Con grande approssimazione, non ce ne vogliano i docenti di tattica e strategia per l’estrema semplificazione, come riporta la Treccani: “nel linguaggio tecnico militare tenaglia si dice la disposizione tattica destinata ad avvolgere contemporaneamente sulle due ali un corpo d’esercito nemico”.
Cerchiamo di capire, nel nostro caso, chi attacca ai due lati e chi sta al centro. Al centro c’è l’Unione Europea ed ai lati due Capi di Stato che denotano una stravagante ipertrofia dell’io. Sinora i Paesi dell’Unione Europea hanno beneficiato dell’ombrello della NATO, ovvero della deterrenza, anche nucleare, rappresentata dalle forze e dagli armamenti statunitensi.
Al momento, salvo ripensamenti, ai quali, purtroppo, ci stiamo abituando, il Presidente degli Stati Uniti ha affermato a chiare lettere che è stanco di impiegare uomini e denaro per difendere la “vecchia Europa” riottosa ad aprire i cordoni della borsa per acquistare o produrre armi. Meglio sarebbe acquistare dall’industria bellica statunitense per placare le sue ire e favorire la potente lobby delle armi; anzi al momento appare la soluzione più semplice attesa l’obiettiva difficoltà di riconvertire od incrementare celermente le produzioni in Europa.
Il Presidente russo, forse meglio definirlo un aspirante novello Zar di tutte le Russie, appare colpito da una bulimia di territori confinanti. L’Unione Europea ad est ha la Russia la quale confina con i Paesi baltici, la Polonia, la Norvegia e la Finlandia (precipitatasi ad entrare nella NATO dopo l’invasione dell’Ucraina). Quindi l’Unione Europea è confine terrestre. Sicuramente non è intenzione degli USA invadere l’Europa ma un loro non intervento significherebbe carta bianca per un Putin espansionista.
Per dirla con il Manzoni, l’Unione Europea sembra, come si sentiva Don Abbondio, un vaso di coccio tra vasi di ferro (solo due nel caso specifico).
Sembra di percepire che i due Presidenti, permeati da ipertrofia dell’io, vogliano fare una gara tra chi esterna la minaccia più roboante. Potrebbero ricordare le barzellette di cacciatori o di pescatori che raccontano di enormi quantità di cacciagione o pesce. Qui non sono barzellette ma potenze nucleari in grado di distruggere il pianeta in poche ore. Sarebbe la MAD (Mutual Assured Destruction); l’acronimo fa ricordare la parola “mad” che in inglese significa matto, folle.
L’Unione Europea se vuole non essere schiacciata ad est e ad ovest deve pensare seriamente ad armarsi, soprattutto in modo omogeneo. Si possono fare dei distinguo di linguaggio se chiamarla sicurezza, difesa od altro ma sempre con gli armamenti ci si difende e si genera sicurezza. Nessuno ama la guerra ed il carico di morte che ne consegue (forse gli industriali che producono e vendono armi) ma la sicurezza e la difesa del territorio europeo e nazionale sono una priorità assoluta in questo momento.
Certamente tali spese non devono cancellare o sostituire quelle del welfare ma è più che evidente che sanità, scuola, cultura, welfare non sarebbero le priorità dell’invasore. La priorità è la vita perché la morte potrebbe essere meno lontana di quanto si possa pensare. Non è una visione troppo distopica o catastrofica ma prudente. Pochissimi ricordano la seconda guerra mondiale per averla vissuta in gioventù od età adulta. Parliamo di persone nate prima del 1935. Loro rammentano fame, distruzione, morte. L’Europa, funestata da secoli di guerre tra popoli e Stati, deve difendere la pace faticosamente conquistata per mezzo degli accordi internazionali firmati dal vecchio continente.