede e si è imposta come strumento accessibile a tutti, un giudizio poco positivo ed è sempre più accresciuta in me la preoccupazione per l’uso improprio che se ne poteva fare. Poi mi sono accorto che questi miei giudizi negativi venivano confermati a livello autorevole dagli organismi tecnici che affrontavano lo studio di tale grandiosa innovazione del software applicativo del computer che simula il cervello umano. Uno fra tutti il gruppo Future Tech del Massachusetts Institute of Technology (MIT) che ha compilato un elenco dei molteplici rischi potenziali derivanti dall’uso improprio dell’AI. Tra questo lungo elenco ho trovato che primeggiavano anche i tre che mi sono sempre frullati in testa: il primo, la clonazione vocale che potrebbe essere usata dai malavitosi per le truffe; il secondo, un’eccessiva dipendenza dalla tecnologia e la confusione causata dall’uso di un linguaggio simile a quello umano; il terzo, la crescente delega decisionale ai sistemi di AI potrebbe portare ad una riduzione delle capacità di pensiero critico negli esseri umani e quindi compromettere il loro libero arbitrio.
Venerdì 14 febbraio scorso sono stato a sentire Giorgio Parisi, premio Nobel della fisica, che ha tenuto presso l’Accademia Nazionale dei Lincei una conferenza su “Le radici fisiche della moderna intelligenza artificiale”. L’argomento mi interessava perché volevo vedere se anche lui metteva in risalto i pericoli nel suo libero utilizzo senza controlli e, soprattutto, se lui ipotizzava un sistema per contrastarne l’uso indebito. Purtroppo niente, Parisi non ha fatto nemmeno un accenno ai pericoli dell’uso dell’AI, si è strettamente tenuto, come peraltro anticipato nel titolo della conferenza e comprensibile per il particolare uditorio dell’Accademia dei Lincei, all’aspetto tecnico e storico della nascita e del suo sviluppo fino ad oggi. Quindi riporterò il suo pensiero sui pericoli espresso tempo addietro. Per esempio ciò che ha detto un anno fa a Repubblica delle Idee. Allora Parisi, dopo aver ricordato lo storico dell’800 Jacob Burckhardt che sosteneva che “la negazione della complessità è l’inizio della tirannia” affermava che un simile argomento non era estraneo all’Intelligenza Artificiale e quindi che “dall’uso distorto degli strumenti dell’AI può venire il rischio di tirannia”. Per questo l’Intelligenza Artificiale “va governata” attraverso una legislazione che superi i confini dei singoli Stati e dell’Europa “e sia mondiale”, “Serve un sistema di regole!”.
Speriamo che i tecnici che studiano l’AI e riempiono i mezzi d’informazione di notizie per dipingerne sia nelle sue meraviglie che i pericoli di un suo cattivo utilizzo si decidano finalmente a trovare, come dice Giorgio Parisi, un qualche sistema per governarla opportunamente o quantomeno cercare di farlo mettendo qualche “paletto” al suo libero uso.
Dopo la decisione degli Stati Uniti di interrompere le forniture all'Ucraina, se la risposta fosse a mia discrezione direi "Facciamo la nostra parte", non un passo indietro. AMEN.
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