Il ciclo degli affreschi dell’ Allegoria del Buon Governo è disposto sulla parete di fondo della grande Sala dei Nove o della Pace del Palazzo Pubblico della città di Siena ed è composto da una fitta successione di personaggi identificabili tramite apposite didascalie.
Per leggere correttamente il contenuto del ciclo pittorico si deve iniziare da sinistra, la prima figura che lo sguardo incontra in alto è la Sapienza Divina, che appare incoronata ed alata, subito sotto è presente una bilancia regolata dalla virtù della Giustizia. Sui piatti della bilancia sono presenti due angeli inginocchiati che rappresentano , come trasmesso ed insegnato dalla tradizione aristotelica, i due rami della giustizia : quella distributiva e quella commutativa.
Il primo dei due angeli è ritratto nell’ atto di incoronare un uomo e di provvedere a punirne un altro. Il secondo, sull’ altro piatto, invece, consegna a due mercanti due strumenti tipici del commercio: lo staio e il sale. Da i due angeli partono due corde, riunite nelle mani della Concordia per poi passare tra le mani di ventiquattro cittadini che simboleggiano la comunità della città di Siena, rappresentata al termine di questo corteo dal suo emblema: una lupa con due gemelli che si allattano. Il monarca in maestà presente nella parte destra del dipinto è il Comune di Siena, che viene protetto e ispirato dalle tre virtù teologali dipinte sulla testa: la Fede, la Speranza e la Carità.
Ai suoi lati siedono le virtù cardinali: Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza accompagnate da due altre figure che personificano la Pace e la Magnanimità. In basso, infine, si trova dipinto l’esercito della città, formato dalla cavalleria e dalla fanteria. Sotto queste truppe si trovano dei prigionieri. Il ciclo di affreschi, molto complesso, che decora senza soluzione di continuità le pareti di Palazzo Pubblico di Siena continua alla destra con il dipinto degli Effetti del Buon Governo in Città che mostra le conseguenze di un sistema amministrativo illuminato e giusto.
Tutti gli abitanti sono laboriosamente intenti in varie attività manuali mentre alcuni di loro studiano di fronte a una cattedra. Non mancano poi le attività ricreative e artistiche del tempo, rappresentate dai cantanti, dalle danzatrici, e dalle suonatrici di cembalo. Poco distante è poi possibile ammirare gli Effetti del Buon Governo in Campagna , in cui il paesaggio toscano è popolato di figure intente a svolgere il proprio lavoro nei campi, protette dalla personificazione della Sicurezza posta in alto a sinistra.
Di tutt’altra natura, invece, l’ Allegoria del cattivo governo disposto lungo la parete laterale sinistra in maniera speculare rispetto all’ allegoria del buon governo. Qui le atmosfere si fanno più cupe e i personaggi , tra cui Tirannide, Superbia, Avarizia , Vanagloria e Crudeltà, assumono le sembianze di spaventosi demoni. L’affresco è poi completato dagli Effetti del cattivo governo in città e dagli Effetti del cattivo governo in campagna che come in un teatro di guerra mostrano vie piene di macerie, cittadini animati da una forza distruttiva, campi in fiamme ed omicidi operati a cielo aperto di fronte agli astanti.
Credo che in questo turbolento momento di disorientamento e caos geopolitico che stiamo vivendo ed in cui si stanno completamente rovesciando alcuni principi sui quali abbiamo fondato la nostra vita e la nostra educazione civile sia davvero opportuno rispolverare queste informazioni storico politiche ed infine artistiche per non dimenticare quali debbano essere i principi a cui dobbiamo ispirarci e per farci una ragione di quanto stia accadendo.
Abbiamo perfino deciso nel corso della nostra plurimillenaria civiltà di fissare anche in immagini pittoriche le conseguenze delle differenti forme di governo, proprio per averne memoria. Non dobbiamo dimenticare che purtroppo esistono le degenerazioni della Democrazia e queste sono l’ Oclocrazia e la Cheirocrazia. L’ Oclocrazia definisce semplicemente il predominio delle masse, la Cheirocrazia per la sua etimologia definisce un potere che passa attraverso le mani, che tiene in pugno le persone che le gestisce come burattini, come pupi.
Provate voi a stabilire in quale forma oggi più vi sentite identificati , ma per non perdere la speranza non dimenticate che tanto per la teoria dell’ anaciclosi tutto è destinato a ricominciare di nuovo in quell’ eterno ciclo di inizio, apice e degenerazione dei sistemi di potere politico. Nel corso dei secoli la Sala del Consiglio dei Nove che ospita la fatica pittorica di Ambrogio Lorenzetti ha subito diverse modifiche. Gli affreschi originari erano stati oggetto di pesanti integrazioni di qualità pittorica decisamente inferiore.
Fortunatamente, negli anni ottanta del passato secolo è stata commissionata un’ importante ed attenta opera di restauro che ha riportato le decorazioni parietali al loro antico splendore. Andate a visitare questa meraviglia pittorica del nostro patrimonio storico artistico, contiene tutte le informazioni di cui avete bisogno in questo periodo e sono certo che vi rinfrancherete e ritroverete una nuova armonia con il potere ed il suo andamento purtroppo tristemente ed inesorabilmente ciclico.