C’è uno Stato che tenta di tenere il piede in più staffe, sì poiché il suo Governo ha troppe anime contrastanti. Una prima anima sarebbe nell’Unione Europea ma non tutti al Governo ne sono convinti. Alcuni vorrebbero persino tornare alla vecchia moneta nazionale, quando si poteva stampare, pur con certi limiti, ma autonomamente. Purtroppo non era come il dollaro che si poteva emettere senza restrizioni e, nei tempi d’oro, esportava inflazione a suo piacimento.
Poi vi sono due opposte fazioni sulle alleanze, forse dipendenze o adesioni? La prima vorrebbe coronare il sogno di Trump per cucire la cinquantunesima stella nella bandiera statunitense ma forse potrebbero nascere problemi di distanza transoceanica, nel senso letterale del termine, cambio di lingua ufficiale, di fuso orario ed altro. Con il dollaro potrebbe andare bene.
Una seconda corrente di pensiero vorrebbe entrare nei confini lo Zar di tutte le Russie, averlo come Capo dello Stato e divenire una repubblica della grande Russia neo zarista; o neo comunista? Anche qui sorgerebbero problemi di lingua, di distanze territoriali e di fuso orario. Con il rublo non sarebbe un grande affare ma per uno Zar questo ed altro. In ambedue i casi si potrebbe tentare di avanzare istanze a tutela delle minoranze linguistiche.
Poi vi è il grande dilemma. Rimanere nella NATO? Fare finta di essere dei volenterosi per aiutare un Paese invaso brutalmente tre anni fa? Non ne vale la pena, troppo poco bizantino, troppa chiarezza e poi non si producono armi a sufficienza per accattivarsi la non troppo potente lobby domestica delle armi. Però, se si divenisse la cinquantunesima stella forse qualche spicciolo giungerebbe nelle tasche dello Stato di cui si parla.
Ma come liberarsi di un grosso impiccio: l’Unione Europea. Si potrebbe fare una Brexit bis. Sì una exit morbida con opzione di return in caso le cose non dovessero piacere ai cittadini o dovessero provocare rilevanti danni interni all’economia.
E siamo a quattro staffe; ci vorrebbe un piede fulmineo in grado di inforcare una diversa staffa a seconda del momento. Si potrebbe proporre come Capo dello Stato o del Governo di questo Paese un velocista, anzi un campione del mondo di velocità, tuffo e salto. Con un po’ di sforzo ci si potrebbe riuscire.
Guarda caso la sfortuna, mettendo piede in una staffa od in un’altra si dovrebbe uscire da qualche consesso internazionale. Forse l’ONU ma divenendo parte di uno dei membri con seggio permanente (USA o Russia) forse si eviterebbe la scelta e si sguscerebbe via. Poi vi è la Corte di Giustizia Internazionale che parla sempre di diritti interferendo con il desiderio interno di aggiustarsi i diritti secondo la volontà degli autocrati. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità che pensa di capire di medicina, in questo Stato ci si laurea su facebook o altre piattaforme; cosa sono i libri e fesserie propinate da scienziati ammuffitisi sui testi? Infine si risparmierebbe uscendo da tante Agenzie che vogliono aiutare i poveri, pensare all’agricoltura, al pianeta, al clima. Quante rogne e soldi risparmiati da distribuire ai vari nipoti, amici e galoppini politici.
Uno Stato che finalmente propone soluzioni di eccellenza spostando gli equilibri rapidamente come nel famoso gioco di strada delle tre carte in cui i professionisti delle carte vincono sempre.
Di quale Stato si parla lo lasciamo intuire alla fervida fantasia del lettore, avvertendolo che non è facile e scontato.