Non ho il fisico per fare il naufrago. E chi mi conosce lo sa.
Vedere “Infosec News” – cui avevo dato vita con tanto entusiasmo – andare alla deriva nel totale disinteresse dell’armatore, mi ha indotto a smettere di remare e a calarmi fuori bordo da un vascello ormai fantasma.
Il mio editoriale di commiato ha innescato mille reazioni: sorpresa, incredulità e curiosità sono stati accomunati dal corale affettuoso desiderio di continuare a leggere quel che altre testate non raccontano o, se lo fanno, provvedono con ritardo e minor precisione.
Fare buona informazione non è un’arte, ma semplicemente un dovere. Sul fronte dell’innovazione e della sicurezza – dove in troppi improvvisano e sfoderano esperienze mai maturate – raccontare, spiegare e far capire è una missione fondamentale per coinvolgere e rendere partecipe la collettività che vuol sapere, ama confrontarsi, desidera poter scegliere e conta di decidere in autonomia e consapevolezza.
Questi elementari presupposti hanno dato vita a GIANO, il cui acronimo esprime chiaramente il traguardo di questa impegnativa sfida: Giornale Indipendente – Approfondimenti Notizie Opinioni.
Ci sarebbe poco da aggiungere, ma non è solo una fortunata combinazione di lettere iniziali. GIANO, in ossequio alla tradizione mitologica, guarda avanti nel futuro e fa tesoro di quel che il passato ha o dovrebbe aver insegnato.
I “marinai” sono pronti ad imbarcarsi e sicuramente sarà una ciurma di tutto rispetto. L’opportunità di libera discussione è salva.
Sarà qualcosa di nuovo. Pensando ai più pigri o semplicemente a chi si informa alla guida della propria auto al rientro dal lavoro, ho creduto di fare un giornale narrato da chi lo scrive. Basta fare clic sulla piccola icona accompagnata dalla dicitura “te lo leggo io” per saggiare la novità. Stiamo studiando anche il sistema per raccogliere anche l’audio dei commenti e dei pareri di quello che sarà il nostro pubblico.
Abbiamo scelto un giorno particolare per cominciare questa avventura. In Francia festeggiano la Federazione, ma a noi piace ricordare il 14 luglio dell’anno prima, quello del 1789, quello della presa della Bastiglia. In Italia, invece, proprio oggi si assiste ad una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra e di una pandemia. E’ il regalo dell’irresponsabilità di chi – miracolato dalla politica più balorda – ritiene di avere il salvacondotto per affondare il Paese in virtù della leadership di uno schieramento che come i ghiacciai si scioglie e fa danni…
Queste pagine – complice la combinazione sul calendario – vogliono essere il segno che forse non ci si deve vergognare di essere capaci e competenti, che probabilmente si può ancora fare qualcosa…
Alle prime luci dell’alba si è deciso di salpare. Levare l’ancora! Motori avanti tutta.